Gloria Campriani – Nuove Tessiture Sociali – Studio A – Firenze

Gloria Campriani – Nuove Tessiture Sociali – Studio A – Firenze
24 marzo 2012 – ore 17,00

GLORIA CAMPRIANI: NUOVE TESSITURE SOCIALI – Studio A – Viale Talenti 63, Firenze – 24 marzo 2012 ore 17.00

Sabato 24 marzo lo Studio A di Fabio Ramelli ospita le opere di Gloria Campriani con il progetto “Nuove tessiture sociali”. L’artista certaldese è molto nota per la sua personalissima ricerca che l’ha portata ad affermarsi come una delle figure più interessanti dell’attuale panorama artistico.

Il filo è il punto di partenza di Gloria. In lei la materia prevale sullo strumento. L’artista, infatti, non prevede l’utilizzo di alcun strumento tecnico eccetto l’uso delle mani al fine di realizzare trame. Questa corrente artistica, chiamata Fiber Art, prende in considerazione tutti i componenti tessili che si tengono insieme per contrasto, per nodo o per intreccio, formando da soli un tessuto, una rete, una treccia, una falda oppure un groviglio senza ricorrere a giunti, adesivi, colle o saldature.

I materiali ricorrenti, nelle sue opere, sono sughero, corteccia o tronco di albero per mettere in evidenza il rapporto fondamentale con la natura. L’elemento, imprigionato all’interno della tela, diventa protagonista della “scena”, insieme al filo, che lega e permette la sua esibizione. Alcune volte, la fibra non viene rispettata nella sua struttura, ma lavorata per ottenere un aspetto emotivamente connotato. Il filo viene lavorato in modo da non permettere l’immediato riconoscimento.

Utilizzato come strumento di espressione, ha lo scopo di soddisfare i bisogni più concettuali dell’artista che si preoccupa del materiale solo quando non risponde alle sue esigenze. L’artista si avvale dell’intervento pittorico con colori acrilici e stucco ad acqua con cui lega, fissa e sfuma. La capacità di assorbimento dei diversi tipi di filato le permette di ottenere vari spessori e nuove prospettive che corrispondono alla sua continua ricerca di movimento all’interno dell’opera.

Alla fine il risultato è sorprendente. L’espressione artistica diventa un mezzo per parlare della sofferenza psicologica dei nostri tempi, del precario rapporto con la natura, della necessaria trasformazione sociale e dell’esaltazione all’unione nel significato di amore attraverso l’utilizzo di fili che si uniscono, si avvolgono, si intrecciano e si legano fra di loro. L’interpretazione di una tessitura di rapporti sociali. Un tessuto sociale costruito da fili e dai loro legami intrecciati. Un messaggio spirituale che esprime un significativo desiderio di rinascita dalle difficoltà del nostro tempo.

In una società appesa a un filo che vive sul filo del rasoio nuove tessiture di rapporti sociali si affacciano con il tentativo di costruire trame rigenerando tessuti. Nodi che danno del filo da torcere limitano come filo spinato il passaggio per un nuovo sviluppo.

Il processo di trasformazione è in atto. Il suo percorso fisiologico mette in evidenza i “veri” bisogni umani che indicano nuove strade da percorrere che guardano a nuovi orizzonti. Adottare un nuovo metodo di ragionamento capovolgendo il nostro modo di pensare è un filo di speranza per le nuove società. (Gloria Campriani)

Con una sensibilità tutta femminile, Gloria Campriani, crea raffinate geometrie spaziali con fili di lana che, in rapporto dialettico con la perentorietà del telaio di ferro, rievocano un’atmosfera di quotidianità vissuta, mentre i cromatismi si articolano dinamici nel loro gioco alterno di colori caldi e colori freddi che creano forme dal ritmo pulsante; forme che vivono tra la lucida razionalità del progetto e della struttura e la calda emozionalità dell’esecuzione. (Anna Brancolini, critica d’arte. Tratto dal catalogo della mostra “Angoli d’Arte” Villa Peyron 2011)

Gloria Campriani è …. una artista che, particolarmente ricca di idee e di inventiva, dopo aver deciso di fare della propria arte l’attività della vita, da tempo sperimenta soluzioni formali straordinariamente nuove e attuali, nonché connesse al filo come elemento fondante, realizzando con tecnica mista composizioni impostate sull’uso “bizzarro” ed eclettico di filati, di colori acrilici e di intrecci, destinati non a caso ad essere la trasposizione materica di discorsi e di pensieri intrinsechi, non estranei anche ad una riflessione di carattere sociale. Il filo del discorso, il filo del racconto, il filo delle situazioni, il filo delle relazioni, il tirare insomma le fila, è l’aspetto principale della ricerca che porta la Campriani a creare spessori materici in cui la fibra tessile appare o scompare indicando all’interno dell’opera una grande forza motrice. (Liletta Fornasari storica dell’arte La Nazione, 22.07.2011)

…. nei quadri di Gloria Campriani, composti da fili che si avvolgono e si legano fra di loro, si rintracciano pensieri e significati sottesi, riconducibili al tessuto sociale, alle relazioni interpersonali, alle possibilità di incontro, di scambio e di connessione. In alcuni casi la fibra tessile resta riconoscibile, in altri casi ‘scompare’, assorbita dalla materia pittorica, permettendo però di ottenere vari spessori e nuove prospettive che corrispondono alla continua ricerca di movimento inseguita dall’artista all’interno dell’opera.

