Sottili armonie – Lorenzo Bocca – Centro Artistico e Culturale Bludiprussia – Albissola Marina (Savona)

Patrocinio: Comune di Albissola Marina

Presso il Centro Artistico e Culturale Bludiprussia piazza Nicolò Poggi / Vico Chiuso

da sabato  26 maggio a sabato 9 giugno 2018

curatela di Paola Grappiolo

testo critico Bruno D’Amore

Inaugurazione sabato 26 maggio  ore 18

Affascinante e unica nel suo genere per la nostra galleria la mostra di Bocca.

La matematica e la geometria rappresentano il filo conduttore del suo linguaggio come in una sottile armonia. Ci presenta l’aspetto creativo di questa scienza analitica usata già nell’antichità per dettare i canoni del bello.

In tempi di libertà assoluta, il legame di sintonia con la scienza, consente all’artista di elaborare moduli, fermi immagine di colori e di forme nei loro ritmi ripetitivi che si fondono e si trasformano. Un richiamo visivo al labirinto razionale e irrazionale della mente dell’uomo.

Paola Grappiolo

 

 

 


Astrattismo geometrico e codici figurali nell’opera di Lorenzo Bocca

Bruno D’Amore

Nel suo famosissimo libro Apologia di un matematico (Hardy, 1940), il matematico britannico Godfrey Harold Hardy scrive, fra le altre, tre frasi che voglio qui ricordare:

«Sono interessato alla matematica solo in quanto arte creativa. (…) Le forme create dal matematico, come quelle create dal pittore o dal poeta, devono essere belle; le idee, come i colori o le parole, devono legarsi armoniosamente. La bellezza è il requisito fondamentale: al mondo non c’è un posto perenne per la matematica brutta. (…) Il matematico, come il pittore e il poeta, è un creatore di forme».

Sono ancora molti gli ingenui neo parvenu nei mondi delle culture artistica e matematica che si meravigliano per questo accostamento che a loro pare ardito e privo di fondamenta, ignorando che almeno dal VI secolo, cioè dall’epoca di Fidia, l’accostamento fra mondo dell’arte figurativo – plastica e mondo della matematica è addirittura naturale, con profonde influenze reciproche.

In quanto a quell’ingenuo aggettivo che Hardy usa, “brutta”, meriterebbe un lungo trattato a parte; mi limito solo a dire che un matematico non rende pubblica la sua creazione o la sua scoperta (ci sarebbe da fare una lunga disquisizione su questi due contrastanti termini, dal punto di vista epistemologico) finché essa non è da lui stesso ritenuta elegante, bella, formalmente affascinante. A proposito dell’enunciato del teorema di Pitagora, il più famoso dei teoremi scolastici, scrive la poetessa Wislawa Szymborska, premio Nobel della letteratura nel 1996: «Non ho difficoltà a immaginare un’antologia dei più bei frammenti della poesia mondiale in cui trovasse posto anche il teorema di Pitagora».

Nel 2000, anno mondiale UNESCO della matematica, si fece un sondaggio internazionale cui poteva partecipare chiunque, esperti e no, per eleggere la formula più bella e il teorema la cui dimostrazione fosse la più elegante della storia. In quanto alle formule, credo che tutti gli esperti del mondo concordino sulla raffinatezza senza paragoni di quella celeberrima dimostrata dal grande matematico svizzero Leonhard Euler, princeps mathematicorum: ei π = -1 di un’eleganza e di una profondità uniche. In quanto alla dimostrazione più elegante, la lotta è stata ferocissima.

Premesso ciò, di fronte alle ultime opere di Lorenzo Bocca non si può che essere combattuti fra uno scenario che senza ombra di dubbio si ispira a un filone di astrattismo geometrico altamente e culturalmente storicizzato, al quale ciascuna di esse appartiene; e la creatività di codici figurali che, proprio nell’apparente ripetizione, hanno la loro singolarità scenica e artistica, semica e figurale.

