Dopo l’invasione – Walter Viaggi

Dopo

Vernissage 12 dicembre 2009 ore 17.00
Apertura: dal 12 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010
sabato e domenica ore 15.30-19.30
Presso: Ecomuseo dell′Alabastro Castellina Marittima Pisa
Curatori. Raffaela Maria Sateriale
info: 
www.caesaronlus.com
 
ARTE E CURIOSITA′ ALL′ECOMUSEO PER LA VETRINA DI NATALE: QUASI 500 GLI ARTISTI COINVOLTI.
 
Apre il prossimo 12 dicembre l′ennesimo appuntamento con la Vetrina di Natale, evento ideato ed organizzato dalla Coop. Caesar con la collaborazione dell′Amministrazione Comunale. Diverse le occasioni per fare una capatina a Castellina Marittima, che può vantare di per sé una bellezza paesaggistico-ambientale di valore straordinario.
La kermesse si aprirà sabato 12 dicembre con l′inaugurazione alle ore 17,00 della mostra fotografica ″Dopo l′invasione″ – L′alternativa negata – dell′artista spezzino Walter Viaggi.
Il percorso espositivo, ideato da Roberto Russo e curato da Raffaela Maria Sateriale, costituisce l′ultimo tassello del progetto ″Ras Shamra″, inserito nell′ambito del Piano Integrato della Cultura di Regione Toscana e Provincia di Pisa.
Sempre il 12 sarà presentato il Catalogo biennale 2006-2007 di EM′ARTE, il concorso internazionale dedicato alla terra dell′alabastro, che è stato attivato nel 2004 e a cui hanno partecipato finora centinaia di artisti italiani e stranieri. A fare da quinta scenografica al mercatino, che si svolgerà il 13 dicembre – dalle ore 10 alle 20 – al piano superiore dell′Ecomuseo, saranno le Vele della Felicità, grandi quadrati di canapa composti da tanti moduli illustrati da artisti, studenti, semplici appassionati, che hanno lo scopo di riunire la gente attorno ai grandi temi della solidarietà. Centinaia gli artisti in mostra. Sarà disponibile anche per quella occasione la brochure-catalogo dell′iniziativa.
 
Per informazioni,
www.caesaronlus.com , tel. 3490616664.

″Dopo l′invasione″ – L′alternativa negata – di WALTER VIAGGI
Nelle numerose varianti della rappresentazione dell′uomo nel suo quotidiano, ogni fotografo si trova a doversi compenetrare con la realtà che lo circonda. Spesso le ricerche visive che ne derivano sono influenzate direttamente – volutamente – o indirettamente dal mutare di tale realtà.
Nel corso dell′ultimo quarto di secolo, il flusso di immigrazione in Italia è cresciuto in modo tale da assumere le sembianze di un′invasione che non dà segni di attenuazione. La presente ricerca visiva nasce dalla rappresentazione delle sfaccettature di questo fenomeno che rimanda ad un′″alternativa negata″.
Nonostante l′evidente clandestinità sia derivata da un′azione volontaria, invasione rimane un termine che rimanda ad una valenza ″negativa″. Ciò deve portare ad un′attenta riflessione, perché per quanto si ricerchi l′accezione più ″morbida″ della parola, la durezza insita nel termine rischia di chiudere la visione in un′unica direzione.
Le immagini, infatti, dovrebbero lasciare aperta la visione ″nei due sensi″, dovrebbero cioè evidenziare non soltanto l′invasione subita, con le numerose espressioni di tolleranza e intolleranza che ne conseguono, ma anche gli stati d′animo di coloro i quali si trovano spesso in città, paesi e nazioni che li tollerano a stento o talora per convenienza.
Nell′osservazione delle immagini di questa ricerca visiva sarebbe opportuno tener presente questo duplice messaggio. Le fotografie non partono dalle canoniche immagini dei barconi zeppi di clandestini o dai superaffollati centri di prima accoglienza; esse raffigurano quello che accade dopo, quando gli extracomunitari sono già inseriti – o cercano di inserirsi – nel nostro paese, aspirando ad una collocazione sociale oltre che fisica.
L′invasione – sia nella persona che nell′ambito sociale – è già avvenuta ed è in continuo allargamento, ma l′integrazione in un paese che si sente ″invaso″ non è mai né facile né tantomeno automatica; alle differenti reazioni trovate nel paese ″ospitante″, l′immigrato ha risposto con il continuo tentativo di adattamento alle situazioni ed ai mercati possibili.
Se parliamo dell′immigrazione ′visibile′ si nota come dalla potenziale vendita dei prodotti che richiamano la propria origine – manufatti, alimenti tipici, abbigliamento ed altro -, i nuovi cittadini siano arrivati a vendere nel nostro paese surrogati della nostra stessa creatività – dalle imitazioni o copie di prodotti di moda alle icone dell′arte più consacrata come le stampe de ″La creazione di Adamo″ di Michelangelo -. Ma lo sguardo degli immigrati è sempre lo stesso, fisso verso il vuoto,nell′indifferenza generale di un mondo che scorre accanto.
Lo stato d′animo è quello di qualcuno che assiste alla vita degli altri, chiedendosi come e doveindirizzare la propria.
Mostra di 50 scatti, scelti tra quelli effettuati dal 1980 ad oggi e riguardanti il rapporto tra gli immigrati e la strada.