In definitiva Gloria Campriani, grazie alla sua fertilità d’invenzione e sensibilità compositiva, propone al pubblico un nuovo linguaggio espressivo, intriso di contenuti di forte attualità e di valenze positive, traendo ispirazione da un lato, dall’antica tradizione toscana dell’arte tessile e, dall’altro, dalla realtà odierna, ossia dalla grande rete creata a livello globale dai social networks, consentendo di superare barriere spaziali e temporali. (Daniela Meli, storica dell’arte.)

Gloria Campriani è un’artista che si ispira alla corrente “Fiber Art”. La base della sua ricerca è il rapporto con la natura e il rapporto dell’uomo con le trasformazioni sociali. Il filo è il suo linguaggio, viene lavorato con colori acrilici e stucco ad acqua e quindi modificato nella sua plasticità; filo inteso come mezzo di connessione, di concatenazione e legame di eventi, che si unisce, si intreccia con altri fili. L’artista inoltre aderisce a progetti finalizzati alla comprensione, valorizzazione e diffusione dell’arte contemporanea anche all’interno delle scuole e aziende sanitarie (Asl), mettendo in relazione quattro campi: artistico, pedagogico, sociale e formativo. (Filippo Bugagli, curatore e Associazione Pecci Arte (AParte)

Gloria con il suo lavoro esprime una forte originalità, una sua unicità, pur inserendosi in un contesto, in un circuito della cultura internazionale che è quello della pittura materica. … Gloria ci fa riflettere su quello che potrebbe essere il destino dell’umanità e su come l’uomo debba impegnarsi per difendersi da simili barbarie, dall’eventualità drammatica che il nostro mondo possa autodistruggersi.

Gloria adopera un linguaggio molto forte, un linguaggio neoespressionista, molto duro, molto aspro, che ci pone in grande disagio. Non viviamo uno stato contemplativo guardando le sue opere, ma siamo presi da un problematico turbamento. E questo turbamento porta ad una riflessione sul problema del tempo e sul problema della materia, che sono gli aspetti più significativi dell’arte. Tempo e memoria portano l’individuo ad una sorta di approfondimento, di riflessione sul valore del messaggio e sull’impegno che l’artista ha profuso. (Siliano Simoncini, critico e storico dell’arte , Tratto dal volume Quaderni I-II 2009, Cultura d’impresa, Creatività, Arte, Fondazione Piaggio Edizioni)

Con i fili lasciati nella memoria da Penelope e Arianna, Gloria Campriani, intesse nei suoi quadri, profondamente materici, una fitta rete di enigmi, sogni e percezioni, ricomponendo e scomponendo le sotterranee architetture del labirinto umano, con particolare slancio creativo e conoscenza artistica. (Ruth Càrdenas Vettori, scrittrice-poetessa.)

L’arte vera è appesa al filo dell’essenza della verità, della trasparenza e della purezza d’animo. Gloria Campriani non si domanda se ciò che fa è più o meno contemporaneo, piuttosto cerca di assecondare, con intuizioni più istintive che razionali, la propria costante curiosità verso i differenti aspetti dell’essere. Osservare un lavoro della Campriani potrebbe voler dire perdersi in effetti coloristici irrealizzabili con le tradizionali tecniche pittoriche, rimanere affascinati da una luce artificiosa generata da accostamenti di fili colorati, da un flusso cromatico generato da fibre perfettamente inserite in una composizione che sembra eternamente in divenire.

Il simbolismo del filo è essenzialmente quello del mezzo che unisce tutti gli stati dell’esistenza fra di loro e con il loro principio. Ogni filo della Campriani sembra trasformarsi, una volta collocato sopra la struttura portante dell’opera, in un conduttore di energia positiva, in un portatore sano di essenze di verità, in una linea demarcatrice di un’apertura dimensionale in grado di mettere in relazione il finito con l’infinito (Maurizio Vanni, Museologo, Critico e Storico d’Arte, Catalogo della Mostra L’arte appesa a un filo, Museo Civico di Siena)

GLORIA CAMPRIANI: NUOVE TESSITURE SOCIALI
Studio A – Viale Talenti 63, Firenze
24 marzo 2012 ore 17.00