Stefano Zanus – Senza Censura

Stefano Zanus – Senza Censura
A TU PER TU CON  STEFANO ZANUS

Stefano Zanus è un grande artista che con la sua arte coinvolge e sconvolge, cerchiamo di conoscere meglio il suo animo.

Sono in una fase molto produttiva ma poco espositiva . Sono molto distaccato dagli eventi social politici attuali, io lavoro con lunghe vedute o forse col "NIENTE" in quanto quello che succede ora lo avevo già detto, ma ero piccolo e nessuno mi ascoltava! Quindi preferisco dare il "NIENTE" che nel momento stesso che lo dai (per chi lo recepisce) diventa il "TUTTO".

Io sono un pittore che "NON dipinge", io uso i colori, i pennelli, le tele, il torchio, l’aquaragia, ecc; ma non dipingo, io solamente …VIVO… e poi SOGNO!

Quando mi sveglio, vado in studio e faccio e se non sono vicino allo studio vado da qualche parte dove posso perlomeno fissare i miei frippi.

Comunque anche se è difficile rispondere alle tue domande, perchè mi sembra un questionario da supermercato; cerco di farlo.

Scusa, ora che rileggo il testo potrebbe sembrare offensivo (questionaro da supermercato), ma non lo cancello e lo lascio perchè voglio farti capire il mio stato d’animo di quando ti ho dato le risposte (che sono vere)

PERCHE’ LA PITTURA?  – Io lavoro con l’arte visiva, tutto quello che si può "visivamente" trasmettere fa parte del  mio modo di comunicare, non trascurando i legami col suono e la danza, con tutti i sensi comunque; in questo ultimo periodo sto diventando sordo, però questo deficit mi sta rendendo più attento sulle gestualità che mi fanno capire gli intenti oltre alla verbalizzazione. Quindi, dipingo perchè nascendo a Venezia vedi pittori ovunque e la cosa viene da se,  ma potrei anche suonare.

CHE COSA RAPPRESENTA UN ARTISTA NELLA SOCIETA’? – Di sicuro un rompipalle! Parlo di un Artista vero (con la A, maiuscola). Ma questo forse è argomento della prossima domanda. Per rispondere, invece coerentemente, a questa (domanda), direi che un artista in questa società è un manichino in gestione a dei critici/mercanti che pensano solo ai loro interessi. Non esistono più i mecenati e le fondazioni si sono avvicinate più al mercato che all’artista. Quindi un’artista nella società (italiana) è un opportunista  felice oppure un disadattato.  Nota: rimane una terza definizione, ma vediamo dopo……….

COSA VUOL COMUNICARE? – Fondalmentalmente uno non si mette a far l’artista per comunicare qualcosa a qualcuno, forse, in questo caso, apre un’agenzia di pubblicità! Una persona che nasce per fare arte, o si trova a farla strada facendo, lo fa per bisogno personale. Certamente parlo per me, ma se non avessi avuto questa grande valvola di sfogo, questo appuntamento con me stesso, non sarei riuscito a vincere la corrente e l’intreccio delle alghe quella volta che mi sono buttato nel fiume. Alla fine, quando vedi che qualcuno si emoziona davanti ad un tuo lavoro e magari glielo dai per meno di quello che ti costa, sei arrivato a capire cosa "vuoi comunicare".

VEDERE CHE TANTI SI OCCUPANO DI TE,SCRIVONO DI TE , TI FA SENTIRE ARRIVATO? – Devo ancora provare questa emozione, ma se dovesse accadere, io sono uno che "parte", faccio ricerca da sempre, quindi per me "arrivare" vorrebbe dire finire. NON esiste!

LA VITA VISTA CON GLI OCCHI DI UN ARRTISTA – Vedo e vivo, vedo che molti hanno una visione diversa dalla mia, molti dopo una certa ora chiudono un negozio e cambiano vita, tirano giù una saracinesca e si trasformano, io non tiro giù niente, da quando mi sveglio a quando mi addormento posso creare qualcosa in qualsiasi istante a seconda delle pulsazioni e percezioni che mi arrivano da tutto e da tutti  o da riverberi personali e perché no,  anche da sogni o dormiveglia.

