Settimana delle Culture – apertura – sedi varie – Palermo

La Settimana delle Culture | PALERMO | 11>19 maggio

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTEPRIMA 10 MAGGIO: gli arredi in legno dei detenuti dell’Ucciardone.

La mostra di trash art alla Biblioteca Regionale. Ironiche collezioni quotidiane a Palazzo Mirto. Un’installazione immersiva e sonora all’Origlione.

La parola alle circoscrizioni.


Cento luoghi e 270 eventi – 55 mostre, 45 spettacoli, 53 incontri, 15 proiezioni, e 25 altri appuntamenti diversi: La Settimana delle Culture compone un cartellone a 360 gradi che accoglie arte internazionale, teatro, musica, convegni, presentazioni, visite guidate.

Il programma – messo a punto da Bernardo Tortorici di Raffadali – si srotolerà da sabato prossimo (11 maggio) a domenica 19, preceduto da una folta anteprima. E infatti già venerdì prossimo (10 maggio), l’attrice Liliana Paganini proporrà “E’ tempo di guerra”, al carcere Pagliarelli, quattro monologhi divertenti su un’impossibile guerra del futuro.

E sul filo rosso dell’impegno sociale si muove anche una mostra particolare ospitata a Palazzo RISO, che raccoglie i coloratissimi oggetti ed arredi in legno, realizzati dai detenuti del carcere Ucciardone. Si tratta di un vero e proprio percorso di recupero che parte da oggetti destinati al macero: arredi, sgabelli, tavoli utilizzati per anni nelle celle. I detenuti hanno lavorato, dipingendo, ricostruendo, seguendo le antiche tecniche di pittura dei carretti siciliani, ma inserendo il proprio gusto personale, i sogni, le idee, i ricordi. I laboratori sono stati guidati dal tutor Vincenzo Merlo. Sono nati così arredi, tavoli e i famosi sgabelli colorati, molto pop: uno è stato donato a papa Francesco e uno all’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice.

Alla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, alle 17, si inaugura “Rifiuti”, collettiva di oltre 60 artisti che rileggono, ciascuno a suo modo, il concetto di trash art. A cura di Anna Maria Ruta, organizzata dall’Associazione Settimana delle Culture con la collaborazione dell’Assessorato Regionale dei Beni culturali e dell’I.S. – Dipartimento dei Beni Culturali.

Il Trash nasce dalla cultura consumistica della nostra società portata a sprecare, a gettar via, a sostituire continuamente, a rifare e ricostruire. Fare arte in questo modo significa quindi, saper scegliere tecniche ed esaltare materiali poveri, di scarto e tuttavia portatori di profondi significati. Creando per loro una nuova possibilità di vita e di recupero. Nascono così nuove creazioni, cariche di significato, con un loro intrinseco valore simbolico e con un loro impatto emotivo su chi li guarda.

In mostra tele, sculture e installazioni di Totò Aleo, Barbara Arrigo, Daniela Balsamo, Antonella Ludovica Barba, Calogero Barba, Doriam Battaglia, MoMò Calascibetta, Francesco Caltagirone, Simona Cavaglieri, Luigi Citarrella, Carmela Corsitto, Sato Crisà, Antonio Curcio, Pietro D’Aguanno, Nicolò D’Alessandro, Francesca Di Chiara, Juan Esperanza, Franco Fazzio, Raimondo Ferlito, Toti Garraffa, Lillo Giuliana, Anna Kennel, Michele Lambo, Carlo Lauricella, Giovanna Lentini, Giovanni Leto, Paolo Madonia, Danilo Maniscalco, Miguel Angel Marcos Martin, Francesco Miceli, Antonio Fester Nuccio, Enza Maria Orestano, Liliana Paganini, Francesca Pagliaro, Giusva Natalia Pecoraino, Martina Pecoraino, Calogero Piro, Giuseppina Riggi, Iolanda Russo, Salvatore Salamone, Umberto Signa, Nicoletta Signorelli, Franco Spena, Giusto Sucato (omaggio a), Enzo Tomasello, Raffaella Torrisi, Bice Triolo, Marilù Viviano. Accademia di Belle Arti di Palermo: Francesco Gennaro, Maria Grazia Jacuzzi, Arianna Modica, Benedetto Musso, Alberto Orilia, Roberto Orlando, Carolina Palumbo, Rossella Poidomani. La collettiva sarà visitabile fino al 30 maggio, ogni giorno dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 19. Ingresso libero.