Il primo aspetto non può che rinviare all’opera e agli scritti teorici di Vassily Kandinsky, soprattutto Punto linea superficie (Kandinsky, 1926); K. scrive in questo libro due frasi che sembrano in nuce l’ispirazione primordiale di Bocca:

«Mentre la retta è una piena negazione della superficie, la curva, invece, contiene in sé un nucleo della superficie. Se le due forze, restando costanti, fanno sempre procedere il punto in avanti, la curva nascente ritornerà, prima o poi, al suo punto di origine. Principio e fine rifluiscono l’uno nell’altra e scompaiono nel medesimo istante senza lasciar traccia. Me deriva la più instabile, e, a suo tempo, la più stabile superficie – il cerchio. (…) Dal cerchio uniformemente compresso, che produce, quindi, come conseguenza, la forma ovale, si procede verso superfici libere, che sono, è vero, senza angoli, ma oltrepassano i confini delle forme geometriche, proprio come avviene per le forme angolari».

Se questa opera è l’origine dell’astrazione geometrica, di quel sogno di una “scienza dell’arte” coltivata dall’artista russo, allora siamo di fronte a opere contemporanee che a quella fonte storica si ispirano con indicibile correttezza e sorprendete lucidità.

Ma, mentre il percorso di Kandinski è lirico e poetico, di una poesia che, in accordo con lo spirito degli anni ‘30 e ‘40, ha bisogno di segni compositi onirici che rompano la geometria di cui fanno parte per inseguirne il sogno recondito, in Bocca questa necessità non c’è più, perché ora sappiamo che la geometria, anche apparentemente precisa e regolata da norme basate su codici perfettamente delineati, può essere / è poesia.

C’era bisogno di fare distinzioni alla fine degli anni ‘40, e mi pare che fu opportuno un celebre intervento di Max Bill nel 1949, quando divenne chiaro il senso dell’inserimento di strumenti matematici nell’arte contemporanea di allora, inserimento che culminerà nell’arte analitica di Menna e nell’arte esatta mia. Scrive Bill:

«L’approccio matematico nell’arte contemporanea non è la matematica in sé stessa e difficilmente fa uso di ciò che conosciamo come matematica esatta. È anzitutto un impiego dei processi del pensiero logico bei confronti della espressione plastica dei ritmi e delle relazioni» (Bill, 1949).

Era l’anno 1974 quando Filiberto Menna e io organizzammo una mostra che rivoluzionò ma allo stesso tempo chiarì il modo di pensare la matematica nell’arte, De Mathematica, con un catalogo che da molti è considerato il punto di partenza di questo modo di pensare al connubio arte/matematica (D’Amore, Menna, 1974). Subito dopo Menna pubblicava il manifesto dell’arte analitica nel quale scrive:

«Il procedimento artistico si identifica, in definitiva, con le operazioni trasformazionali compiute all’interno del sistema e il valore dell’opera consiste nelle modificazioni introdotte nel codice, che il codice, tuttavia, prevede e comprende come campo di possibilità» (Menna, 1975).

Mentre io davo il via al filone dell’arte esatta, con tante pubblicazioni, convegni e mostre in prestigiose gallerie, non solo italiane.

Adesso sì, adesso ho messo in campo tutti gli ingredienti per guardare con consapevolezza queste raffinatissime geometrie di Bocca, che non solo sono con assoluta evidenza astrazioni figurali, ma costruzioni allo stesso tempo razionali e poetiche, perché non c’è contraddizione, sottili armonie figurali di una eleganza sottile e raffinata, che non possono che ricordare, come ho accennato, la lezione classica ellenistica, ma inscriversi pure nella filosofia kansdiskyana, analitica, esatta. C’è di più, una piena sintonia con codici da lui stesso ideati e prodotti e la loro voluta continua rottura, ma una rottura regolare, costruttiva, razionale, creativa, come si apprende anche dalla lezione di Giorgio Scarpa (1978) che Bocca conosce più di qualunque altro artista al mondo. Un’evoluzione personale e sottile, poetica e razionale, geometrica e artistica, … affascinante, lirica, analitica, che sconfina nella pienezza storica dell’evoluzione logica, il massimo del sogno matematico dell’arte.


Citazioni bibliografiche

Bill, M. (1949). Die mathematische Denkweise in der Kunst unserer Zeit. Werk, 3.

D’Amore, B., & Menna, F. (1974). De Mathematica. Roma: L’Obelisco. Catalogo della mostra-evento omonima, 1974, Galleria L’Obelisco, Roma.

Hardy, G. H. (1940). A Mathematical Apology. Cambridge: Cambridge University Press.

Kandinsky, W. (1926). Punkt und Linie zu Fläche. Münich: Albert Langen.