LA MORTE VISTA CON GLI OCCHI DI UN ARTISTA – mi piacerebbe molto vedere la Signora Morte, mi piacerebbe covincerla a suicidarsi! Forse ha un po? paura di me perché mi è passata vicino moltissime volte ma non mi ha mai preso. Io l’ho vista troppe volte che già da tempo non vado più ai funerali di amici e parenti, avevo 11 anni che ho seppellito mio padre e poi amici schiantati in moto, altri per droghe ed AIDS, l’ho vista nei sorpassi nella nebbia, nell’incoscienza di sfidare DIO per capire solo che alla fine sia Dio che la Morte sei solo tu (nel senso io – che scrivo e tu che leggi).

I PIACERI DELLA VITA – Bungabunga!!!!!!!!!!! Scherzo, ma non tanto – sono sempre stato un libertino, amo molto le donne e ne ho avute moltissime, ho iniziato presto perché ad 11 anni e due giorni avevo le chiavi di casa in tasca. – Sembra strano, ma con la domanda "i piaceri della vita" ho subito pensato alle donne e non ai viaggi od alle macchine o quanto altro ti fa piacere nella vita; questo perché, credo, che se sei con una donna che stai bene assieme,  poi il resto te lo godi di riflesso, altrimenti NON esiste!

LE COSE BRUTTE DELLA VITA – essere truffato da un amico! Purtroppo mi è successo. Veniva a mangiare la pasta e fagioli e casa mia, ma poi mi ha praticamente rubato tutto. Ma non è il valore (anche se consistente – ho perso due case) che ti far star male, è che ti prende la serenità e ti ruba anche attimi intimi della tua vita privata. Ma questo appunto, è un episodio privato; se vogliamo parlare in generale, come artista, posso dire che le "cose brutte della vita" non esistono! C’è sempre una via d’uscita – la famosa valvola di sfogo già accennata. Quando vedi che tutto ti crolla addosso (metaforico, perché se succede davvero ti devi spostare)- fai quello che ti passa per la testa (pensando in positivo) dipingi, bevi, metti le mani nel fango, vai sotto la pioggia senza ombrello, canta a squarciagola, balla per due ore senza fermarti, fai una passeggiata nella zona barboni e disadattati. Se tutto questo non basta, compra un quadro di ZANUS!

Ti è arrivata una proposta  per  salvare un concorso  relativo al Santo Padre, tu come hai risposto?

Leggendo la richiesta , mi viene voglia di fare, di "aiutare" questi poveri artisti amatoriali che non riescono ad avere una persona iscritta. Certo, è il primo pensiero che mi viene, io ho un sacco di idee e potrei anche fare qualcosa, potrei fare un’istallazione con le mie opere, la goccia e la fiamma, il bene ed il male e perché no! anche una scultura!!!!!   e scrivere una lunga poesia da riprodurre ingrandita su un lungo foglio come un tappeto e coinvolgere amici e parenti che possono recitare all’unisono, come in una certa commedia di Pirandello!….. 

Potrei fare. Certo potrei fare, con in cambio cosa, lo sai meglio di me……… niente, rispetto a quello che impiegherei come spese vive e tempo, mentre abbiamo un Maurizio Cattelan che rappresentando Papa Wojtyla colpito da un meteorite, o qualche altra roba simile, va al Guggenheim di New York.

Con questo, non discuto la valenza artistica di Cattelan, anzi mi fa piacere che un artista italiano contemporaneo raggiunga i massimi vertici della notorietà, però per me ha avuto un successo come un giocatore di calcio, il suo lavoro è basato sulla provocazione e quindi è un’opera datata (nel senso che ha una durata temporale breve) ; io vorrei, anzi voglio lavorare su quello che ritengo sia il massimo dell’espressione artistica, la bellezza nel tempo oltre le mode, i pensieri che mi portano ad eseguire quello che faccio non sono legati a situazioni contingenti specifiche, anche se poi mi ritrovo in una bettola a parlare di "sesso, droga e rok & roll" con un mucchio di sbarbati, tanto per capire, che c’è anche una nuova generazione e non solo nuova, ma anche piena di domande e molto lontana (tanto per ritornare in tema) dal concorso in Oggetto.

Io, gli Altri
In tutto il mio viaggiare – non mai incontrato – un artista – che mi parli – di guerra –

The Others and I
In all my travels – I’ve never met – an artist – who talks to me – about war –

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Daniela Lombardi
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