El Ballet de Camaguey – Centro Culturale Biotos – Palermo

El Ballet de Camaguey – Centro Culturale Biotos – Palermo
dall’11 novembre al 10 dicembre 2011

MOSTRA FOTOGRAFICA “El Ballet de Camaguey. Una historia y unas immagine” – Inaugurazione venerdì 11 novembre 2011 ore 19.00 – Centro Culturale Biotos (via XII gennaio 2 – Palermo)

La mostra, visitabile sino al 10 dicembre tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 20.00 (esclusi festivi, lunedì e domenica), è una raccolta fotografica di 80 immagini tutte in bianconero su un aspetto di Cuba meno conosciuto, sicuramente non convenzionale ma motivo di grande orgoglio per una Nazione già afflitta da tutta una serie di ingiustizie e problemi socio-economici.

Un reportage sul Ballet de Camaguey ad opera del grande fotografo cremasco Alfredo Cannatello, che da quasi 10 anni vive tra Cuba e Bergamo, già nostra illustre conoscenza in quanto autore della mostra esposta al Biotos circa un anno e mezzo fa, dedicata alla storia leggendaria della grandissima Alicia Alonso, ballerina cubana che ha rappresentato e continua a rappresentare per i Cubani un sogno che sa di poesia ed un esempio di "eccellenza made in Cuba" per il resto del mondo, che invece, spesso, guarda a Cuba con diffidenza e con l’idea preponderante di miseria e sofferenza. Proprio Repubblica, l’anno scorso, ha dedicato un’intera pagina (in data 4 giugno, p. 41) al personaggio di Alicia Alonso, ripercorrendone le tappe che l’hanno portata felicemente al compimento dei suoi 90 anni.

Il Ballet de Camaguey, sapientemente rappresentato da Cannatello nel suo lavoro tutto in bianconero, costituisce infatti un’eccellenza che va ad aggiungersi alle tante altre di cui la piccola isola caraibica è diventata nel tempo protagonista (penso alla sanità, allo sport, alla musica, alla ricerca e così via).

Abbiamo pensato di realizzare una mostra che parlasse di una Cuba virtuosa, che raccontasse le gioie di un popolo e non mostrasse unicamente le troppe immagini che mettono sempre a fuoco la povertà delle sue callecitas e della sua gente. Che andasse oltre i luoghi comuni, che il più delle volte non vedono altro che un’isola povera soffocata dalla dittatura castrista.

Il Ballet de Camaguey è oggi unanimamente riconosciuto come uno dei più importanti corpi di ballo al mondo. E non è difficile crederlo se si pensa che a soli 500 chilometri di distanza, nella stessa piccola isola dei Caraibi, il Ballet Nacional di Alicia Alonso vanta il primato mondiale assegnatogli dopo la chiusura nel 2005 del Teatro di Mosca e dal clamoroso smantellamento del suo Bolshoi Ballet, sino al punto di essere dichiarato patrimonio immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

La Compagnia venne fondata da Vicentina de La Torre Recio, che mise in scena la sua prima rappresentazione nella notte del 2 dicembre del ’67 al Teatro Principal della terza città cubana, Camaguey, che sorge nel cuore dell’isola e che vanta una lunga tradizione culturale, benchè la sua economia si basasse già allora unicamente sull’allevamento di bovini e la produzione di canna da zucchero. Questo a testimonianza non solo della grande passione per la danza da parte della fondatrice e degli artisti che hanno contribuito al successo storico di questo Balletto, ma anche della dimensione popolare della cultura a Cuba.

Camaguey è da considerarsi l’"apripista" della letteratura cubana già dal XVII secolo, divenendo così terra natale di intellettuali e scienziati, che poi formeranno una sorta di avanguardia artistica nazionale, dove però, stranamente, non trova posto una tradizione di balletto.

Vicentina, già allieva di Alicia Alonso, dopo lo scioglimento del Ballet Nacional a L’Havana (avvenuto nel ’56 ad opera di Batista, che interruppe le sovvenzioni che con tanta fatica aveva ottenuto Alicia), decise di tornare a Camaguey per dar vita a un’Accademia di danza, coerente agli insegnamenti della Alonso.

Più avanti, il Ballet sarà diretto dal coreografo Fernando Alonso, ex marito di Alicia e tra i coreografi internazionalmente più stimati nel mondo del balletto.

La mostra costituisce un’esposizione magistrale di fotografie, tutte in bianco e nero, la cui peculiarità è data dalla continua ricerca della distanza focale, che si inserisce in un preciso studio di luci ed ombre, che rende merito ancor di più alle pose plastiche dei ballerini, celebrandone al meglio l’istante decisivo cercato e voluto dal Maestro Cannatello, a riconoscimento della sua poetica creatività fotografica.

