riapre il Museo del Risorgimento

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COMPLETATO IL RECUPERO DEGLI SPAZI ESPOSITIVI:  RIAPERTO A PALERMO IL MUSEO DEL RISORGIMENTO

Puglisi: ″La Società per la Storia Patria a rischio chiusura a causa dei tagli ai fondi pubblici″
Riaperto oggi a Palermo, dopo quattro anni, il Museo del Risorgimento, situato nei suggestivi locali della Società Siciliana per la Storia Patria, in piazza San Domenico.
Nel logo della Società Siciliana della Storia Patria, recentemente rivisitato, la tradizionale ″Trinacria″ viene letta, nella sua ripartizione in tre braccia, come emblema delle tre anime della Società: la Biblioteca, il centro di studi e di iniziative culturali e, appunto, il Museo del Risorgimento.
Dal 2006 l′ultima di queste tre anime, il Museo, ha dovuto chiudere al pubblico, a causa di un intervento di adeguamento delle strutture – l′ultimo risaliva al 1959 – ed alla redazione di un nuovo progetto dello spazio espositivo.
Stamattina, a restauro ultimato, è stato inaugurato il rinnovato Museo, frutto del progetto della professoressa Maria Clara Ruggeri Tricoli e degli architetti. Gaetano Ammoscato e Rosa Maria Zito, che hanno rivisitato lo spazio, con una sapiente rimodulazione delle vecchie bacheche anni ′50, affiancate da nuove vetrine: il tutto, sotto un moderno sistema di luci, che evidenzia in modo nuovo e affascinante le antiche collezioni. Altra chicca è il ripristino dell′antico impianto di travi del soffitto, fin qui soffocate da gessi e stucchi novecenteschi. Classico per il resto lo schema del grande salone, con al centro il monumentale Garibaldi di Ragusa e le due enormi sculture di Francesco Crispi e Ruggero Settimo.
Il Museo, oggetto di un intervento di adeguamento delle strutture e di una capillare attività di restauro, è stato inaugurato alla presenza del direttore Nino Aquila, del presidente della Società siciliana per la storia patria, Giovanni Puglisi, dell′assessore regionale ai Beni Culturali e all′Identità Siciliana, Gaetano Armao, del Rettore dell′Università degli Studi di Palermo, Roberto Lagalla e del segretario generale della ″Storia Patria″, Salvatore Savoia.  
L′inaugurazione dei saloni restaurati del Museo avviene nell′ambito di una giornata di studi, dal titolo ″Garibaldi in Sicilia – 150 anni dopo″, iniziata questa mattina con interventi di Nino Buttitta, Antonino Giuffrida, Salvatore Lupo, Lucy Riall e Giovanni Puglisi.
Nel pomeriggio, a partire dalle 15,30, la giornata di studi prosegue con interventi di Giuseppe Barone, Santi Fedele, Giuseppe Carlo Marino, Salvatore La Francesca e Salvatore Savoia. 
″Viviamo in un tempo – ha sottolineato il presidente della Società siciliana per la Storia Patria, Giovanni Puglisi – in cui oltre alla mancanza, spesso, di una forte tensione morale, manca il senso del limite tra banalità del quotidiano e senso della storia. È su questo crinale, infatti, che la Società per la Storia Patria corre seri rischi di sopravvivenza e di agibilità. Può apparire contraddittorio oggi, in cui abbiamo inaugurato il Museo del Risorgimento risorto, ma è proprio così. I tagli crescenti e progressivi delle contribuzioni pubbliche al nostro bilancio mettono la Storia Patria a rischio di chiusura. È una cosa vergognosa, per la quale faccio appello al senso di responsabilità civile di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della cultura, perché si facciano carico dell′onere di impedire questo crimine″.
″La cosa che più mi indigna, dentro questa sala, in questo edificio che trasuda storia, cultura, sacrifici e dignità da tutte le pareti, da ogni libro – ha concluso Puglisi – è vedere come, invece, le risorse pubbliche vengano dilapidate e distribuite senza alcuna attenzione amministrativa e senza alcuna valutazione di qualità culturale a soggetti che, forse, appartengono al terziario della cultura del nostro tempo, ma giammai saranno neppure nell′ultima nota di un libro di storia, come da quasi due secoli lo è la nostra Società″.
Il progetto scientifico di allestimento del Museo del Risorgimento vede quattro sezioni: la prima legata al settecento siciliano, con un focus sullo studio di Giovanni Meli; la seconda al risorgimento pre-garibaldino, incentrato sul fondamentale momento del ′48; la terza sezione non può che essere dedicata al 1860, ed in particolare al mito di Garibaldi, del quale si conservano decine di cimeli e di oggetti preziosi o semplicemente curiosi, dalla sedia alle stampelle, al celebre poncho, dalle pantofole alle spade; la quarta sezione, ospitata in una sala che verrà allestita successivamente, sarà dedicata alla Sicilia post-unitaria, con un  focus su Crispi, del quale si conserva lo studio, i cimeli personali e lo scranno parlamentare.
I colori del Museo sono il tipico rosso garibaldino che, unito ad un grigio elegante di contrasto, fornisce al visitatore un immediato e forte impatto emotivo.
Centinaia i reperti ospitati, dalle divise del ′48 alla collezione dei ritratti di tutti i protagonisti a manifesti rivoluzionari, dalle armi dei ribelli alla campana della Gancia, dai foulard dedicati a Pio IX agli elmi della Guardia Nazionale.
La realizzazione del lavoro è stata resa possibile dalla collaborazione di Giacomo Volo, affiancato da Vincenza Palazzolo.
Direttore del Museo del Risorgimento è Nino Aquila. Il Museo fa parte della Società Siciliana per la Storia Patria, presieduta da Giovanni Puglisi. Segretario Generale della ″storia Patria″ è Salvatore Savoia.

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