Primi Piani – Galleria RossoCinabro – Roma

Primi Piani – Galleria RossoCinabro – Roma
PRIMI PIANI – 13-23 settembre 2010 – a cura di Cristina Madini

opening ore 17:00 – ingresso libero – Mostra dedicata al ritratto. Ancora oggi l’uomo e il volto dell’uomo tornano ad essere al centro del dibattito contemporaneo.

Oggetto di ricerche artistiche da sempre, anche nelle forme più estreme e disturbanti della body art fino agli esperimenti di chirurgia artistica, al cyber-corpo ai volti mutanti ecc, appare ancora un qualcosa di non identificato, involucro dell’identità sempre più incerta e frammentaria di oggi.

In esposizione opere di: Gianpiero De Gruttola, Américo Di Gregorio, Gianluca Mantovani, Eva Pianfetti, Angela Valentini.

Gianpiero De Gruttola  nasce ad Avellino nel 1983. Trasferito a Torino sta ancora frequentando il corso di pittura  presso l’accademia Albertina. I suoi lavori sono parte di progetti in divenire. L’opera presentata in questa mostra è ‘Circle line’ un doppio ritratto ad olio e smalto su tela;  un Giano bifronte, nel quale l’artista si dibatte sul tema della dicotomia dell’essere.

Passato e futuro, ciclo sonno veglia, sogno e realtà e con essi la ricerca e la creatività determinano la necessità di scandagliare  nel profondo dell’animo una ridefinizione del sé, dell’essere e del sentire opponendosi come aveva bene visto Montale al vaticinare di un pragmatismo e di un materialismo soffocanti.

Américo Di Gregorio nasce in  Venezuela. Arrivato in Italia a Roma, si ritrova tra artisti anche famosi come Turcato e Vedova. Un segno sottile, sofisticato, concettuale e poetico allo stesso tempo contraddistingue il tratto incisorio di Américo Di Gregorio, un intervento effettuato su supporto di compensato sul quale poi l’artista interviene con colori quasi sgocciolati e non sempre tesi a campire circostanziate zone iconiche.

Il più delle volte, infatti Di Gregorio, sconfina volutamente i margini delle forme inondando di armoniose cromie figure umane in movimento che sembrano accavallarsi, scontrarsi, incontrarsi. Corpi in movimento e coinvolti, forse loro malgrado, nella vita che è drammatica, che è lotta, che è urlo.

Alcuni quadri sembrano dei "non finiti" ed in questi la sensibilità così risparmiata si avvalora giocando rimandi mentali quali brevi sequenze formali date con estrema raffinatezza così come raffinato è l’aspetto semantico che muove il nostri artista, cosi vicino alla verità delle cose, anzi identificato in esse mediante un fare discreto, silenzioso, meditativo.

L’atteggiamento esistenziale e linguistico di Américo, del resto, si afferma in maniera autonoma; egli, infatti, afferma i propri valori attraverso i mezzi visivi adoperati che spesso lo situano su fronti espressivi atti a rinnovare in modo quanto mai originale visioni arcaiche. Molti suoi lavori possono dirsi graffiti metropolitani cui si coniugano risonanze ancestrali quali esiti di una realtà astratta fino alle se forme essenziali, più recondite e, proprio per questo, in grado di esprimere la vera essenza di quella stessa realtà.

Gianluca Mantovani è nato nel 1974 a Livorno, città dove vive e opera. Nel 2004, spinto dall’innata passione per il disegno e raggiunta una maturità personale, inizia da autodidatta a cimentarsi nella pittura ad olio. Livorno, città dei macchiaioli, lo avvicina inizialmente all’impressionismo: le prime opere risentono infatti fortemente di tali caratteristiche ma la sua ricerca artistica e la sperimentazione lo hanno spinto ad avvicinarsi ad altri stili, fino all’incontro con il suo maestro Bruno Di Maio. Avvicinandosi alla pittura realista trova quella che considera l’espressione artistica a lui più congeniale.

La ricerca della perfezione nella realizzazione dal vero diventa fonte di stimolo e soddisfazione personale e ciò gli permette di mettere a frutto la sua abilità nel riprodurre particolari nel figurativo. Le sue opere sono caratterizzata da vigorosi contrasti, suadenti giochi di luci e ombre. Un cromatismo sempre armonioso ed una assoluta, ormai spontanea, perfezione del disegno rivelano il suo amore e il valore che dà alla pittura.

