Paola Romano – Equilibri Astrali – Complesso dei Dioscuri al Quirinale – Roma

Paola Romano – Equilibri Astrali – Complesso dei Dioscuri al Quirinale – Roma
dal 23 marzo al 6 aprile 2012

Al Complesso dei Dioscuri al Quirinale, dal 23 marzo al 6 aprile, una mostra racconta Paola Romano, l’artista delle Lune – In esposizione circa 40 opere – tra cui la celebre serie delle Lune – che rappresentano un interessante spaccato della feconda attività pittorica e scultorea di quest’artista, affermatasi in maniera prorompente nel panorama italiano e internazionale

Dal 23 marzo il Complesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale rende omaggio a Paola Romano con la mostra “Equilibri astrali”, in programma nella splendida cornice di Via Piacenza 1 fino al 6 aprile prossimo (dal lunedì al sabato, ore 10.00-18.00, e domenica, 10.00-13.00, ingresso libero).

L’esposizione – al cui progetto ha partecipato la Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’Autore del MIBAC e che è stata patrocinata dal Municipio I-Centro Storico di Roma Capitale, dalla Presidenza del Consiglio Regionale e dall’Assessorato alla Cultura, all’Arte e allo Sport della Regione Lazio – offre la possibilità al grande pubblico di ammirare da vicino i lavori di un’artista che ha raggiunto un ruolo di primo piano nell’arte contemporanea italiana e internazionale e ottenuto riconoscimenti significativi.

Pittrice, scultrice e designer dalla spiccata sensibilità, abile tanto nella sperimentazione quanto nella tecnica, la Romano – reduce dal successo ottenuto alla 54^ Biennale d’Arte di Venezia, dove ha esposto all’interno del padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi – è dotata di un talento multiforme e non comune, prodigioso e assolutamente originale, capace di esplodere in un’arte che sa comunicare – come ha sottolineato a più riprese la critica – le difficoltà del vivere umano, l’assenza di certezze, il desiderio e la più assoluta necessità di spiegazioni più profonde.

La mostra – curata da Nicolina Bianchi, organizzata da Francesco Boni e Marzia Spatafora, direttore artistico di ARTIME Milano  e curatrice di eventi internazionali in collaborazione con l’Associazione Culturale Segni d’Arte e Acca Edizioni – vuole raccontare la prorompente forza creativa di questa pittrice e scultrice attraverso un’ampia raccolta di lavori, circa 40 opere, che rappresentano l’espressione più recente della sua preziosa produzione.

Così accanto al celebre ciclo de “Le Lune”, che, algide ed eleganti, assumono nella sua interpretazione personale il ruolo di madri silenziose e capaci di vegliare sull’anima, si impongono all’attenzione dello spettatore anche affreschi, sculture in bronzo e plexiglass, dipinti polimaterici e tele monocrome dal forte impatto visivo e spesso di dimensioni imponenti in cui la pittura materica, capace di offrire sensazioni tattili tridimensionali, si serve di un’eterogeneità di materiali, prediligendo, di volta in volta, smalti mescolati con sabbia e metalli e colori quali il bianco, il nero, il giallo e il rosso.

Nata a Monterotondo (Roma) nel 1951, Paola Romano si forma nell’ambiente artistico della Capitale, dove tuttora vive e lavora. Dopo gli studi al RUFA (Accademia di Belle Arti di Roma) e gli svariati, continui processi di analisi, inizia un percorso più attivo nel campo della produzione artistica.

Negli anni ’90 segue una propria ricerca sulla figurazione gestuale e, conclusa questa fase, attraversa un periodo strettamente aniconico con il quale, come scrive Andrea Romoli Barberini, “rinuncia alla esteriore descrittività del dato sicuro, noto, visibile per valicare le Colonne d’Ercole della conoscenza rappresentativa e affrontare pittoricamente, con l’astrazione, le tempestose acque dell’intuizione”. Intorno al 2000 approda a una pittura di matrice informale dominata dall’utilizzo della materia, che si lascia maneggiare fino a fondersi e che è pertanto capace di offrire sensazioni tattili quasi tridimensionali.

