Rita Di Giovacchino – Storie di alti prelati e gangster romani – Bagheria

Storie

Venerdi 11 dicembre ore 17.30 a Villa Cattolica – Bagheria – presentazione del libro di di Rita Di Giovacchino
Storie di alti prelati e gangster romani. I misteri della chiesa di Sant′Apollinare e il caso Orlandi – Fazi editore.

Interviene oltre all′autrice il magistrato Gaetano Paci. Modera il dibattito Roberto Puglisi giornalista coordinatore quotidiano on-line LiveSicilia.it

A venticinque dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, un′avvincente ricostruzione -a metà  strada tra l′inchiesta giornalistica e il romanzo – di uno dei grandi misteri italiani ancora irrisolti.22 giugno 1983.

Emanuela Orlandi, una cittadina vaticana di quindici anni, sparisce vicino alla chiesa di Sant′Apollinare, dietro piazza Navona. La Capitale viene immediatamente tappezzata di migliaia di manifesti con il suo ritratto e la scritta «Scomparsa».

Ma non si scompare nel nulla nel centro di Roma. Qualcuno ha visto, qualcuno sa.Sono passati venticinque anni da allora; in tutto questo tempo la ragazza non è mai stata ritrovata, nè morta nè viva. L′opinione pubblica tuttavia non l′ha dimenticata, il suo non è solo un caso di cronaca, ma un enigma insoluto, forse la summa dei grandi misteri italiani, che anno dopo anno si è arricchito di tanti, forse troppi, scenari e attori:

Marcinkus e lo IOR, Ali Acga e i Lupi Grigi, il KGB.A giugno 2008, si apre una pista inaspettata: Sabrina Minardi -ex moglie di un famoso calciatore, ma soprattutto amante storica di Enrico De Pedis, capo della Banda della Magliana – dichiara che Emanuela è stata rapita dal boss su ordine del vescovo Marcinkus e, successivamente, uccisa e gettata in una betoniera.

Strana coincidenza: De Pedis, ammazzato nel ′90, è stato sepolto – in mezzo a cardinali, principi e artisti -, proprio in quella chiesa di Sant′Apollinare, dove tutto sembra essere cominciato.Nessuno finora era riuscito a riannodare i fili che legano la scomparsa della Orlandi a quegli oscuri poteri che all′inizio degli anni Ottanta sembravano convergere in un′unica struttura politico-criminale.

Tanto potente da aver allungato i suoi tentacoli fin dentro il Vaticano.Una trama degna di una spy-story che intreccia politica e alta finanza, mafia e spionaggio internazionale, in cui la figlia di un semplice commesso pontificio diventa il tassello mancante nel mosaico delle forze occulte dell′epoca. Un Grande Ricatto che lega prelati, boss e banchieri in una delle pagine più torbide della nostra storia recente.

Rita Di Giovacchino Inviato speciale del «Messaggero» dall′83, ha seguito i processi, le inchieste e le grandi tragedie italiane degli ultimi venticinque anni. Ha pubblicato Scoop mortale – Tullio Pironti, 1994 – e, per Fazi Editore, Il libro nero della Prima Repubblica – 2003; ed. tasc. 2005 – e Delitti privati – 2007 -. Attualmente collabora con ″Il Fatto″ di Marco Travaglio.