SOSTANZA D’ACQUA – Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826 – Venezia

 

 

 

 

 

 

 

 

SOSTANZA D’ACQUA

i canali della Serenissima

a cura di / curated by Anna Caterina Bellati

 

Venerdì 25 maggio ore 18 / Friday 25th May 6pm

Venezia – Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826 (ACTV stop Zattere)

Un progetto di / a project by BELLATI EDITORE

Durata dell’esposizione: 28 Maggio > 6 Luglio 2018

ORARI / HOURS

da Lunedì a Venerdì: 10 > 17 / Monday through Friday: 10am > 5pm

Visite guidate su richiesta / Guided tour exhibition

+39 3332468331

Artisti / Artists

Carmela Cipriani

Claudia Corò

Paola Madormo

Peggy Milleville

Luana Segato

Marialuisa Tadei

Elisabetta Zanutto


 Venezia, luogo d’acqua, luce e terra tremula è l’idea che unisce 7 artiste di abilità differenti intorno a un progetto complesso e di largo respiro. I nastri liquidi dei canali sono il palcoscenico sul quale tutte quante si cimentano dicendo il proprio amore per la Serenissima cui tributano il ruolo di musa.

La mostra si dipana attraverso metodologie e scelte artistiche che spaziano dalla pittura morbida su tele antiche di Elisabetta Zanutto alla fotografia minuziosa e romantica, stampata su carta cotone, di Carmela Cipriani, passando per le reinvenzioni poetiche dei fondali, fissati su lastra dibond, di Marialuisa Tadei. E ancora la ricerca minimalista di Luana Segato che rincorre le anse del Canal Grande intagliato su tessuti dipinti, dove trame cucite con fili grossi e prepotenti tengono insieme le due rive. E poi l’installazione intelligente e aerea di Paola Madormo che ricostruisce molecole d’acqua con fili metallici e dentro imbriglia pesci e plancton, alghe e minuscoli animali di fondale. Alla ricerca di un’acqua perduta.

Per passare alle figure impalpabili di Claudia Corò che sulla primigenia mappa della città ridisegna e suggerisce vite passate e sogni futuri di pescatori di laguna. Mentre Peggy Milleville, scultrice, manda a spasso lungo le fondamenta le sue sculture ispirate a personaggi che paiono ombre tratte da dipinti di Tintoretto.

Il tema è dunque l’architettura reale e mentale di un luogo che come nessun altro al mondo e attraverso i secoli ha riempito gli occhi e le mani di centinaia di artisti.

Quel controcanto, ancora, arriva diritto sin qui.