Enrico Montesano – Un Alibi di Scorta – Primo Libro dell’Attore Romano

Enrico Montesano – Un Alibi di Scorta – Primo Libro dell’Attore Romano
Edito dalla Gremese

Un alibi di scorta” è il titolo del libro di Enrico Montesano. Edito dalla Gremese, il romanzo è in parte thriller con humor e in parte commedia con suspense. E’ il primo dell’attore romano, uno dei più amati e stimati artisti del cinema e teatro italiano.

Si racconta di un geometra che durante l’ispezione in un cantiere edile cade da un’impalcatura e rimane paralizzato dalla vita in giù. La disgrazia cambia drammaticamente il corso della sua esistenza, senza però spegnere in lui la speranza di tornare a camminare.

In un’ostinata ansia di vita, l’uomo prende a battere la città a bordo della sua carrozzina e una notte, in cerca di calore umano e forse anche di sesso facile, si imbatte nel manipolo di travestite e prostitute da sempre accampato nei paraggi del suo ex cantiere, diventandone amico. Di giorno in cerca di un riscatto e alle prese con una moglie che ormai lo disprezza, di notte in giro per la città insieme ai suoi nuovi compagni di ventura, l’uomo diventa parte integrante del gruppo assumendo per loro l’insolita veste di fattorino.

Alboreto, soprannominato così per la sua imprevista abilità, scopre anche di essersi invaghito di Gaby, una delle travestite della bislacca compagine Questo è in realtà solo l’inizio della vicenda, raccontata dallo stesso protagonista al commissario di polizia che lo sta interrogando per motivi che solo alla fine si chiariranno, in un disvelamento progressivo e sorprendente della verità che non risparmierà, oltre a Gaby, la famiglia stessa di Alboreto. Una storia "cinematografica", agile come una sceneggiatura ma con il respiro di un vero romanzo, per Montesano che non delude con questo suo nuovo progetto, in cantiere da anni.

La carica erotica di Gaby, caro commissario, era di gran lunga superiore a quella delle altre donne da me conosciute nelle passate esperienze, me creda. Lei mi voleva, lo sentivo, mi si offriva, in modo totale, m’arrivava il suo gran desiderio… molto più femmina della donne normali… ma come faccio, non è possibile, è una trav, ripetevo fra me e me. Ma mentre la mia mente pensava questo, il mio corpo ci aveva una reazione opposta, irrefrenabile, ero eccitato, dice al cuor non si comanda… e manco a qualcos’altro! Prova a comandà all’istinto! Ero incredulo e sorpreso di me medesimo… La mia testa era vigile e guardinga, stava a fà il check, ma i miei sensi andavano per conto loro, il resto di me era già partito. Come dire, la ragione assiste impotente, e che fa? Famo finta di niente? No, la ragione sospende il giudizio… va in prescrizione. Anche perché Gaby, pure lei con le mani non è che sta ferma… me tocca da tutte le parti, e manco a fallo apposta in tutte quelle giuste dove mi piace esse toccato…”

NOTE BIOGRAFICHE
Enrico Montesano
è nato a Roma il 7 giugno 1945 e può essere considerato figlio d’arte, o meglio, ‘nipote d’arte’: la vocazione per lo spettacolo ha infatti saltato una generazione, passando direttamente dal nonno a lui.
Ma quella dei Montesano era da tempo una famiglia di artisti; a cominciare dal bisnonno Michele che, con il fratello Achille, creò a Roma una compagnia di operette, fino al nonno Enrico, noto direttore d’orchestra.

Nel 1966 con il noto umorista Vittorio Metz debutta nel piccolo Teatro Goldoni come attore imitatore nella commedia “Humor Nero”.
Nella stagione 67/68, con la collaborazione di Leone Mancini e Maurizio Costanzo, inizia la sua attività di cabaret al Puff, teatrino in Trastevere, di Lando Fiorini.

Se il debutto in televisione porta la firma di Castellano e Pipolo e si intitola “Ma che domenica amici” varietà che va in onda nel ’68 per la regia di Vito Molinari, l’attività teatrale prosegue con la stagione del “Bagaglino” dove è ospite fisso insieme a Gabriella Ferri nel felicissimo spettacolo “Tiette la cica”.

Nonostante la ‘atavica’ passione per il teatro gli abbia dato grandi soddisfazioni anche come autore (ci riferiamo al successo di “Homo cras?”, la divertente commedia da lui scritta e interpretata, al Puff nella stagione 1971/72), Montesano ha portato avanti parallelamente una proficua carriera cinematografica cominciata trent’anni fa con un trittico di film realizzati per Dino De Laurentis e recitati al fianco del compianto Alighiero Noschese, al quale l’attore non nasconde di dover molto.