Eva Pianfetti nasce a Torino nel 1980. Dopo la laurea all’Accademia  di Belle Arti di Torino nel 2005. Attualmente, oltre a proseguire la sua produzione nel campo delle arti visive, si sta avvicinando al mondo della scrittura – mondo che la affascina fin dall’infanzia e che l’ha oggi portata a decidere di tornare a studiare, iscrivendosi alla facoltà di Lettere di Torino – e del teatro. Tra i suoi progetti futuri rientra la realizzazione di uno spettacolo teatrale riecheggiante il “Teatro della Crudeltà” professato da Antonin Artaud.
‘…ho sviluppato fin dall’infanzia una emotiva propensione per la scrittura. Il desiderio di narrare mi ha accompagnata per lunghi anni accostandosi e venendo talvolta sovrastato da un altro mezzo espressivo-comunicativo: la pittura. E con questa, il disegno.

Introversa all’estremo, ho imparato a esprimere gli interrogativi e le riflessioni del mio essere nel mondo attraverso le parole scritte e in seguito tramite linee e colori. Cerco di creare, attraverso immagini e parole, dialoghi tangibili, criticabili, in grado di stimolare il pensiero e mettere in movimento le menti di coloro che guardano, leggono, ascoltano. Ritengo la comunicazione una delle principali forme di crescita e sviluppo dell’intelletto umano, parallelamente all’insegnamento – non dottrinale, ma vivo e pulsante. Non si cresce – mentalmente, intellettualmente – da soli, ma attraverso il contatto con l’altro da noi, il diverso, l’indefinito che mai possiamo cogliere nella sua astratta interezza.

Cercare di conoscere tutti gli aspetti del reale, attivare la mente per ottenere risposte non-usuali, creative, alle domande che ci poniamo ogni giorno, aprire gli occhi su quella che è la verità nascosta nella quale quotidianamente naufraghiamo. Questa la mia meta. Una delle tante.

Nei miei dipinti ombre e doppi si agitano e fuggono dalle individualità umane rappresentate. Segnali stradali intervengono talvolta per indicare limiti, blocchi, paure di un genere umano alterato nella sua naturalità, oltre che per creare un contatto diretto con la contemporaneità, favorendo l’identificazione dello spettatore nei soggetti rappresentati.

Colori ora acquerellati, ora densi e corposi si alternano sulla tela solo parzialmente preparata con del gesso. La tela non trattata assorbe ed espande i colori, contrastando con la brillantezza e la stasi dei colori fissati sul gesso. Contorni realizzati a matita grassa creano arabeschi sulla tela, definendo le figure e giocando con le forme.’

Angela Valentini nata a Sant’Elpidio a Mare nel 1958, dopo aver conseguito la maturità artistica presso il Liceo Artistico di Porto San Giorgio, ha frequentato il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino, diplomandosi nel 1980 sotto la direzione del maestro Elio Marchigiani.

Alla sua formazione inoltre hanno contribuito in maniera preminente i  numerosi contatti avuti con il maestro Remo Brindisi. Nello stesso anno ha frequentato un corso di cinematografia promosso dalla regione Marche contribuendo alla realizzazione di alcuni documentari per la terza rete. Nel 1990 si è abilitata per l’insegnamento di Discipline Pittoriche.

Dal 1990 in poi il suo percorso creativo si è sviluppato ed esteso nel  tempo verso sperimentazioni nei diversi campi come: Pittura, Grafica, Designer, Decorazione, Fotografia e Restauro. Lavora tutt’ora come pittrice per numerosi privati ed enti pubblici. Ha partecipato a diverse esposizioni collettive. Nel 2007/2008 ha vinto il Primo Premio al Concorso d’Arte e Decorazione Aerostatica G.Forlini ”Affreschi Volanti” realizzando opere pittoriche su mongolfiere di grandi dimensioni.

Galleria RossoCinabro
Via Raffaele Cadorna 28, 00187 Roma
tel. 06 60658125
www.rossocinabro.comrossocinabro@gmail.com
aperto no-stop da lunedì a venerdì 11:00 – 19:30