Fantasticando tra le Bubbole
di Giovanna Sciacchitano*
“Tutte le volte che si alimenta l’anima si garantisce una crescita…”, intendendo per anima l’insieme delle componenti affettive, intellettive e caratteriali di un individuo.
Il mondo fantastico di Ignazio Apolloni, scrittore geniale e affabulatore d’eccezione, sembra avere proprio le caratteristiche adeguate perché si realizzino tali condizioni.
Strumenti usati per raggiungere l’obiettivo (nutrimento dell’anima e crescita) sono una creatività che attinge ad una sorprendente e ricca immaginazione e la capacità di usare la scrittura “secondo operazioni linguistiche e concettuali” che nulla hanno a che fare con gli schemi classici della fiaba tradizionale, ma che mirano ad uscire da restrizioni inutili per allargare il campo semantico del discorso favolistico.
Favole e Bubbole, giocose e gioiose fantasticherie di Ignazio Apolloni, pubblicato da Edizioni Arianna, conferma assieme ai precedenti scritti di questo autore l’intento educativo e catartico delle fiabe, ma non nel senso di aderire ad una morale collettiva generata da condizionamenti e convenzioni sociali di convenienza, piuttosto nel significato più vero e profondo del termine “educazione”, cioè conoscere se stessi in relazione all’altro e alla complessità della vita, essere messi nelle condizioni di sviluppare le proprie capacità e quindi di costruire la propria esistenza in assoluta autonomia.
Con Favole e Bubbole Ignazio Apolloni dà un contributo notevole alla produzione letteraria per l’infanzia, basti pensare alle immagini speculari e dialettiche che si incontrano nell’intreccio delle sue storie dove protagonisti sono soprattutto gli animali “depositari di antica saggezza”.
Ed è la curiosità dell’autore che spinge Fagotto, un bambino così chiamato perché sempre infagottato in un cappotto “a voler subito scoprire i luoghi che lo circondano e soprattutto vedere quale tipo di relazione si instaura tra esseri umani e animali, e altresì tra animali di diversa specie”.
Storie aperte e mai chiuse per dare a chi legge la possibilità di avere un ruolo attivo nelle dinamiche identificative che si creano, sollecitando così “l’afflusso” alla mente di visualizzazioni e fantasie che conducono al superamento di situazioni difficili, al dissolversi di particolari stati ansiosi e all’incremento della creatività.
Il tutto, come scrive Francesco Carbone nelle note introduttive al volume “…in un gioco simultaneo di permanenze ironico-deduttive che sconvolge le regole, le logiche pre-costituite, le gerarchie sintattiche e le cronologie degli eventi favolistici”.
Con Ignazio Apolloni dunque non più “C’era una volta il re, la regina e la strega cattiva…”, ma “Ascoltate e immaginate qui ed ora…” poiché è la parola che veicola l’immagine e le favole di Apolloni sono piene di immagini reali e fantastiche.
E se la parola veicola l’immagine è altrettanto vero che l’immagine veicola la parola. È per questo che in Favole e Bubbole l’autore rimanendo coerente al suo stile creativo ripropone il reale e il fantastico usando contemporaneamente il codice verbale e il codice visivo in una dimensione diacronica che permette quella singlossia che caratterizza la produzione di Apolloni e che regala ai lettori accadimenti sorprendenti, a volte persino impossibili, permeati di una buona dose di ironia sottile che fa riflettere.
Le storie raccontate sono accompagnate da numerosi disegni, creazioni artistiche del pittore Roberto Zito che riproducono, secondo la sua personale deontologia creativa e comportamentale, le scene sognanti delle fiabe, proprio per quel binomio inscindibile che esiste tra la parola e l’immagine.
Ignazio Apolloni:
“Favole e Bubbole” – Favolistica
Ed. Arianna, 2010 – pagg. 240 – euro 15,00
IGNAZIO APOLLONI
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Web: www.ignazioapolloni.siciliana.it
* Giornalista pubblicista.