Jan Fabre – Teatro Annibal Caro – Civitanova Marche

pallinoJan Fabre – Teatro Annibal Caro – Civitanova Marche
19 e 20 luglio 2014

Comune di Civitanova Marche – Teatri di Civitanova – AMAT – Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata – Camera di Commercio Macerata – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Regione Marche – Provincia di Macerata – 2014 ventunesima edizione del festival internazionale nel nome di Enrico Cecchetti

È uno degli artisti più eclettici in circolazione: nella sua lunga carriera ha spaziato dalla coreografia al teatro, dall’arte visiva alla scultura in una forsennata ricerca sempre giocata sul confine tra i vari linguaggi espressivi. Stiamo parlando del belga Jan Fabre che con la sua arte ha attraversato l’intero globo, collezionato premi, esposto con retrospettive personali nei musei più importanti del mondo – dal Louvre di Parigi alla Biennale di Venezia, dal Maxxi di Roma al Musée d’art contemporain di Lione solo per citarne alcuni – per essere nominato anche ambasciatore culturale delle Fiandre e condirettore del prestigioso festival di Avignone.

Nella primavera del 2014 Fabre ha creato un nuovo assolo di danza per Cédric Charron, eccezionale performer, interprete di lunga data della compagnia Troublyen e “guerriero della bellezza”, come ama definirlo il coreografo stesso.

Civitanova Marche_Teatro Annibal Caro
sabato 19 luglio ore 23.15
domenica 20 luglio ore 21.30
JAN FABRE – TROUBLEYN
ATTENDS, ATTENDS, ATTENDS… POUR MON PÈRE
[prima italiana]
direzione, coreografia Jan Fabre
performance Cédric Charron
musica Tom Tiest
drammaturgia Miet Martens
luci Jan Fabre, Geert Van der Auwera
costumi Jan Fabre, Andrea Kränzlin
produzione Troubleyn / Jan Fabre
co-produzione Festival Montpellier Danse

theatre solo of Cédric Charron directed by Jan Fabre/ TroubleynCédric Charron eccezionale danzatore / performer è presente nei lavori della compagnia di Jan Fabre da più di un decennio. I due hanno collaborato in primo luogo nel 1999 in As long as the world needs a warrior’s soul. Successivamente Cédric Charron si è anche esibito in altre produzioni di Fabre come l’opera Tannhäuser e le produzioni teatrali Je suis sang, The Body Pianto, L’Histoire des larmes, Orgy of Tolerance e Prometheus – Landscape II .

Jan Fabre ama ispirarsi ai suoi “guerrieri della bellezza”. Nel corso degli anni ha creato diversi progetti per i suoi interpreti, tra cui assoli di danza e monologhi teatrali e un mix di entrambi.

Il tempo tra il padre e il figlio è lastricato di pazienza. Aspettano l’un l’altro in una frazione che tenta di catturare una generazione. Uno ha visto tutto, l’altro deve ancora imparare tutto. E viceversa. Uno ha perso tutto, l’altro deve ancora scoprire. La freccia del tempo è sempre a vantaggio del figlio, perché può ricominciare, esplorare il percorso dall’inizio e avere ancora cumuli di tempo, un disagio che il padre cerca di compensare con tutta la potenza disponibile. Il figlio deve seguire il corso di suo padre, un percorso fatto da istinti programmati, perché è il padre, dopo tutto, il padre del tempo. Egli controlla il tempo, lui è il tempo calcolato, sa in che modo si deve vagare e aspetta suo figlio, pieno di impazienza paziente.

I figli hanno bisogno di tempo. Tempo per se stessi, tempo da perdere, da sperperare, da dare. I figli non pensano al tempo come qualcosa di lineare. Per loro è sempre una curva. Vogliono essere in grado di perdere se stessi in ogni curva e seguire la propria strada, i propri istinti. Vogliono sottomettere il tempo ed inseguirlo fino a quando batte il proprio battito cardiaco. O per cambiare la direzione della freccia creare un foro nel tempo in cui essi possono sognare. Un figlio implora il padre di aspettare. Aspetta, aspetta, aspetta….

In questa performance Jan Fabre esplora l’arte del rinvio. Il rinvio crea una riserva, un istante in cui tutto è ancora possibile, in cui non c’è bisogno di fare ancora delle scelte. Riservare se stessi nel tempo, così come nello spazio: il sollievo creerà anche una distanza, si ritirerà su se stesso in un movimento di pazienza. La libertà cresce esponenzialmente in quel momento, in quel centimetro. Ancora una volta coincide con un’infinità che è libera di svilupparsi in qualsiasi direzione. Si raccolgono tutte le particelle energetiche per un potenziale passaggio successivo. Ed una fase successiva. E ancora e ancora e ancora. Il rinvio è seguace di tensione perché crea buchi nel tempo. C’è anche qualcosa di erotico nel rinvio: aprirsi a ciò che deve ancora venire. Ma non è ancora abbastanza.

In Attends, Attends, Attends… Pour mon père, il figlio ha un immaginario scambio di pensieri con il padre. Un dialogo in cui egli ordina al padre di aspettare e avere pazienza. Egli chiede al padre di aprirsi al suo tempo. Egli chiede al padre di ritirarsi dentro suo figlio per diventare di nuovo un bambino e prepararsi alla morte. Il figlio si rivela come Caronte, il traghettatore che prepara il padre per l’ultimo passaggio. Egli conosce la morte come nessun altro. Come il performer che è diventato, lui è uno specialista nel morire. Ogni notte egli permette alla morte e alla nascita di venire. Ogni notte di nuovo attraversa lo Stige, egli è dopo tutto il complice dello spirituale, risveglia fantasmi e li invia al paradiso e all’inferno da cui sono nati. Lui sa che il suo ruolo è il bene, e su di esso c’ha giocato spesso. Padre ti unirai a me?

Per questo solo, Jan Fabre si è ispirato alla vita di Cédric Charron, un ballerino con il quale ha lavorato a stretto contatto da As long as the world needs a warrior’s soul (2000).

Luk Van den Dries, University of Antwerp
18 luglio_ ore 18.30
Civitanova Marche_Biblioteca Zavatti
APERIFESTIVAL
APPUNTI SU JAN FABRE
a cura della Prof.ssa Silvia Cuppini [Università di Urbino]
segue aperitivo
ingresso libero
info 071 2072439 – 3460956050
posto unico numerato 10 euro ridotto* 8 euro [per lo spettacolo singolo]
posto unico numerato 25 euro ridotto* 18 euro [per i tre spettacoli del 19/07/14: POST GRAMMATICA + WE/PART + ATTENDS ATTENDS ATTENDS]