Palazzo Mirto ospita invece “Family Connection”, mostra originale pensata da Adalberto Abbate: le collezioni “quotidiane” della borghesia a confronto con le wunderkammer nobiliari. Inaugurazione: 10 maggio alle 18,30

Servizi da tè, porcellane, immagini sacre, ricordi di viaggio e di guerra, si insinuano tra le collezioni storiche del palazzo, innescando un dialogo stravagante, tra interferenze e contraddizioni. Gli oggetti, accumulati secondo il gusto di Stefano Lotà e Giuseppa Raia, nonni di Adalberto Abbate, riflettono la loro avventura comune, raccontandone aspirazioni, desideri e ricordi. Ornamenti di gattopardiana memoria slittano dai saloni dell’alta nobiltà feudale ai salotti della piccola borghesia proletaria, generando un cortocircuito non facile da sanare. Perché un oggetto in plastica si distingue a fatica da uno in avorio o in pregiata ceramica; una bottiglia in vetro antico è kitsch quanto un dopobarba a forma di Marlin prodotto in serie. Sono oggetti che racchiudono una potenza narrativa ed emotiva, un universo visivo, familiare e amico. Visitabile fino al 30 giugno, da martedì a sabato dalle 9 alle 18, domenica e festivi fino alle 13. Biglietto: 6 euro. Cumulativo con Oratorio dei Bianchi e Abatellis: 10 euro.

Chiude la giornata, alle 21, un’installazione video “immersiva” di Dario Denso Andriolo: “Audiȇbant” dialoga e demistifica l’antico affresco ritrovato del Novelli nella chiesa di San Giovanni dell’Origlione. Il frastuono di una strada, l’affastellarsi di voci e di suoni, lo schiamazzo di un mercato, compongono un pattern sonoro, ora accelerato ora rallentato, che sostiene e genera una precisa risposta visiva. Video mapping, modulazioni acustiche e sculture di luce avvolgono lo spazio facendoci scivolare in una dimensione sensoriale pervasiva, ipnotica e profondamente glitchy. L’interferenza, il rumore, la sovrapposizione di stimoli, invitano a riflettere sulla scarsa capacità di ascolto e sulla difficoltà di assimilare informazioni, caratteristiche di un’epoca digitale, sempre più interconnessa ma anche assente e deconcentrata. Il progetto è sostenuto da Amici dei Musei Siciliani e Italia Nostra, a cura di Maria Luisa Montaperto. Le proiezioni si svolgeranno dalle 21 alle 22, ogni sera fino al 19 maggio. Dario Denso Andriolo non è nuovo a questi interventi che dialogano con il classico, i suoi lavori intrecciano scultura, grafica, design, audio e multimedialità, dando vita a installazioni dal forte impatto visivo.

L’inaugurazione vera e propria della Settimana delle Culture sarà sabato 11 maggio alle 11 in Sala delle Lapidi a Palazzo delle Aquile. Saranno presenti il sindaco Leoluca Orlando, il Rettore Fabrizio Micari, l’assessore alle Culture Adham Dawasha, il presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando, il presidente della Commissione Cultura del Consiglio Comunale Francesco Bertolino e il presidente del festival, Bernardo Tortorici di Raffadali

E qui ci sarà la prima sorpresa: verrà raccontata la storia molto particolare e misteriosa di una tela ritrovata e studiata da Maria Antonietta Spadaro, che verrà restaurata (a cantiere aperto) dalla Settimana delle Culture. Si tratta di un ritratto di Marie-Thérèse Charlotte de France, la primogenita di Luigi XVI e Maria Antonietta, l’unica della famiglia reale a scampare alla morte durante la Rivoluzione Francese. La tela potrebbe essere giunta a Palermo con gli arredi e i tesori del reali Borbone Ferdinando e Carolina in fuga da Napoli … E molto altro.