Come nel caso della prima uscita di Cannatello in Sicilia, ovvero la mostra dal titolo “Alicia. Una mujer, un sueño”, anche questa volta è stato pubblicato più che un catalogo: un libro ben rilegato e di altissima qualità, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione ed al patrocinio di soggetti come l’Unesco, l’Unicef, l’Onu e l’Oficina del Historiador de La Havana, ma in primis grazie all’Associazione Camaquito di Zurigo.

L’evento ha infatti una sua finalità sociale, in quanto la pubblicazione è destinata alla vendita ed il ricavato sarà interamente devoluto a favore dei bambini cubani.

La Camaquito (www.camaquito.org) è un’organizzazione di aiuti per l’infanzia cubana, indipendente da politica e confessioni religiose, fondata in Svizzera nel 2001. I progetti della Camaquito, tutti a sostegno dei bambini e dei giovani di Cuba nei settori dell’istruzione, della cultura e dello sport, sono realizzati soprattutto nella provincia di Camaguey, dove appunto ha la sua sede. Qui l’Associazione ha da subito iniziato un’importante collaborazione con il Ballet de Camaguey, diventando partner straniero esclusivo di questo antico corpo di ballo.

La Camaquito, a conferma del grande lavoro svolto da circa un decennio, è presente con propri uffici oltre che a Zurigo ed a Cuba, anche in Germania ed in Spagna. Probabilmente, grazie all’impegno artistico e personale del fotografo Alfredo Cannatello, presto nascerà in Italia una nuova sede dell’Associazione svizzera.

La mostra viene esposta ufficialmente per la prima volta in Europa, ricorrendo il 40° anniversario dalla fondazione del Balletto di Camaguey ed il 10° anniversario dalla nascita dell’Associazione Camaquito.

L’obiettivo della mostra di Cannatello, curata da Marco Pomara e coordinata da Antonina Bologna, è raccogliere fondi per l’Associazione, attraverso la distribuzione del libro “El Ballet de Camaguey” e la vendita delle fotografie in esposizione, il cui auspicato ricavato sarà interamente devoluto alla Camaquito, che darà avvio alla realizzazione di infrastrutture, progetti idrici e scuole in immobili ristrutturati per l’infanzia cubana.

Questo comune impegno sviluppato tra Cuba, la Svizzera e la Sicilia funge da primo passo per la costruzione di una comunità solidale che farà da ponte tra due continenti tra loro geograficamente lontani.

Da sottolineare è altresì l’alto livello qualitativo dell’evento, sia dal p.d.v. artistico-culturale che da quello sociale ed etico, livello che sarà ulteriormente sancito ed impreziosito dalla presenza dell’Ambasciatrice di Cuba a Roma, Dr.ssa Milagros Carina Soto Aguero, e dal Consigliere Culturale e Scientifico del corpo diplomatico cubano in Italia, Dr. Manuel Angel Garcia Crespo, ma anche da interventi del calibro del coreografo del Teatro Massimo Luciano Cannito.

Per una migliore realizzazione del progetto, abbiamo voluto coinvolgere realtà culturali -e non solo- al fine di ottenere il miglior successo possibile. E, da questo punto di vista, a conferma del legame artistico tra la Sicilia barocca e la Cuba capitale mondiale del Barocco, il contributo di prestigiosi "sponsor di cultura”, diventati partner dell’evento, ha reso possibile portare l’opera di Alfredo Cannatello a Palermo, in un momento in cui l’arte e la cultura più in generale vivono, in questa nostra terra sempre più degradata, un momento di profonda crisi, pari a quello che stiamo vivendo dal punto di vista economico ed ambientale.

Un simile contributo ci ha permesso concretamente di affrontare al meglio gli oneri organizzativi, sostenuti a stento e con grande fatica.

Tra queste collaborazioni vorremmo sottolineare la partnership nata per l’occasione con il Teatro Massimo, che ci ha generosamente offerto, oltre al patrocinio, la propria partecipazione in occasione del vernissage, sia con proprio personale qualificato anche con l’intervento alla presentazione della mostra del famoso coreografo del corpo di ballo del Massimo Luciano Cannito, così da creare un percorso artistico che, partendo da uno dei Teatri più importanti al mondo, possa condurre il pubblico sino al ns. Centro Culturale per assistere alla mostra.
La rappresentanza istituzionale del corpo diplomatico dell’Ambasciata Cubana in Italia rappresenta infine un fatto storico e solenne per l’evento e per la ns. Città.

Marco Pomara
Direttore Centro Culturale Biotos

Centro Culturale Biotos
091-323805
centroculturalebiotos@gmail.com
Facebook: Centro Biotos
Web:
www.biotos.it