Ignazio Fresu – Il Viandante e la sua Ombra – Aforisma 125 – Campi Bisenzio

Ignazio Fresu – Il Viandante e la sua Ombra – Aforisma 125 – Campi Bisenzio
dal 2 al 18 luglio 2011

Il Comune di Campi Bisenzio presenta: Il Viandante e la sua Ombra – Aforisma 125 – Installazioni di Ignazio Fresu – Cura e testi di Sandra Gesualdi

Campi Bisenzio – centro storico- via S. Stefano, piazza Fra Ristoro. – 2 luglio – 18 luglio 2011 – Inaugurazione 2 luglio h. 19,00 in occasione di Lugliobambino 2011

Il viandante è colui che si trova a passare, colui che transita in un preciso istante in un luogo proprio; la vita è quella dell’adesso, quella del momento dell’attraversamento e in questo divenire continuo si annida la bellezza vera delle cose, la bellezza dell’essenza che resta  non dell’apparenza che passa.

Il viandante di Fresu non ha nessun altro punto di riferimento se non in se stesso e nella sua smisurata creatività; prosegue libero senza una meta e al pari dell’Oltre uomo di Nietzsche interpreta e indaga i suoi giorni, senza valori imposti.

Il suo transito perenne sperimenta diversi comportamenti, lontani dai luoghi comuni del genere, razza, cultura, religione, purché sempre fedeli alla vita, reinventa continuamente e vissuta acutamente.

I vestiti stesi o le scarpe adagiate e spaiate sulla strada, ne vivificano l’idea con immagini nostalgiche; il viandante percorre la sua via e l’ombra segna il suo passaggio momentaneo, precario, mai definitivo, ma per questo carico di quella vita, intesa nella sua immediatezza, come forza  caotica e generatrice di profili, universi, gioie e sofferenze personali e universali, slegate dalle imposizioni e dalle menzogne comuni.

Nulla è stabile e fermo, l’ombra per sempre insegue il suo viaggiatore e ne accoglie le sue diverse posture.
La scultura di Fresu permette di selezionare un estratto delle infinite ombre e possibilità di ogni uomo-viandante e ce le restituisce sotto forma di abiti marmorizzati, logori e grigi, pesanti e arrugginiti,

Le vesti invecchiate divengono luogo della memoria collettiva e ci rammentano che ognuno di noi è un migrante; l’uomo vive in un eterno divenire dove tutto ciò che è, non rimane tale per sempre ma si definisce col mutamento e col passaggio.
“Il metallo non è metallo, ma spesso cartone o polistirolo travestito da metallo. L’usura e l’ossidazione dei materiali sono soltanto un abile gioco di interventi manuali. La leggerezza è travestita da pesantezza”1

In Aforisma 125 l’universo letterario o filosofico sottintende alla ruggine delle lanterne, posizionate senza ordine sui cubi di pietra: le lanterne, assorbono la luce dell’uomo nuovo che, uscito dal buio del cliché sociale, si rianima nella verità del suo essere e riluce di lampi propri, piccoli o grandi che siano.

“L’intrinseca bellezza – afferma lo scultore – oggetto della mia ricerca, consiste in una nuova consapevolezza che le cose che non vediamo più, non sono improvvisamente entrate nel nulla ma sono semplicemente scomparse dall’orizzonte degli eventi. Continuano ad esistere in una dimensione che non è quella apparente ed è pertanto proprio in questo divenire che risiede l’eternità di tutto."

Le installazioni si inseriscono, come progetto collaterale, all’interno della rassegna di Lugliobambino 2011, il festival internazionale di teatro di strada per bambini, a cura di Manola Nifosì e Sergio Aguirre, in programma dal 2 al 12 luglio nel centro storico di Campi Bisenzio, in una sorta di collaborazione creativa e inaspettata tra arti, forme e linguaggi.

Info
sandragesu@libero.it
3384919044
Info Lugliobambino
055/8964519, 3298628437
www.lugliobambino.it
                                                              
Biografia
Ignazio Fresu è nato a Cagliari nel 1957.
Nel 1975 si è trasferito a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle Arti. E’ in questa città che ha avuto inizio la sua carriera artistica. Da anni vive e lavora a Prato. La sua attività espositiva è molto intensa e si svolge in Italia e in varie nazioni estere.

Per realizzare le sue opere Fresu prevalentemente si serve di scarti delle lavorazioni industriali e di residui delle attività di consumo; ciò al fine di testimoniare sia lo spreco che la civiltà moderna, guidata soltanto dalla logica del profitto, produce inutilmente; sia la possibilità di creare da quelle montagne di rifiuti, un mondo nuovo.

Le sue creazioni nascono da lamiere di metallo, da tubi, da residui industriali, vecchi abiti e oggetti che vengono trattati con tecniche particolari e sottoposti a processi di ossidazione.
Il pensiero dei primi filosofi greci (in particolare quello di Eraclito) e la filosofia di Nietzsche costituiscono il “tappeto”estetico su cui si sviluppa l’umanesimo di Ignazio Fresu.

Info
www.ignaziofresu.it