Grandangolo | dal paesaggio alla veduta – Bi-personale Navarra | Taravella – Centro d’arte Raffaello – Palermo



Arte:   Bi-personale Navarra – Taravella

            “Grandangolo | dal paesaggio alla veduta”

            OPENING sabato 13 novembre, ore 18:00


Due artisti a confronto: Navarra e Croce Taravella. Apparentemente molto diversi, danno vita a questa esposizione che prende il titolo di “Grandangolo | dal paesaggio alla veduta” a cura del critico d’arte Giuseppe Carli, che sarà inaugurata sabato 13 novembre, ore 18:00, presso il Centro d’arte Raffaello in via Notarbartolo 9/e a Palermo. L’esposizione, che tratta il tema iconografico del paesaggio e della veduta, è dedicata al territorio siciliano. All’evento il direttore artistico Sabrina Di Gesaro descriverà al pubblico i percorsi di questi due grandi artisti.

“Questa esposizione – commenta il curatore Giuseppe Carli – mette a confronto due grandi artisti: Navarra e Taravella. Il primo, romano di nascita, intraprende un percorso antropologico che lo spinge alla infinita ricerca del bello, veicolando concetti musicali e letterari attraverso l’immagine figurativa e alle volte anche astratta; il secondo, Taravella, polizzano di nascita, al rientro da un’esperienza berlinese, resta colpito dal legame con la realtà metropolitana e realizza il “Ciclo delle città”, creando in tal modo una nuova pittura basata sul miscuglio di varie tecniche con un connubio tra grafica, incisione e pittura. I due artisti, entrambi ispirati dal tangibile come un “Grandangolo”, utilizzano angoli di ripresa molto ampi sfruttando una maggiore profondità di campo e offreno una visione prospettica che ha dello scenografico. La mostra, articolata da queste due maxi sezioni, paesaggio e veduta, intende offrire ai visitatori un’ampia panoramica sul lavoro di questi due artisti, apparentemente diversi, ma concettualmente molto simili. Si tratta di un racconto che si snoda attorno all’indagine del vero traducendosi in istinto emotivo o in concetto spaziale: dalla minuziosità del paesaggio madonita di Navarra fino a giungere alle visioni dei mercati palermitani, di Taravella.Grazie al confronto di questi due talentuosi artisti, – conclude il curatore – la mostra, vuole offrire al visitatore un’esperienza di bellezza e al contempo di riflessione mettendo l’uomo al centro e rendendolo oggetto inscritto nella realtà e soggetto esterno e narrante.”

La serata di inaugurazione sarà allietata dalla presenza di Gerardo Vitale Sax che proporrà un repertorio tra Bossanova, Swing e New Pop ecc. e dalla degustazione di vini della Tenuta Gorghi Tondi – vini per natura, che presenteranno il loro spumante Palmarès, sia in versione Brut da Grillo che in versione Rosé da Nero d’Avola. La mostra sarà fruibile sino all’ 8 gennaio 2022, (via Notarbartolo 9/e, 90141, Palermo) da lunedì a sabato, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30. Festivi, domenica e lunedì mattina chiusi. L’inaugurazione prevederà l’ingresso a tutti coloro muniti di GREEN PASS nel rispetto delle normative di sicurezza sanitarie vigenti. Inoltre, grazie all’ausilio della dimensione digitale, sarà possibile visitare la mostra sulla nuova piattaforma nella sezione dedicata alla mostra in corso raffaellogalleria.com.

