Earth Wind and Fire – Galleria Gracis – Milano

pallinoEarth Wind and Fire – Galleria Gracis – Milano
dal 14 novembre al 14 dicembre 2014

Earth Wind and Fire sintetizza lo stretto legame dell’immaginario aborigeno, di cui le opere esposte sono evidente testimonianza, agli elementi primari della natura e quindi al mondo rituale e sacro ad esso connessi.

Lo spirito della mostra è quello di contribuire ad affrancare l’immagine dell’arte aborigena dalla visione eurocentrica che da sempre confina i manufatti aborigeni all’etnografia, evidenziando la contemporaneità del linguaggio artistico manifesto nelle cinquanta opere esposte. Non a caso è a questa e alle altre culture figurative extraeuropee che, a partire dagli inizi del Novecento, l’arte contemporanea occidentale attinge per arricchire e rivitalizzare il proprio linguaggio artistico. L’iconografia, infatti, volutamente fedele alla tradizione millenaria degli aborigeni australiani e del loro modo di rappresentare simbolicamente le “topografie cultuali” dei territori di appartenenza, si basa prevalentemente su un repertorio astratto di pattern geometrici, cui talvolta si aggiungono elementi figurativi di carattere tribale.

L’intento di Earth Wind and Fire è condiviso da altre manifestazioni che in Italia e a Lugano stanno valorizzando con l’esplorazione dei suoi molteplici aspetti l’arte aborigena; a livello istituzionale ciò è testimoniato ad esempio da Dhukarr. Arte aborigena contemporanea. La Collezione Knoblauch al Museo delle Culture all’Heleneum di Lugano in corso fino a gennaio 2015.

Microsoft Word - C.S._EARTH WIND AND FIRE_Gracis_def.docLa mostra della Galleria Gracis, che presenta artisti affermati come Claude Carter, Beyula Puntungka Napanangka, Freddie Timms, Samson Bonson e alcuni figli d’arte come Dhurrumuwuy Marika, si compone di dipinti e di una, significativa quanto inconsueta per il nostro Paese, selezione di sculture e totem ricavati dai tronchi degli alberi di eucalipto scavati dalle termiti, quindi lavorati e decorati mediante pigmenti naturali.

E’ “arte alta”, un’arte che ha trovato una collocazione nel mondo artistico contemporaneo grazie a una reciprocità d’intenti. Da una parte il desiderio delle comunità di affrancarsi dall’assistenzialismo e, nell’ottica della diatriba sulla proprietà territoriale, di far conoscere all’esterno la persistenza e la forza delle loro tradizioni; dall’altra l’esigenza del governo federale di una chiara connotazione nazionale. Due volti di una realtà che ha trovato il punto di contatto nella produzione originata nei numerosi centri artistici, sorti a partire dagli anni Settanta, in cui gli artisti potevano usufruire anche di media artistici occidentali, come gli acrilici, che ampliavano la gamma cromatica delle terre, per dar vita ad opere più durevoli e di conseguenza più adatte alla circolazione sul mercato, prima nazionale e poi internazionale.

La mostra è organizzata dalla Galleria Gracis in collaborazione con la galleria londinese specializzata in arte aborigena, e conosciuta come punto di riferimento a livello internazionale JGM ART. Jennifer Guerrini Maraldi, che ne è la titolare e direttrice, intrattiene importanti rapporti di scambio e collaborazione con le principali autorità culturali australiane, in particolare con Ron Radford – direttore della Galleria Nazionale dell’Australia, una consuetudine che le consente di garantire un punto di vista aggiornato sul panorama artistico aborigeno e l’assoluta qualità delle opere che espone.

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