LUCE, OMBRA

LUCE,

LUCE, OMBRA

È nota la contrapposizione tra la pittura simbolica o photographia, dal greco scrivere con la luce  e la pittura d′ombra o skiagraphia, ovvero disegno d′ombra.
Tecnicamente parlando e con riferimento alla skiagraphia, la pittura alla quale siamo più abituati,  dipingere un corpo significa sempre partire da un suo doppio , un velo di colore scuro trasparente che ne delimita i contorni e ne fissa, al contempo, il primo abbozzo dei volumi.  La luce si rivela e rivela i corpi solo grazie all′ombra che la delimita, la attenua, la esalta.  Evochiamo gli antichi miti sull′origine della pittura come ombra e traccia , come quello narrato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia secondo il quale una ragazza di Corinto, presa d′amore per un giovane, e dovendo questi partire, alla luce di una lanterna fissò con delle linee il contorno dell′ombra del viso di lui sulla parete . Da allora i concetti di ombra e luce hanno accompagnato il percorso della pittura sia come strumenti per riprodurre fedelmente il reale sia come elementi simbolici dalla rilevanza sempre maggiore.
In realtà la rappresentazione delle luci e delle ombre è per sua natura assai complessa, e i metodi messi in atto dai pittori per rappresentare luce, ombre, riflessi, variano continuamente nella storia della pittura.
Il rapporto tra ombra, luce e oggetti genera la nostra visione della realtà e da sempre i pittori hanno dovuto confrontarsi con esso.
In esposizione opere di: Lisbeth dal Pozzo d′Annone, Gianpiero De Gruttola, Daniel Lifschitz, Cristina Madini, Claudio Missagia
A cura di Cristina Madini

10 – 21 maggio 2010

RossoCinabro
Via Raffaele Cadorna, 28
00187 Roma
tel: 06-60658125
da lunedì a venerdì 12-19
ingresso libero

Come raggiungerci
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