Menna, F. (1975). La linea analitica dell’arte moderna. Torino: Einaudi.

Scarpa, G. (1978). Modelli di Geometria Rotatoria. Bologna: Zanichelli.

 

Bruno D’Amore,

PhD in Matematics Educations,  PhD ad honorem University of Cyprus, docente di Didattica della Matematica  Università di Bogotà, Nucleo di Ricerca della Didattica della Matematica Università di Bologna, membro AICA (Association Internationale des critiques d’Art) dal 1977


Biografia Lorenzo Bocca

Lorenzo Bocca, architetto, insegnante, pittore, nasce nel 1959 a Soresina (Cremona). Dal 1976 è allievo di Alberto Sartoris, Maestro dell’architettura razionalista del novecento; nel 1987 organizza una mostra a lui dedicata nella sala Pietro da Cemmo del complesso monumentale S.Agostino di Crema (Cremona). È autore del libro “Alberto Sartoris, opere 1920/1985”, Turris, Cremona. Nello stesso anno fonda con altri architetti e artisti il CASMIPAC (nella Cerchia di Alberto Sartoris Movimento Internazionale per una Presenza umanistica dell’Arte Costruita). Con l’artista MADI Angelo Giuseppe Bertolio realizza alcuni interventi architettonici frutto della collaborazione tra architetto e artista come l’edificio sportivo destinato al gioco delle bocce a Soresina e l’ampliamento del Cimitero di Genivolta (Cremona). Conduce una approfondita ricerca sulla geometria delle opere di Francesco Borromini. Successivamente, partendo dalle ricerche condotte nel settecento dal religioso francese Padre Sebastien Truchet, indaga le infinite possibilità compositive date dalla divisione del quadrato secondo la diagonale. Si avvicina all’opera di Giorgio Scarpa, ai modelli di geometria rotatoria e alle osservazioni sulla bionica, in particolare sulla struttura della bocca del riccio di mare, collaborando con Giuseppe Trogu (docente di design presso la San Francisco State University) alla riproposizione del modello scarpiano della Lanterna di Aristotele in occasione del convegno internazionale “Living Machine” del 2014 aMilano. È relatore ai convegni nazionali “Gli oggetti trasformabili di Giorgio Scarpa: geometria come Arte, Scienza e Gioco” a Castel Bolognese (Ravenna, 2015), “L’eredità dei grandi Maestri” presso il Centro Alberto Manzi di Bologna (2016) e “Incontri con la Matematica” a Castel San Pietro Terme (Bologna, 2017). Partecipa a SMIT, Conference of the International Society for medical innovation and technology a Delf (2016). È autore del libro “Soresinateatro” frutto di studi di ricerca storica e di rilievo materico e del degrado relativi all’ottocentesco teatro Sociale di Soresina. Indaga le potenzialità espressive della carta realizzando sculture ottenute attraverso la piegatura secondo le diagonali del foglio. Aderisce al movimento artistico Astractura riconoscendosi nel progetto fondante che vede la linea come elemento minimo ed irriducibile per la costruzione dell’opera d’arte. Recentemente ha esposto i suoi lavori a Nocera Inferiore in occasione della collettiva “Astrattismo Ecumenico”, alla biennale d’arte contemporanea città di Latina, alla collettiva “Experimenta, dialoghi astrattisti” ad Orta di Atella (Caserta) e in mostre personali presso i chiostri del complesso monumentale di San Domenico a Crema, alla Galleria delle Arti e nel Palazzo Comunale di Cremona, alla fortezza Priamar a Savona. Collabora con lo scultore Paolo Mezzadri sperimentando le potenzialità espressive del ferro e della carta nella mostra “Dialoghi” (Cremona, 2016). Realizza trenta composizioni a matita e china per edizioni “Pulcinoelefante” illustrando la rima dodicesima del “Classico dei tre Caratteri”. Espone un opera presso il Joint Research Centre della Comunità Europea di Ispra (Varese) all’interno della mostra “Art Spaces, nuclear decommissioning, science at the service of future generation”. Espone permanentemente un trittico pressoil Museum of Geometric and Madi Art a Dallas (Texas). Pubblica con la Galleria milanese Scoglio di Quarto, il libro “Lorenzo Bocca, sperimentare geometrie” a cura Francesco Pagliari. Collabora con la ditta ICAS per il calendario 2018.