Giovanni Matera – Scultore in Piccolo – Museo Pitrè – Palermo

Giovanni Matera – Scultore in Piccolo – Museo Pitrè – Palermo
dal 20 dicembre 2012 al 31 marzo 2013

giovedi 20 dicembre inaugurazione mostra “Scultore in piccolo” – Il presepe del Matera nelle collezioni del Museo Pitrè.

Giovedì 20 dicembre alle ore 17,30 presso il Museo Pitrè, avrà luogo l’inaugurazione della mostra “Scultore in piccolo”, Il presepe del Matera nelle collezioni del Museo Pitrè. Saranno presenti Francesco Giambrone Assessore alla Cultura del Comune di Palermo; Eliana Calandra, Capo Area della Cultura e Direttore del Museo Pitrè; Luciana Giunta, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Allestita nella suggestiva Cappella del Marvuglia all’interno del Museo Pitrè, la mostra è organizzata dalla direzione del museo in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo – Scuole di Scenografia e di Graphic Design – e vuole offrire alla Città, in occasione del Natale, un allestimento che valorizzi le oltre duecento statuine da presepe non solo tramite la loro esposizione, ma creando attorno a queste piccole, straordinarie sculture un impianto scenografico che ne interpreti e potenzi il valore espressivo, inserendole in un particolare contesto.

Lo spazio circolare della Cappella viene così scandito attraverso cinque diverse nicchie tematiche, che utilizzano il modulo scenico della cupola Fortuny: la più grande e complessa, allestita davanti all’altare, ospita il presepe nella sua forma più tradizionale, con i pastori, gli angeli e i santi, l’adorazione dei Magi, la Natività.

Fanno da sfondo e cornice alle figure paesaggi fantastici, nel gusto del rovinismo, archi e colonne in stile classico, templi diruti, quasi a volere sottolineare, per converso, l’atemporalità dell’evento rappresentato: la nascita di Gesù, nuovo sole, come lo definisce S. Ambrogio, con una chiara allusione alla matrice arcaica e pagana della festa, quando a Roma, il 25 dicembre si celebrava il dies natalis solis invicti. Dalle rovine della cultura classica e dei suoi riti nasce la festa religiosa, mutuandone echi e suggestioni.

Nelle altre quattro installazioni scenografiche, altrettante esposizioni tematiche: Strage degli Innocenti, Soldati e musici, Mestieri, Pastori.

La mostra sarà visitabile fino al 31 marzo 2013, dal martedì alla domenica, dalle 9,30 alle 18,30. Ingresso libero.

info tel.
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L’arte di Giovanni Matera
Giovanni Antonio Matera (Trapani, 1653- Palermo, 1718) si distacca
decisamente dall’infinita schiera dei pasturari del tempo, per porsi come capofila, originale creatore di una tipologia iconografica che avrà numerosissimi imitatori.

Per modellare i suoi pastori, usa materiali poveri: legno, tela e colla. Intaglia solo viso, braccia e gambe, sbozzando appena il corpo, fatto di legno di tiglio. Quindi immerge piccole strisce di tela o di lino in una mistura, variamente colorata, di colla e gesso, e poi le drappeggia, ancora bagnate, sul corpo. La colla, indurendosi, conferiva alle vesti un aspetto plastico e armonioso, vivacizzato da ricchi colori.

Durante il suo soggiorno palermitano, entra in contatto con le maestranze artigiane della città, conosce probabilmente Giacomo Serpotta mutuando da questa atmosfera culturale quanto di tardo-barocco c’è nella sua opera. Echi berniniani o caravaggeschi ritroviamo nel realismo drammatico e nel vigore espressivo con cui rappresenta la condizione umana, soprattutto in certe figure della serie straordinaria della Strage degli innocenti, di cui si conservano esemplari, sia nel Bayerisches Nationalmuseum di Monaco di Baviera, sia nella collezione del Museo Pitrè.

Motivi e forme derivati dall’arte colta convivono, non in contraddizione, ma in felice connubio, con tecniche, temi e modi di rappresentazione propri dell’arte popolare. Le statuine del Matera – e della sua scuola – pervennero  al Museo Pitrè nel 1934, quindi ben oltre la morte del suo fondatore, avvenuta nel 1916.

Giuseppe Cocchiara, continuatore del Pitrè nonché direttore del Museo a lui intitolato, di cui stava curando l’allestimento nei nuovi locali nel parco della Favorita, narra come tali opere fossero qui trasferite dal Museo Nazionale: l’interesse, ormai diventato esclusivo, per l’archeologia, aveva indotto il Direttore del Museo Nazionale a cederle al Museo Etnografico come il luogo naturale e degno di accogliere quel patrimonio.

Natività, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto e Strage degli Innocenti sono i temi delle statuine del Matera, ripresi dai racconti evangelici relativi alla nascita di Gesù. A queste si aggiungono altre serie tematiche, di argomento più profano: quella dei Soldati e Musici, quella dei Mestieri, e un numero cospicuo di Pastori, colti in particolari momenti della loro vita quotidiana, in pose, vesti e atteggiamenti sempre diversi, quasi a volere rappresentare, attraverso di essi, un campionario di varia umanità. (E. Calandra)