Hidetoshi Nagasawa – Conclusione de La Forma dell’Invisibile – Castroreale

Hidetoshi Nagasawa – Conclusione de La Forma dell’Invisibile – Castroreale
Si é concluso il workshop di scultura "La forma dell’invisibile" tenuto dallo scultore Hidetoshi Nagasawa a Castroreale, con la direzione artistica di Nino Sottile Zumbo.

Gli artisti che hanno partecipato si sono ispirati all’antica e nobile storia della cittadina,alle architetture, alle vestigia, alla magia dei suoi luoghi ed hanno realizzato, con la collaborazione degli artigiani locali opere dislocate nelle abitazioni private e lungo le vie lastricate di pietra, realizzando una piccola"città museo".

Anche l’artista giapponese ha creato durante il workshop una scultura che ha donato alla cittadina nel giorno in cui gli è stata conferita la cittadinanza onoraria alla presenza del Consigliere dell’Ambasciata giapponese  a Roma, Seiichiro Takahashi.

L’opera, collocata nel Museo civico è una grande struttura in legno e acciaio : alla sommità vi è un quadrato di legno di castagno di grande sezione e peso , sorretto ai quattro angoli da tondini di acciaio, ma solo pochi di essi raggiungono il pavimento.Ha per titolo " Epicarmo" , il poeta siciliano vissuto nel sesto-quinto secolo a.C., fondatore della commedia dorica, che Platone defini’ per grandezza pari a Omero.

Secondo il critico Nino Sottile Zumbo l’opera è tipica della poetica di Nagasawa : egli ci dimostra che un corpo nello spazio può acquisire leggerezza sfruttando il proprio peso, piu’ il peso è ingente, piu’ l’artista si prodiga in coraggiose invenzioni sfidando le leggi della fisica, e i grossi pezzi di legno si librano nello spazio inventando una nuova forza, una forza antigravitazionale, il peso cosi’ miracolosamente si annulla.

L’artista dichiara "Il senso che vedo và contro la gravità, vorrei far galleggiare le cose. Non è difficile farlo ,ciò che è difficile è comunicare la sensazione.Quasi possiamo dire che è una volontà.

Piu’ è pesante un corpo ,piu’ diventa leggero . Se non carico,la sensazione di leggerezza non viene".
E il critico Sottile Zumbo conclude : la scultura rappresenta la " città che sale" , che si leva in alto, che trascende, Nagasawa è il poeta della gravità senza peso ;Epicarmo è il poeta della parola che "vola alta",cosi’ Nagasawa è il poeta della leggerezza.

Il workshop e’ stata una esperienza formativa per i giovani artisti, significative le loro opere : Pier Paolo Paratore , recuperando la memoria dei contadini ha ricostruito "U pagghiaru " , dimora umile in pietra e arbusti; Carmelo Pugliatti ," Le forcine della vita" , ispirandosi alle forcine utilizzate per sollevare il "Cristo Lungo" , ha realizzato un dondolo;Adriano Santoro, "Krastos e Artemisia", due ante di persiana che si fronteggiano;

Gianfranco Donato ha sospeso un trono decorato con versi di Geremia in ebraico all’Arco della Sinagoga;Santo Arizzi , ha forgiato una lunga scala che si leva verso il cielo, avvolta da drappeggi ,"L’ascesa";Eleonora Sabatini ha forgiato una sfera in stringhe di rame specchiato che al suo interno contiene una sfera di pietra "Il mistero"; Simone Calio’ ,una porta in legno,aprendo il chiusino si schiudono cielo e mare , "Occhi chiusi spalancati" ;Stefania Sottile, in una grotta naturale, ha creato in gesso una parte della città, capovolta e sospesa nella roccia ;

Rosamaria Crupi ha plasmato col ghiaccio le stelle della costellazione di " Perseo" ; Marco Gavrilovic, ha plasmato una sfera in stringhe da cui filtrano cielo e sole "Sky walker".