Pietro Grasso ed Enrico Bellavia – Soldi Sporchi – Palazzo Steri – Palermo

Pietro Grasso ed Enrico Bellavia – Soldi Sporchi – Palazzo Steri – Palermo
28 novembre 2011 –  ore 17,30

Lunedì 28 novembre alle ore 17,30 nella Sala Magna di Palazzo Steri a piazza Marina 61 la presentazione del libro Soldi sporchi – Come le mafie riciclano miliardi e inquinano l’economia mondiale (Dalai editore) di Pietro Grasso con Enrico Bellavia

Intervengono con gli autori: Salvatore Cusimano, direttore della sede Rai Sicilia – Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo – Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia

L’evento è organizzato dall’Università degli Studi di Palermo in collaborazione con la Libreria Flaccovio

Il primo libro che racconta il lato oscuro delle mafie: come riciclano i loro miliardi e con l’aiuto di chi. Che le mafie non siano solo quelle che sparano lo sappiamo da sempre. Che ci sia un livello in cui i soldi mafiosi si mescolano con i giochi di banchieri e imprenditori è ormai un luogo comune di cui non si coglie la gravità. Ma nessuno, finora, aveva raccontato questo mondo sommerso, perché sono indagini difficili, processi dall’esito incerto, perché certe leggi non aiutano.

Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ed Enrico Bellavia di «Repubblica» rompono questo tabù, e ci guidano lungo i meandri dell’industria del riciclaggio, svelandoci che il denaro mafioso non «gronda sangue»: è pulito, veloce e non si ferma mai, anzi, è sempre più «invisibile» come quello delle speculazioni finanziarie.

Rintracciarlo e contrastarne le metamorfosi è la sfida del nuovo millennio. Il denaro sporco si annida dietro formidabili scalate, ascese di tycoon rampanti, sta a difesa dei patrimoni di manager in grisaglia, fa sempre più spesso capolino in Borsa.

La situazione è così grave da indurre Bankitalia a lanciare un allarme stimando nel 10 per cento del Pil il fatturato dell’industria dei capitali sporchi: un dato pari al doppio della media mondiale, destinato a crescere ulteriormente sulla scia dell’apertura di nuovi mercati e delle ricorrenti crisi economiche.

Avvincente nel racconto, sconvolgente per molti dati inediti, questo è il primo libro che traccia una mappa completa del riciclaggio e delle sue rotte, dai paradisi fiscali ai sistemi più artigianali, svelando la rete di complicità e le falle delle misure adottate per contrastare un fenomeno che per dimensioni e pervasività costituisce una minaccia all’intero sistema economico mondiale.

Un viaggio lungo cinque continenti sulle tracce dei più imponenti investimenti finanziari compiuti dai cartelli criminali di tutto il mondo.

Come può uno tra i più stimati penalisti di Milano, in prima fila nella difesa delle parti civili, riciclare 80 milioni di euro in Sardegna, per conto di una famiglia calabrese? Come può uno sconosciuto barbiere del Sud ritrovarsi alla testa di un impero economico nella Capitale? E un bancario siciliano con ambizioni politiche, diventare uno dei più fidati consiglieri della cosca che ha protetto la latitanza di Bernardo Provenzano?

Questo libro racconta storie non tanto di boss e pistole, ma di insospettabili professionisti che hanno moltiplicato le fortune mafiose. C’è il commercialista torinese che si ritrova a capo di una galassia di imprese interessate ai lavori delle Olimpiadi e del porto di Imperia. C’è il broker che trasforma in opere d’arte il denaro dei capimafia, il finanziere d’assalto che movimenta capitali nel mondo, l’avvocato che pianifica l’assalto delle cosche in Emilia.

Note sugli autori.
Pietro Grasso, palermitano
, è procuratore nazionale antimafia dal 2005. In magistratura dal 1969, ha iniziato la sua carriera come pretore a Barrafranca. Da pm a Palermo è stato titolare dell’inchiesta sull’omicidio del presidente della Regione Piersanti Mattarella. Nel 1985 è stato giudice a latere del primo maxiprocesso a Cosa nostra con 475 imputati. Consulente della Commissione parlamentare antimafia, è stato consigliere al ministero di Grazia e Giustizia, durante la direzione di Giovanni Falcone.

Dal 1992 è stato prima sostituto procuratore e poi procuratore aggiunto presso la Direzione nazionale antimafia, incarico che ha lasciato per assumere la guida della Procura di Palermo fino al 1999. Da tempo sostiene la necessità di rivedere la legislazione sul riciclaggio.

Enrico Bellavia, palermitano, giornalista di «Repubblica», si occupa di cronaca nera e giudiziaria dal 1985. Con Salvo Palazzolo è autore di Falcone e Borsellino. Mistero di Stato (2002) e Voglia di mafia. La metamorfosi di Cosa nostra da Capaci a oggi (2004). Sono seguiti Il Cappio (2009) insieme con Maurizio De Lucia e Un uomo d’onore (2010) sulla vita del boss Francesco Di Carlo. Nel 2006, con Silvana Mazzocchi, ha pubblicato Iddu, la cattura di Bernardo Provenzano per Dalai editore.