Le tappe principali della sua attivita’ per il grande schermo lo hanno visto cimentarsi nei ruoli brillanti di aspirante suicida nel film di Giorgio Capitani “ARAGOSTA A COLAZIONE” di ‘magliaro’ palestinese nel “IL LADRONE” e di vetturino romano in “QUA LA MANO”, questi ultimi due diretti da Pasquale Festa Campanile.
A confermare il successo sancito in Italia arrivano tre David di Donatello e un Premio Sandro Giovannini come Migliore attore dell’anno, ci sono i riscontri delle critiche americane che accolgono molto benevolmente ‘Mr. Montesano’.

Anche in Europa le recensioni sono molto lusinghiere: “IL LADRONE” è considerato da ‘Le Monde’ “un gran bel film, nel quale si scopre un giovane e straordinario attore comico italiano”, mentre ‘Le Figaro’ intravede nella comicita’ di Montesano “la fantasia ironica di Arlecchino”.

Cresciuto professionalmente di anno in anno, l’attore romano sa conquistarsi un posto di rilievo nel mondo dello spettacolo italiano, grazie anche ai successi teatrali del Sistina, che lo ospita nella stagione ’78 ’79 con “Rugantino” , la commedia musicale di Garinei e Giovannini e nella seguente con “Bravo”, il ‘musical’ di cui è coautore che registra un’impressionante serie di ‘tutto esaurito’ (bissata l’anno successivo da ripetuti record d’incassí) fruttandogli la ‘Maschera’ dell’Istituto del Dramma Italiano (1980/1981)
E’ di questi anni anche la sua attivita’ radiofonica e le tre serie di “Gran varieta’” nelle quali crea i personaggi dei gaga’ napoletani Dudu’ e Coco’ e della romantica donna inglese.

La Rai lo ha accolto come mattatore di uno special intitolato “Io non c’entro”, mentre in coppia con Gabriella Ferri ha sancito il successo di “Dove sta Zaza’” e di “Mazzabubu’” spettacoli che sperimentano il cabaret in video.
Con Quantunque io, nel 1977, coautore dei testi con Ferruccio Fantone, inaugura con successo una nuova formula di varieta’ televisivo che rinuncia ai classici apporti della grande orchestra e dei grande balletto per puntare su gag fulminanti, caricature, brevi sketch, personaggi, e satira politica e di costume. Con questo spettacolo la nuova rete RAI 2 ottiene il premio TV Montreux. Questa nuova formula di varieta’ televisivo si impose poi negli anni ’80 per il lancio dei ‘nuovi comici’.

Sul fronte cinematografico c’è da segnalare nel 1982 il suo ruolo de “IL CONTE TACCHIA”, il film di Sergio Corbucci recitato accanto a Vittorio Gassman e a Paolo Panelli seguito da “PIU’ BELLO DI COSI’ SI MUORE”, di Pasquale Festa Campanile.
Il 1985 è una data importante per Montesano: dopo essere stato diretto ancora una volta da Steno in “MI FACCIA CAUSA”, è di nuovo vincitore dei Premi: David di Donatello e del Nastro d’Argento per “A ME MI PIACE”, che lo gratifica nell’inedita veste di regista esordiente. Nello stesso anno inizia la collaborazione e l’amicizia con Carlo Verdone che lo dirige ne “I DUE CARABINIERI”, campione d’incasso e vincitore del ‘Biglietto d’oro AGIS’.

Il successo teatrale di “SE IL TEMPO FOSSE UN GAMBERO”, rappresentato nelle stagioni ’86 ’87 e ’88 ’89 e terminato a teatro esaurito, è intervallato dalle parentesi cinematografiche de “I PICARI”, di Mario Monicelli e de “IL VOLPONE”, di Maurizio Ponzi. Si ricorda ancora in viale Mazzini l’edizione 1988 89 di “Fantastico”, che, presentata insieme ad Anna Oxa, ha battuto ogni record di audience, e di vendita di biglietti della lotteria Italia “Record tutt’ora imbattuto”.
Successivamente è tornato al Sistina con “CERCASI TENORE”, lo spettacolo di Garinei e Giovannini che è stato campione d’incassi al botteghino nella stagione 1990/91. A seguire nelle stagioni 1992-93-94 con lo spettacolo teatrale Beati Voi! ottiene il riconoscimento dell’istituto del Dramma Italiano,il premio IDI.

Nella stagione 1999/2000 ottiene il record di incassi con lo spettacolo E MENOMALE CHE C’E’ MARIA! Lo stesso spettacolo è bissato nella stagione successiva ottenendo nuovamente il record stagionale di incassi e numero di spettatori. Continua il suo successo teatrale nelle stagioni 2001-02-03 con lo spettacolo MALGRADO TUTTO BEATI VOI.

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