Info e Contatti

Centro d’arte Raffaello

www.raffaellogalleria.com

info@raffaellogalleria.com

+39 091 7574592

via Notarbartolo 9/e

90141 Palermo

Direttore Artistico

Sabrina Di Gesaro

sdigesaro@raffaellogalleria.com

+39 339.2896464

Mostra: Grandangolo | dal paesaggio alla veduta

Autore: Navarra, Taravella

Curatela: Giuseppe Carli

Direzione: Sabrina Di Gesaro

Luogo: Centro d’arte Raffaello

Mostra: 13 novembre 2021, ore 18:00

Testi: Giuseppe Carli, Sabrina Di Gesaro

Redazione: Elvira Martino

Fotografie: Tony Filippone

Social media : Silvia Santodonato

Catalogo: Edity edizioni

Editing: Carmela Spinelli

Progetto Grafico: Angelo Marrone

Durata: 13 novembre 2021 – 8 gennaio 2022

Orario

L 16:30-19:30 | M/M/G/V/S 10-13:00 – 16:30-19:30 | D e F chiuso


NAVARRA

Navarra nasce a Monterotondo in provincia di Roma nel 1965. Il suo è un percorso di vita fuori dall’ordinario. Figlio di ragazza madre viene affidato ad un collegio a soli tre anni, alternandosi in vari istituti. Fin da piccolissimo, ha manifestato il suo interesse per l’arte poiché istintivamente manipolava qualsiasi materiale plastico che gli capitava per le mani. Già, dalle scuole elementari, dava chiari segni di spiccata affinità col disegno e la colorazione: il suo primo quadro ad olio lo dipinge a otto anni, da quel momento la pittura sarà il suo costante e principale interesse. All’età di dieci anni approda alla città dei ragazzi di Roma. Questo istituto si rivelerà importante e fondamentale per la sua formazione, infatti, é qui che, a dodici anni, viene avviato alla ceramica artistica e, a tredici, gli assegnano una stanzetta tutta sua per poter dipingere. Sarà lo stesso direttore del collegio che lo iscriverà all’istituto d’arte dove si diploma in arte applicata. In quegli anni conoscerà anche la musica; suonando nella banda musicale della struttura, impara a suonare il clarinetto e il sax, e successivamente, anche la chitarra e la batteria. 

Il lavoro di ceramista

Diventato maggiorenne, lascia la città dei ragazzi e va subito a vivere da solo, dipingendo già quadri di livello e affinando la pratica nel campo della ceramica, come decoratore, torniante, e formatura. In seguito si iscrive all’Accademia di Belle Arti, frequentando il corso di scultura per coadiuvare, con valori aggiuntivi, il suo percorso pittorico. Terminati gli studi, all’età di ventiquattro anni, decide di aprire un’azienda nel campo della ceramica, e in soli due anni il suo piccolo laboratorio diventa una fabbrica con quindici dipendenti con un ottimo fatturato. Ben presto si accorge che l’amministrazione dell’azienda non fa per lui, così il sacro fuoco dell’arte comincia a farsi sentire e anche se l’azienda è in espansione, decide di chiuderla e abbandonarsi alla pittura.

Il lavoro di pittore

Riprendendo una committenza rifiutata, parte per Parigi e realizza un’affresco in un palazzo. Con l’occasione decide di fermarsi nella capitale francese per altri tre mesi dove, oltre a visitare musei e pinacoteche, farà anche l’esperienza che lo aveva sempre affascinato: l’artista di strada. Al rientro in Italia, decide di fermarsi a Rimini dove inizia la sua carriera da pittore vendendo le opere a varie gallerie e frequentando i salotti di viale Ceccarini a Riccione, occasione che lo porta al confronto con altri pittori, scultori, musicisti e letterati, giovani emergenti come lui, altrettanto interessati ai corsi e ricorsi storici, con lo sguardo fisso e teso al futuro. Sempre a Rimini trova anche l’amore con una donna siciliana, che sposerà e con la quale avrà tre figli. Successivamente, con la sua famiglia si stabilisce a Nicosia in provincia di Enna, dove Navarra tutt’ora vive ed opera, in questo paesino ricco di tradizioni, cultura, e bellezze architettoniche, un’isola..nell’isola! Navarra da sempre è attratto da tutti i luoghi dove vi siano quiete e bellezza, condizioni ideali e imprescindibili per il suo carattere riservato e riflessivo, anche se per lui la sua città natale, ha senz’altro un posto privilegiato nel suo cuore.

La poetica

Navarra si lascia ispirare da tre cose: segno, suono e pensiero. Prese nella loro forma espressiva primordiale sono tre entità astratte che l’uomo nel suo evolversi ha saputo trasformare in arti specifiche e superiori come: pittura, musica e letteratura. Affida a queste tre grandi madri un ruolo essenziale e imprescindibile per l’umanità nel suo percorso antropologico, spingendolo alla infinita ricerca del bello. Navarra è affascinato dall’idea di riuscire a fare coesistere contemporaneamente e in compenetrazione queste tre arti in una sola entità espressiva e cioè la pittura, veicolando concetti musicali e letterari, che si tratti di un’immagine astratta o figurativa.

