Femmine – Piccola Tragedia dell’Amore – Teatro Coppola – Catania

pallinoFemmine – Piccola Tragedia dell’Amore – Teatro Coppola – Catania
11 dicembre 2015

Femmine – Piccola Tragedia dell’Amore – Dai Classici Greci – Ideazione e Regia di Silvio Laviano

Il progetto S.E.T.A. in occasione della giornata nazionale contro la violenza sulledonne ha presentato l’anteprima di Femmine – Piccola Tragedia dell’Amore, presso la sala culturale Expò durante il convegno “Personalità a confronto … L’Amore non è violenza” indetto dall’Assessorato alle pari opportunità e dal Comune di Pedara. Femmine – Piccola Tragedia dell’Amore è uno studio “sul femminile” che nasce con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica alla non violenza ed adoperarsi con ogni mezzo per combatterla ed eliminarla.

Femmine – Piccola Tragedia dell’Amore andrà in scena giorno 11 dicembre al Teatro Coppola – Teatro dei cittadini alle ore 21.00 con Roberta Amato, Giada Caponetti, Luisa Ippodrino, Silvio Laviano e Luisa Sichel

teatro-coppolaIdeazione e Regia – Silvio Laviano
Aiuto Regia – Tony Bellone
Assistente al progetto – Stefania Bonanno
Progetto Fotografico – Sebastiano Trigilio
Progetto Grafico – Valentina Sardo

A fine serata ci sarà un breve intervento da parte della Coopertiva Sociale Futuro Prossimo che collabora con il progetto S.E.T.A. perseguendo l’obiettivo comune.

Teatro Coppola – via del Vecchio Bastione, 9 – Catania

INGRESSO LIBERO CON SOTTOSCRIZIONE VOLONTARIA

L’uomo in eterna lotta tra apollineo e dionisiaco guarda, scrive e respira quattro femmine, donne, madri e sorelle che dormono da sole. In un piccolo e intarsiato lavoro di cesello da orefice, un maschio, “voyeur” da salotto, scandaglia il mito classico e i relativi archetipi femminili, come pietre preziose che adornano la volontà di schiudere uno scrigno fatto di preghiere, lamenti, invocazioni e condivisioni del mondo femminile.

femmineElettra, Ecuba, Antigone e Medea: quattro donne, femmine di ieri, ma che condividono con le donne di oggi, la stessa “colpa” di amare. Soggiogate dal loro cuore e dal loro desiderio di essere animali innamorati, che sia amore familiare, amore materno, amore per la propria terra o amore intriso di passione, sempre di un bisogno primario si parla, di un’urgenza dell’esistere in quanto amate. L’abbandono come violenza o come prigione e la voragine affettiva di chi vorrebbe donare sono il tema di “Femmine – Piccola tragedia dell’amore”. Solo nel canto e nell’invocazione alla Madre Terra, alle origini del mondo, al canto della “tradizione” queste femmine troveranno pace e possibilità di “cantare e raccontare” e poter così “tradurre” in atto le loro passioni. Ed è una lotta continua tra l’emancipazione e la volontà di ergersi a eroine “moderne” combattendo la violenza del maschio: usurpatore, tiranno e anaffettivo.

Il rosso di una rosa.
Il rosso del sangue di vittime innocenti.
Il rosso di scarpe che denunciano.
Il rosso di belletti che adornano.
Il rosso di rubini che incastonano un’insegna votiva sacra all’amore.
L’amore, l’unica colpa possibile.