La Macchina dei Sogni – Parco Archeologico – Selinunte

La Macchina dei Sogni – Parco Archeologico – Selinunte
2-3-4 agosto 2012 – ore 18,30

La Macchina dei Sogni – XXIX edizione – Racconti figurati tra le rovine di Selinunte – 2-3-4 agosto, ore 18,30 – Parco archeologico di Selinunte

Un lungo racconto per immagini, un vero e proprio “arsenale delle apparizioni” popolato da dei alteri e bizzosi, pupi guerrieri, cuntisti e narratori. I narratori-sacerdoti racconteranno le vicende umane e saranno aiutati dai pupi, mentre gli dei, che governano i destini dell’uomo, narreranno la storia dal loro punto di vista. Una parte dell’Iliade prenderà vita – il 2, 3 e 4 agosto, poco prima del tramonto – tra le rovine di Selinunte, dove approda la XXIX edizione de La Macchina dei Sogni, il festival di teatro di figura e narrazione diretto da Mimmo Cuticchio.

Il progetto, intitolato Racconti figurati tra le rovine di Selinunte, proporrà un connubio originale fra la forma epica greca e l’oralità del cunto, un viaggio itinerante  di grande suggestione visiva e di forte impatto espressivo. Mimmo Cuticchio, coinvolgerà, in un mosaico di narrazioni, attori, musicisti, narratori – tra gli altri, Alfio Antico, Paolo Buggiani, Giacomo Cuticchio, Mario Crispi,  Giovanni Guarino, Bruno Leone, Paola Pace, Fulvio Verna –  e allievi di un laboratorio, che prenderà il via a Selinunte mercoledì 25 luglio. L’intento è quello di legare l’epopea classica, i temi e la forza narrativa dell’Iliade alle problematiche del Mediterraneo, territorio di drammatici conflitti così come laboratorio di progetti e speranze per il futuro.

Dei e guerrieri, pupi e fantasmi. “I templi sono legati agli dei, come le chiese ai santi, allora immaginiamo che a parlare siano gli stessi dei – spiega Mimmo Cuticchio – e che raccontino le vicende che hanno portato alla disfatta di Selinunte. I narratori-sacerdoti racconteranno le vicende umane e saranno aiutati dai pupi, mentre gli dei, che governano i destini dell’uomo, narreranno la storia dal loro punto di vista, parlando dei conflitti, dell’odio e della cupidigia che portarono alla distruzione di quei luoghi di culto”.

Gli attori appariranno tra i ruderi come fantasmi per accompagnare gli spettatori in una narrazione itinerante, che prenderà il via dal sentiero che introduce al Parco, e proseguirà intorno alle rovine del tempio G. Racconteranno di Achille, Agamennone, Priamo, Ecuba, Elena, Menelao (rappresentati dai pupi), mentre gli dei (Vulcano, Teti, Atena, Giunone), non avranno bisogno di questo doppio teatrale. Mimmo Cuticchio sarà il narratore-guida, una sorta di Zeus che racconterà la distruzione di Selinunte (così come la descrive Diodoro Siculo), ma anche di altre distruzioni, naturali o umane.

All’origine della guerra di Troia c’è il rapimento di Elena, ma anche la guerra di Selinunte scaturisce da un desiderio di vendetta. La prima dea a uscire dal tempio sarà Era (Paola Pace), una specie di guida del Parco, che accoglierà il pubblico. A questo punto si materializzerà Zeus col suo carro, e man mano spunteranno gli altri, ognuno impaziente di raccontare la propria storia. Zeus tiene le fila di tutti i discorsi e nel cunto finale – con gli altri dei a fare il coro – racconterà la distruzione di Selinunte, avvenuta nel 409 a. C. ad opera dei Cartaginesi.
 
Scenografie e installazioni lungo il percorso teatrale. Nel rispetto assoluto della zona archeologica, il pubblico assisterà alle azioni teatrali da diverse prospettive. Tra le colonne, il basamento e i massi, si realizzerà un vero e proprio evento unico e concepito per Selinunte, completo di figurazioni scenografiche e installazioni (disseminate lungo il percorso teatrale, dall’ingresso al tempio G, sono curate da Tania Giordano) che restituiranno, a loro volta, la complessità di una vicenda nella quale simboli, immagini e parole sono fortemente intrecciati tra loro.

Rivivranno figure mitologiche come il Minotauro e il cavallo, un boschetto con una grande rete di Penelope (simbolo attuale perché anche oggi facciamo e disfacciamo nell’attesa di un agognato riscatto). ed elementi simbolici appartenenti all’immaginario comune, come la nave, il mare, il filo e la spirale. Il tutto realizzato artigianalmente con materiali “poveri” come la carta, le canne, la corda, il legno, i colori e le stoffe di diverso tipo.

All’interno di queste “trame”, si inserisce un altro racconto visivo. Alla fine di questo grande racconto itinerante, dove i tamburi di Alfio Antico e i flauti di Mario Crispi avranno un ruolo importante, gli dei si ritireranno nel tempio “E”, mentre gli spettatori, sulla via del ritorno, assisteranno a una grande installazione animata che avrà per protagonista Poseidone.

Il laboratorio. Con gli allievi narratori, in un laboratorio che precede lo spettacolo, Mimmo Cuticchio lavorerà su temi antichi e suggestioni moderne: i racconti antichi parlano di odio, invidie, rancori, giustizie e ingiustizie, che sono i problemi dell’uomo di sempre. Il riferimento all’attualità è implicito e non c’è bisogno di riferimenti troppo diretti.

Una mostra di immagini delle  precedenti edizioni de “La Macchina dei Sogni” consentirà di rintracciare una continuità progettuale in tutti questi anni.

La Macchina dei Sogni, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento dello Spettacolo come Festival di interesse nazionale, avrà anche quest’anno il patrocinio di Rai Radiotre, che registrerà tutti gli avvenimenti e realizzerà dirette radiofoniche con giornalisti, studiosi e altre personalità coinvolte nel Festival, coordinate da Marino Sinibaldi, direttore di Radiotre.

Inizio laboratorio: 25 luglio

Spettacoli: 2, 3 e 4 agosto alle 18,30

Ingresso: 15 euro (intero), 10 euro (ridotto).

Artisti del festival:
Mimmo Cuticchio, Alfio Antico, Paolo Buggiani, Giacomo Cuticchio, Mario Crispi,  Giovanni Guarino, Bruno Leone, Paola Pace, Fulvio Verna.

Sergio Beercoch, Marco Bertarini, Giancarlo Bloise,  Chiara Casarico, Floriana Patti, Donato Pichi, Giuseppe Sciarratta, Tiziana Scrocca, Sabrina Sproviero.

Regia: Mimmo Cuticchio
Assistente alla regia: Heidi Mancino
Ideazione degli allestimenti e installazioni scenografiche: Tania Giordano

Scenografi realizzatori: Serena Boccanegra, Tania Giordano
Macchinista: Rosario Mangiapane
segreteria: Mimma Giordano, Giusy Parisi, Giuseppe Graffeo
documentazione fotografica: Giulio Azzarello
progetto grafico e impaginazione: Mela dell’Erba
collaborazione ai testi e alla comunicazione: Roberto Giambrone
organizzazione: Elisa Puleo


Ufficio stampa:
Simonetta Trovato
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simonettatrovato@gmail.com