La ricerca tecnica

Per l’artista la ricerca e il perfezionamento della tecnica sono norme fondamentali che regolano e disciplinano gli aspetti più scientifici dell’arte, vere colonne portanti, per raggiungere il fine ultimo e cioè l’ “opera”. Queste, possono anche fungere come punto di partenza di un nuovo ideale in divenire: mentre il segno pittorico deve avere una sua solennità, così come il colore ha il compito di affidare a ogni segno un suono e viceversa, dal segno verso il colore. Elementi, questi, che devono condurre lo spettatore nell’incanto, suscitando pathos, in modo che l’opera possa raccontare se stessa. Interessandosi agli aspetti comportamentali del segno che usa in modo netto e deciso (sicurezza questa che gli proviene dai suoi trascorsi di decoratore di ceramiche) attraverso sapienti campiture di colore puro che articola e alterna diligentemente dà vita a movimenti suggestivi che si manifestano in dipinti figurativi o astratti. Quindi, la chiave di lettura della sua particolarissima nota stilistica va ricercata all’interno di un percorso pittorico divisionistico che usa ogni materiale utile alla realizzazione dell’opera pittorica o scultorea cercando il bello tra terreno e spirituale. Proprio per questo Navarra ama definirsi “un’ape operaia che vola via tra i sogni e tornando impollina la realtà.”


CROCE TARAVELLA

Biografia

Gli inizi

Croce Taravella, nato a Polizzi Generosa, nel 1964, è un pittore e scultore italiano. Consegue il diploma accademico presso l’Accademia di belle arti di Palermo e proprio da lì prende il via la sua carriera artistica. Intorno al 1982 e il 1985 conosce, a Napoli, Lucio Amelio che lo introdusse nell’ambiente artistico della città, conoscendo artisti di grande rilievo come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Nino Longobardi, e da lì ha la possibilità di entrare in contatto con alcuni membri della Transavanguardia. Inizia elaborando uno stile di pittura sperimentale, utilizzando materiali di vario genere come cemento, colori ad olio e resine, dedicandosi contemporaneamente al disegno, all’incisione e alle installazioni.

Le prime esposizioni

Attiva è la sua partecipazione a varie mostre collettive come “Necrofilia”, a cura di Francesca Alfano Miglietti e Gaetano La Rosa e “Nuove Tendenze in Italia”, insieme agli artisti Fathi Hassan, Maurizio Cattelan, Marco Lavagetto, Roberto Orlandi e Milton Principessa, curata da Edoardo Di Mauro; sempre durante la fine degli anni ‘80 presenta la sua prima personale, dal titolo “Santi Martiri”, alla Galleria Neon di Bologna curata da Gaetano La Rosa. Nel 1990, a Palermo, fonda l’associazione culturale “Arte Moderna e Contemporanea” che organizzava mostre di artisti da Jannis Kounellis a Joseph Beuys. In quella sede fonda un’altra l’associazione denominata “Mondo Tondo” che coinvolgeva artisti europei interessati alla performance e alle installazioni in Sicilia. 

Gli anni della sperimentazione

A seguire si può assistere a una fase sperimentale dell’opera di Taravella, che lo conduce alle installazioni di Land Art con cemento, ferro, legno e rottami intrisi di colore, impastati con stracci che, alla fine, rappresentano scenari naturali plastici, poi realizzati tra le montagne dell’entroterra siciliano, come a Mazzarino, a Nicosia e addirittura in Cina. A Berlino, vincendo una borsa di studio, in occasione di una edizione de “Il Genio di Palermo” ha la possibilità di esporre al Kunsthaus Tacheles con la mostra “Beton”, composta da sculture a dimensione umana che si rifanno idealmente alle catacombe dei Cappuccini di Palermo.

L’affermazione della sua nota stilistica

Tornato da Berlino, colpito dal legame con la realtà metropolitana tedesca, realizza il “Ciclo delle città”, creando in tal modo una nuova pittura basata sul miscuglio di varie tecniche con un connubio tra grafica, incisione e pittura, utilizzando talvolta anche la manipolazione di immagini fotografiche, mostrando architetture urbane in continuo sviluppo. Nel 2004 espone la sua antologica al Museo Guttuso di Bagheria, curata da Eva Di Stefano, presentando l’installazione “Il grande guerriero”, collocato nella stanza dello scirocco di Villa Cattolica. Dieci anni dopo, la Fondazione Sant’Elia di Palermo, organizza una retrospettiva nel Palazzo Sant’Elia, curata da Lea Mattarella con sessanta opere dal 2008 al 2014, dedicate agli scenari delle città, metropoli e luoghi vissuti dall’artista. Nel 2018 il Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Palazzo Belmonte Riso ) di Palermo gli organizza una personale dedicata ai “Cronotipi” con l’omonimo catalogo.