La parola ai cittadini. La voce delle Circoscrizioni

La Settimana delle Culture si apre al racconto dei quartieri, spesso dimenticati o abbandonati a se stessi. Un programma composito, attento alle diverse realtà e comunità che lavorano sul posto, in stretto contatto con le associazioni. Ogni quartiere ha una sua “faccia”, abitudini e tipologie differenti, come diversi sono i problemi; è legato al centro storico o si allunga nelle periferie. Il festival li racconti, offrendo a ciascuno una vetrina.

“Siamo riusciti ad immaginare una sorta di contaminazione che dal centro storico arriva alle periferie. E’ un modo per coinvolgere le circoscrizioni – spiega Francesco Bertolino a nome dell’intera V Commissione consiliare Cultura – : un tavolo comune da cui sono nati i progetti che sono poi stati inseriti nel calendario”.

Dalla Loggia a Brancaccio a Ballarò. Si inizia l’11 e 12 maggio, in piazza XIII Vittime (quartiere della Loggia) con “Storie di piazza, la parola ai cittadini”, installazione e allestimento di lenzuoli sui balconi e alle finestre delle case, call per tutti i bambini delle scuole, per artisti, cittadini che vogliano raccontare storie che appartengono al quartiere. Performance di artisti, attori, scrittori e giornalisti dai balconi delle case della zona, mostre fotografiche. E in questo ambito, domenica alle 12, a San Mamiliano, concerto del coro di Voci Bianche del Conservatorio diretto da Antonio Sottile. Martedì 14 , per #vivereballarò, sarà inaugurata la mostra di pittura “Colori e sapori di Ballarò” foto di Salvatore Di Piazza nella chiesa di san Giovanni Decollato.

Sempre sabato, dalle 9,30 alle 12,30, nel quartiere di Brancaccio, una mostra fotografica di Aldo Sessa al Mulino del Sale. Saranno aperti alle visite Ponte dell’Ammiraglio, la chiesa San Giovanni dei Lebbrosi, la casa-museo di padre Puglisi, il Mulino del Sale, Direzione Didattica Orestano, la biblioteca comunale di Brancaccio, il castello e il parco di Maredolce. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, ecco l’Infiorata di Ballarò: i ragazzi delle scuole medie realizzeranno dei pannelli fioriti per le botteghe del mercato. Attività anche all’Istituto di Padre Messina dove si parlerà di salute pubblica e verranno inaugurate le mostre: “Ars et labor” che raccoglie gli oggetti di uso quotidiano della Casa Lavoro e Preghiera degli orfani e abbandonati; e “L’Africa di Palermo. Padre Messina e la città tra ‘800 e ‘900”, scatti della città tra i due secoli, a cura di Erminia Scaglia; “Di là di Sant’Erasmo”, lavori degli alunni dell’ I.C.G. Di Vittorio.

Alle 11 a San Domenico, “People of Vucciria – Emmaus”, un’installazione racconta il progetto di analisi e riscoperta delle identità della Vucciria, a cura del Rettore dei Domenicani fr. Sergio Catalano OP, Federico Urso, Comitato Vucciria, Centro Astalli. Lo stesso giorno, alle 18 nella chiesa dei SS. Euno e Giuliano, “Terra vacua”, gli atti storici dell’antico complesso urbano di piazza Magione a confronto con la documentazione fotografica sui recenti restauri della chiesa.

Sempre in collaborazione con le circoscrizioni cittadine, domenica 12 maggio, a Villa Niscemi, la mostra fotografica “Una famiglia, tutti i colori” dell’ Associazione nazionale “Mamme per la pelle”; dall’ 11 al 18 maggio, performance e passeggiate di Teatro del Fuoco da Elementi creativi. Palazzo Ziino ospiterà, dal 18 maggio, una retrospettiva su Clotilde Rinella e piazzetta Bagnasco, sempre il 18, un concerto della band Foratiempo, ensemble che racchiude artisti di Campiofiorito, Corleone a colloquio con la Bottega delle Percussioni. All’Educandato Maria Adelaide, un reading su “Oltre le ferite: storie di donne, di violenza e di rinascita” con incursioni del gruppo di danza Arabesque.

