Frédéric Bruly Bouabré. Visioni universali – Palazzo delle Esposizioni – Lucca

Frédéric Bruly Bouabré. Visioni universali
l’antologica con oltre 350 opere a Palazzo delle Esposizioni di Lucca dal 28 novembre 2020

Ingresso libero

Frédéric Bruly Bouabrè. Visioni universali”: dal 28 novembre 2020 al 10 gennaio 2021 il Palazzo delle Esposizioni di Lucca ospita, a ingresso libero, il percorso antologico dell’artista ivoriano scomparso nel 2014, curata da Alessandro Romanini, organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e dalla Fondazione Lucca Sviluppo, supportata e patrocinata dall’Ambasciata della Costa d’Avorio in Italia e dalla Fondazione Alighiero e Boetti.

Il percorso antologico presenta oltre 350 opere provenienti da collezioni private e dalla famiglia dell’artista, mettendo in evidenza le varie fasi della ultra cinquantennale carriera creativa dell’artista, illustrandone i vari aspetti tematici, poetici e biografici, grazie anche a un ricco corredo di documenti e testimonianze storiche.

L’artista ivoriano scomparso nel 2014 ha esposto in prestigiosi spazi pubblici e privati internazionali, a partire dalla celebre mostra al Centre George Pompidou di Parigi “Magiciens de la terre” nel 1989, che ha portato alla luce per la prima volta l’arte africana contemporanea, e la successiva “Africa Remix”, passando per il Guggenheim Museum di Bilbao, la Tate Modern di Londra, il Portikus di Francoforte, solo per citarne alcuni, ed è stato protagonista di importanti manifestazioni come la Biennale di Venezia, Documenta di Kassel, la Biennale di San Paolo.

“L’iniziativa espositiva – spiega il curatore, Alessandro Romanini – trova un’ideale habitat a Lucca, dove in tempi pionieristici, in anticipo sull’onda d’interesse post-coloniale e stimolata dalle grandi Esposizioni Universali internazionali, l’arte e la cultura africana sono state al centro dell’attenzione. Carlo Piaggia dapprima, con le sue spedizioni esplorative della metà del 1800 nel continente africano, seguito poi dall’interesse suscitato dagli studi al riguardo dello storico dell’arte e critico Carlo Ludovico Ragghianti, che attirò a sua volta a Lucca uno dei più grandi africanisti internazionali, Ezio Bassani, che pubblicherà proprio nella cittadina toscana il suo libro Nella terra dei Niam Niam dedicato all’esploratore lucchese”.

La mostra è sostenuta anche dalla collaborazione della Fondazione Alighiero & Boetti, che presta importanti documenti d’archivio e opere, testimonianza del legame elettivo fra i due artisti. Boaubrè infatti ha intrattenuto con Alighiero Boetti un legame di amicizia e di scambio artistico; una sezione della mostra sarà infatti concentrata su questo rapporto, con opere che i due artisti si sono reciprocamente dedicati, foto e documenti di archivio.

Le opere in mostra, “poesie visive”, le famose “cartoline” dipinte e corredate di narrazione scritta, documentano le varie fasi tematiche dell’artista, da quella dedicata all’alfabeto visuale Bété, a quella de La gioia della nascita e L’umanità, che celebra la parentela, passando per quella de L’albero della vita e La leggenda Zakolo e le Pietre di Bekora fino ad arrivare a L’Africa presenta la sua cultura, Visione del sole e quella celebre de La conoscenza del mondo.

Tra le opere in mostra alcune sono inedite, come due dei rarissimi dipinti realizzati dall’artista su tela a cui si aggiunge una gigantesca installazione concepita dall’artista come serie tematica.

Nutrita la mole di documenti autografi e delle foto storiche, moltissime delle quali inedite e prestate per la prima volta dalla famiglia. Tra i documenti in mostra, numerosi testi poetici e saggi scritti dall’artista, epistole e curiosità come il bozzetto originale dell’orologio progettato da Bouabrè commissionato da Swatch. Per documentare la vasta e complessa opera del maestro ivoriano, la mostra viene accompagnata da un compendioso catalogo, che oltre alla riproduzione delle opere esposte sarà corredato da documenti di archivio e interventi di studiosi e personaggi del mondo accademico e della cultura.

Durante il periodo di permanenza della mostra presso il Palazzo delle Esposizioni, è in programma anche una serie di attività integrative, che comprendono documentari, musica, seminari, per illustrare i vari aspetti dell’opera di Bouabrè e dell’arte e della cultura africana. Tra questi il documentario dedicato a Bouabrè, prodotto dal Centre George Pompidou di Parigi, in collaborazione con Agnes B, diretto da Ivana Massetti.

Boaubrè oltre che artista è stato un’instancabile ricercatore della storia del suo popolo e dell’Africa, narratore, poeta, archivista, filosofo, insegnante e scrittore, autodidatta ha saputo dare vita a partire dagli anni 50’ a un vero e proprio alfabeto visuale e grafico, con lo scopo di tenere in vita la memoria e la cultura del suo popolo e sempre attraverso le immagini creare un linguaggio comprensibile a livello universale per favorire il dialogo fra i popoli.

Una vera e propria missione che l’artista ha portato avanti per oltre 60 anni, fedele al motto pronunciato dello scrittore africano Hampathe Ba, all’assemblea dell’Unesco nel 1962, “In Africa ogni volta che un anziano muore, è come se bruciasse una biblioteca”.

“Frédéric Bruly Bouabrè. Visioni universali” è aperta dal 28 novembre 2020 al 10 gennaio 2021, dal martedì alla domenica con orario 15,30-19,30, a ingresso libero.

Per informazioni: www.fondazionebmluccaeventi.it; mostre@fondazionebmluccaeventi.it; 0583464062


Dott.ssa Anna Benedetto
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