“Molte opere della Romano – scrive Vittorio Sgarbi – chiederebbero di essere toccate come fossero scritte in codice Braille, perché il passaggio dei polpastrelli lungo certe rugosità a intervalli regolari, aggiungerebbe sensazioni emotive che completerebbero quelle avvertite dagli occhi, arricchendole nuovamente. Potrebbe perfino permettersi di capovolgere i tradizionali termini con cui le pitture vengono percepite dai sensi, Paola Romano, proponendo che certi suoi dipinti venissero prima toccati e poi visti, aumentando progressivamente l’intensità della luce nel luogo dove fossero esposti”. La tela diventa allora il teatro di un contrasto, il campo in cui si consuma l’incontro-scontro tra la materia, il bianco e il nero, il rosso e l’oro, mentre ciascun elemento presente nelle sue opere nasce da una sorta di processo di sedimentazione del pigmento e degli altri materiali utilizzati.

A partire dal 2004 si afferma in maniera prorompente sulla scena del panorama artistico internazionale. L’anno successivo il registra Pupi Avati, dopo averla notata durante una personale in via Margutta, le commissiona quattro opere per il film “La cena per farli conoscere”. Oggi i suoi lavori sono presenti in numerose collezioni d’arte di prestigio, sia pubbliche che private, tra cui la Fondazione Magna Carta a Roma e le Sale Urbaniane a Città del Vaticano, e sono sempre più richieste da istituzioni museali europee e internazionali.

Al suo attivo ha diverse pubblicazioni tra cui il catalogo “Esperienze Estetiche”, con introduzione di Vittorio Sgarbi, legato alla mostra personale al Museo degli Strumenti Musicali di Roma (2006); “Dal Cosmo al Caos”, predisposto in occasione della mostra presso le Sale Urbaniane di Città del Vaticano (2007); “Quarta Fase Emozioni Plastiche” (2008); “Plenilunio Fantastico”, edito per la personale di Palazzo Ziino a Palermo (2009); “Il mare della tranquillità”, realizzato in occasione dell’esposizione al Galata Museo del Mare di Genova (2011).

Tra le partecipazioni internazionali ricordiamo l’esposizione ad Hong Kong, presso il “Cultural Center-Teatro dell’Opera”, nell’ambito di una manifestazione organizzata per valorizzare il talento italiano. Presentata da Giovanni Puglisi, rettore IULM, viene scelta per la partecipazione alla 54. Biennale d’Arte di Venezia del 2011 nel Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi. Numerosi i riconoscimenti ottenuti dall’artista, tra cui “Premio Internazionale Arcaista” (Tarquinia, 2007), “Approdi d’Autore” (Ischia, 2007) e “Premio Roma” (Roma, 2009).

L’arte di Paola Romano è palesemente dinamica, gestuale e fortemente cinetica. Giuseppe Di Giacomo, docente di estetica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma, afferma che “per la Romano dipingere significa entrare nella materia e nel colore esplorandone tutte le possibilità e dando vita al suo obiettivo dichiarato, il movimento”. L’artista non si ferma però di fronte alle possibili collocazioni, lei è sempre se stessa e per questo sempre in cambiamento.

Lo studio sulla tecnica, la ricerca e la sperimentazione si integrano, in lei, con lo sviluppo dinamico, evolutivo, della sua identità personale. Marco Baranello, psicologo e scienziato italiano direttore dell’Istituto di Studi Emotocognitivi, la definisce “un Peter Pan dell’arte che, quando crediamo sia arrivata verso una sua maturità artistica, di nuovo ci stupisce con nuovi giochi di colore, forma ed incastri del tutto originali che la riportano in un’adolescenza creativa, un’irrequietezza artistica che non lascia nell’indifferenza”.

Per informazioni:
Paola Pacchiani
Ufficio Stampa Segni d’Arte – AGES

Cell.: 338/27.15.138 – 347/12.23.254

e-mail: paola_pacchiani@yahoo.it