FABRIZIO GIANNINI – LIVE WITHOUT DEAD TIME

FABRIZIO

FABRIZIO GIANNINI
LIVE WITHOUT DEAD TIME
Museo Cantonale d′Arte, Lugano
Ala Est
13 novembre 2009 – 17 gennaio 2010
Inaugurazione: giovedì 12 novembre, ore 18.30
Orari: martedì 14-18, da mercoledì a domenica 10-18, lunedì chiuso
Ingresso libero

Dopo la mostra della coppia di artisti zurighesi huber.huber presentata nella primavera di quest′anno, con la mostra dell′artista ticinese Fabrizio Giannini – 1964 – giunge al secondo appuntamento il ciclo di mostre dedicate alla scena emergente svizzera che vedono alternarsi nell′Ala Est del Museo Cantonale d′Arte artisti ticinesi e artisti provenienti dal resto della Svizzera. Una serie di esposizioni personali, il cui obiettivo è quello di fornire al pubblico ticinese uno sguardo più ampio sulla scena artistica svizzera e al contempo favorire gli scambi tra il Ticino e il resto del paese nell′ambito della produzione artistica contemporanea.
La mostra, a cura di Elio Schenini, presenta una serie di lavori recenti dell′artista, che indagano le modalità con le quali l′identità individuale viene costantemente sottoposta ad un processo di costruzione e decostruzione in una società, quella odierna, in cui anche l′identità è ridotta ad un bene di consumo al pari degli altri, ad un prodotto usa e getta facilmente sostituibile ad ogni cambio di moda o di tendenza.
Partendo da una serie di immagini isolate nel flusso mediatico che avvolge in modo sempre più invasivo la nostra quotidianità, i lavori di Fabrizio Giannini mettono in atto una riduzione eidetica, in senso fenomenologico, delle forme visive, evidenziando così la verità dei mezzi di comunicazione di massa. Prelevate in gran parte dal mondo della pubblicità e dell′informazione, sia nella forma di fotografie, che di video, o di elaborazioni grafiche, le immagini vengono rielaborate al computer e sottoposte ad un processo di semplificazione formale e cromatica oppure sovrapposte le une alle altre per dar vita ad animazioni al computer oppure a dipinti e collages digitali. Spogliando l′immagine pubblicitaria della sua patina seduttiva e della sua illusoria aderenza al dato ottico, Giannini ne rivela l′essenza di medium che si fa messaggio, di ipnotica illusione che sostituisce la realtà con un simulacro, di linguaggio autoreferenziale che non rimanda più al mondo ma che si avvicina sempre più ad una pura astrazione costruita attraverso un gioco di segni che si rimandano l′un l′altro ma che non hanno più referente.

Following the exhibition held this Spring of the Zurich twins, huber.huber, with this exhibition of the Ticinese artist Fabrizio Giannini – 1964 – we come to the second appointment of the cycle treating the emergent Swiss art scene. This cycle alternates artists both from Ticino and the rest of Switzerland with the exhibitions housed in the East Wing of the Museo Cantonale d′Arte. This is a series of one-man exhibitions whose two-fold purpose is to offer the Ticinese public a broader perspective of the Swiss art scene and to encourage exchanges between Ticino and the rest of the country with regards to contemporary art production.
Curated by Elio Schenini, the exhibition presents a series of recent works by the artist which investigate the ways with which individual identity is constantly subjected to a process of construction and deconstruction in today′s society in which even identity is reduced to a consumer good on a par with other goods, to a disposable product that is easily replaceable with every change in fashion or trend.
Starting out from a series of images isolated in the media flow which in an increasingly more invasive way envelops our day-to-day lives, the works by Fabrizio Giannini carry out an eidetic reduction – in the phenomenological sense – of visual forms and in this way evidence the truth of the means of mass communication. Mostly taken from advertising and the world of information in the form of photographs, videos or graphic elaborations, these images are then once again elaborated using the computer and subjected to a process of formal and chromatic simplification or else superimposed to create computer animations or digital paintings and collages. By stripping the advertising image of its seductive patina and its illusory adhesion to the optical datum, Giannini reveals its essence as medium that becomes message, of hypnotic illusion which substitutes reality with a simulacrum, of self-referential language that no longer refers to the world but which moves increasingly closer to a pure abstraction constructed by way of a play of signs that refer to each other but which no longer have a referent.

Catalogo
In occasione della mostra è stato pubblicato il catalogo Fabrizio Giannini. Live without dead time,
Museo Cantonale d′Arte, 2009, con un testo di Elio Schenini. 42 pagine, italiano e inglese.
Con il contributo di
Percento culturale Migros Ticino
Informazioni e richiesta di materiali stampa:
Museo Cantonale d′Arte, Lugano
Benedetta Giorgi Pompilio , tel. +41 – 0 -91 910 47 87 , fax. +41 – 0 -91 910 47 88, e-mail:
benedetta.giorgi@ti.ch