SILENCE – WORK IN PROGRESS

SILENCE

SILENCE – WORK IN PROGRESS

DAL 23 LUGLIO AL 5 AGOSTO 2010
Spazio Associazioni Arti Visive Maratea Contemporanea
Via San Pietro, Maratea Centro Storico
a cura di Francesca Londino
OPENING: Venerdì 23 luglio 2010, ore 21.00

ARTISTI IN MOSTRA
Angelo Aligia, Sebastiano Altomare, Geppo Barbieri, Renato Barisani, Letterio Consiglio, Salvatore Emblema, Nato Frascà, Elio Franceschelli, Raffaele Iannone, Giuseppe Antonello Leone, Rossano Liberatore, Fulvio Longo, Mimmo Longobardi, Vinicio Momoli, Rocco Pangaro, Dino Vincenzo Patroni, Salvatore Pepe, Pietro Perrone, Tarcisio Pingitore, Paolo Tommasini.

E′ una presenza discreta quella delle opere di Silence – Work In Progress, la mostra collettiva che apre l′attività 2010 di Maratea Contemporanea, uno spazio espositivo, un work in progress per l′arte contemporanea, nato dalla fusione di Litomuseum, Marartea, Atelier Du Faux Semblant, tre associazioni artistiche, finalizzate alla valorizzazione del patrimonio creativo del territorio.
L′esposizione, curata da Francesca Londino, è il primo step di un progetto in progress che si pone come momento di studio del lavoro di un gruppo di artisti meridionali che hanno dato un contributo fondamentale alle evoluzioni del Post-minimalismo. Artisti diversi nella finalità espressiva ma uniti nella possibilità di una geometria impura, non euclidea, non definita, proiettata verso il futuro e fatta di fertili ibridazioni, sperimentalismi e aperture verso l′infinito di cui essa stessa è parte.
In mostra ci sono le espressioni di un′arte le cui forme sono altrettanti varchi verso la conoscenza dei principi della poeticità. Graffi di luce, polvere di eventi, flash, haiku visivi, plurimi e infiniti passaggi dal materiale all′immateriale. E′ un percorso espositivo che comprende i lavori di venti artisti accomunati dall′utilizzo di una sintassi espressiva essenziale, rigorosa e incombente, da un linguaggio che rivela ad un′attenta lettura un intreccio complesso di incisive suggestioni concettuali, costantemente tenuto tra le righe, mai dichiarato, quanto piuttosto indicato, da cercare nella purezza del colore e nella sostenibile leggerezza delle forme. È lo spazio di un silenzioso e coinvolgente dialogo visivo tra opere che si fondono, si amalgamano tra loro come chiamate reciprocamente da una trama che fa da sostegno, da strato profondo, creando un unicum visivamente coerente.
È lo spazio del desiderio-esigenza di un′estrema sintesi formale e contenutistica capace di tradurre il concetto di una realtà ″altra″, oltre l′apparenza immediata, vissuta e percepita come racconto, indagine, pretesto, provocazione.