Visite e passeggiate

Scoprire la città. Di sopra e di sotto. Scendendo nei rifugi e salendo su un aereo. Entrando nei palazzi nobiliari e nei piccoli musei-gioiello. Affidandosi a chi lo fa già una volta l’anno e raccoglie centinaia di migliaia di visitatori: Le Vie dei Tesori ha costruito per La Settimana delle Culture una piccola ma generosa anteprima di quello che sarà il festival vero e proprio ad ottobre. Otto luoghi scelti dal bouquet di 130 siti proprio del festival, e due passeggiate che dalle falde di Montepellegrino saliranno al Santuario. Otto luoghi: dai profumi del caffè Morettino al gusto pungente dell’anice Tutone; si rintracceranno alla palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella, le visioni di Vincenzo Florio; e nei salotti di Palazzo De Gregorio, si sbirceranno gli amori dell’ammiraglio nelson e di lady Hamilton; dai depositi della GAM si tireranno fuori dei tesori, e c’è chi vorrà scendere nei rifugi antiaerei sotto Palazzo delle Aquile. E per i più avventurosi, c’è il giro in Piper. Le due passeggiate si inerpicheranno lungo la cosiddetta Scala Vecchia. Info e prenotazioni: www.leviedeitesori.com

E ancora, per gli amanti del turismo bellico, si visiteranno (dalle 9 alle 19) le Casamatte della Seconda Guerra Mondiale dentro il Porto (a cura di Palermo Pillbox Finders) e le postazioni militari di Isola delle Femmine. si visiterà il carcere Ucciardone (www.associazioneclio.it). Apre le porte per la prima volta in assoluto, Palazzo Celestre nella Giornata nazionale ADSI “Cortili aperti”; visitabili la Camera dello Scirocco di Villa Naselli (visite alle 10/12/16. info: 366.2248879) e la necropoli punica del III secolo prima di Cristo, a Fondo Raffo (info 329.6509941); si scoprirà la Palermo “verde” attraverso piante e giardini (info: 340.2256603), e i percorsi dei Beati Paoli e si cercherà di rintracciare un’inedita “mano” di Ernesto Basile a San Domenico. Le borgate: visita guidate a Sferracavallo (info: 329.6509941) a Vergine Maria, alle Catacombe di Villagrazia di Carini (e a Palermo, Porta d’Ossuna e S.Michele Arcangelo. Info 327.9849519/320.8361431– info@archeofficina.com). Per le visite organizzate dal Club Unesco: 392.1690243. Per le lezioni di yoga nei luoghi d’arte: 333.8605399. Tutte le passeggiate sono su prenotazione e richiedono un contributo. Info su www.lasettimanadelleculture.it

Molte delle mostre che saranno inaugurate all’interno del programma, proseguiranno al di là della Settimana delle Culture. La maggioranza degli eventi è ad ingresso libero, prevedono un contributo alcune mostre, gli spettacoli e le visite guidate (da prenotare direttamente ai link delle associazioni che le propongono).

Info su www.lasettimanadelleculture.it


Associazione Settimana delle Culture

Presidente | Bernardo Tortorici di Raffadali

Consiglio Direttivo | Simona Chines, Giorgio Filippone, Danilo Lo Piccolo, Salvo Viola

Comitato Scientifico | Gioacchino Barbera, Enza Cilia, Giacomo Fanale, Fosca Miceli, Massimiliano Marafon Pecoraro, Clara Monroy, Anna Maria Ruta, M. Antonietta Spadaro

Presidente Onorario | Gabriella Renier Filippone


Ufficio stampa La Settimana delle Culture

Simonetta Trovato | +39.333.5289457

simonettatrovato@gmail.com