Giovanna Raffaelli Caprilli – Galleria L’Agostiniana – Roma

Giovanna Raffaelli Caprilli – Galleria L’Agostiniana – Roma
dal 23 ottobre al 3 novembre 2012

GIOVANNA RAFFAELLI CAPRILLI – Mostra personale – 23 ottobre – 3 novembre 2012 – Galleria L’Agostiniana

Con una mostra di ben 70 opere, di cui 40 sono oli e 30 acquerelli, inaugura martedì 23 ottobre alle ore 18 la personale dell’artista Giovanna Raffaelli Caprilli. Le opere appartengono all’ultimo decennio di attività dell’artista, che ha costituito negli anni una base essenziale, moderna, del paesaggio. Centra l’essenza naturalistica delle cose, potenziando la forza dell’olio nella spatola, nella misura del disegno, nella dinamicità dell’equilibrio delle sue creazioni su tela.

Ama il dettaglio,  la prospettiva e l’inquadratura, nell’ambito della propria volontà di analizzare la geometria. Studia e si allinea alla realtà, per spostarsi poi su qualcosa di diverso, la materia necessaria a essere inventrice con un contorno di elementi e un insieme di architetture dipinte  di cui fa risaltare la particolarità. I suoi oli sono precisi, meditati, ricercano l’austerità, la formulazione geometrica degli elementi, la disposizione dello spazio, dove il colore funge da agente dinamizzatore inserito nell’inquadramento generale.

Si diverte con la realtà e i suoi elementi, alla ricerca del sentimento che nasce dal saper collocare ciò che dà un valore a un’idea preconcetta, ma che possiede anche una dinamica di cambiamento e trasformazione  se lo guardiamo da una prospettiva  diversa da quella abituale. E’ un architetto, una pittrice  realista che ricerca nuovi contrasti alla propria idea di realtà contenuta nelle sue minuziose opere. E’ interessata alla tecnica, alla quale conferisce estrema importanza, ricercando la perfezione nel modo di mostrare gli elementi affinché consolidino la sua idea di equilibrio, di saper fare, di fissare strutture, di collocare situazioni e sviluppare idee, contenuti e concetti partendo da memorie visive  frutto di un viaggio nel paesaggio come racconto autonomo. Eroina che non attende metamorfosi stende un diario personale di struggente bellezza per nostalgia di infinito. (2012 Cristina Madini direttrice RossoCinabro)

Approfondimenti:
La pittura nel significato classico della parola è l’espressione della capacità
rappresentativa dell’uomo che, colpito da immagini, da luci e da colori, prima ancora che da metafisici significati, spesso cerebralisticamente inventati, ripropone l’ essenza di quel superiore concetto di bellezza e di bontà da cui nasce l’Umanità vera e perfetta nei suoi vari elementi.

E’ necessario per l’artista che abbia tendenza a rappresentare il vero, l’essenza cioè naturalistica delle cose, trovare la giusta via per un’espressività che risolva problemi di luce, di eleganza decorativa e di colore, senza che questo condizioni o paralizzi la vitalità del suo discorso.

Il fascino della puntigliosa, quasi fotografica restituzione delle immagini reali, sta nell’ attesa allarmata ed a volte sconvolgente del possibile approdo alle soglie del vero che si sa o quanto meno si sospetta essere al di là di una normalità percettiva. Reinventare il dato reale senza tradire l’ aspetto esteriore, carica ogni operazione di turbamento, di inquietudine, spesso di incertezze, talché ancora una volta la componente emblematica, simbolica rifluisce come ricerca di un’ insopprimibile "ubi consistam".

Le opere di Giovanna Raffaelli Caprilli hanno prevalentemente come soggetto panorami della Roma antica e contemporanea ed in minor numero immagini di personaggi storici o di attualità o di oggetti non ancora approdati ai fastigi dell’antiquariato.

Le visioni ambientali denunciano chiaramente che l’autrice è un architetto e che perciò valorizza quegli elementi architettonici che l’ hanno colpita non solo per il realizzato ma anche per ciò che di progettuale esiste in panorami coinvolgenti. Va perciò sottolineato che quanto rappresentato di tetti, di pareti, di ambienti urbani, è protagonista vivo della scena nella integrazione descrittiva dell’ artista che, ricca di un carattere sensibile, emotivo ed onesto non dimentica mai la sua reale esperienza umana e progettuale.

Anche quando la Raffaelli si impegna nel rappresentare la figura umana mantiene la sua rigorosa visione di linee e di colori e spesso realizza immagini suggestive e somiglianti anche senza una puntigliosa riproduzione formale. Questo significa che la pittrice è prima di tutto una osservatrice attenta e amorosa della natura e  comunque, sempre di quanto la circonda, sa che è necessario saper disegnare per potersi esprimere con un linguaggio pittorico convincente. I suoi mezzi tecnici sono sicuri, i suoi interventi accurati e meditati, la sua tecnica a volte innovativa non le consente né leziosità, né compiacimenti verso forzati effetti chiaroscurali.

L’incisività timbrica serve a sottolineare variazioni di piani in una tridimensionalità mai minimamente condizionata dalla bidimensionalità del supporto. Proprio per questo i suoi quadri risultano pieni di vibrazioni, di tensioni e costituiscono ogni volta un racconto autonomo anche se , spesso, i soggetti si ripetono. I diversi accostamenti coloristici le consentono di dare ad architetture e paesaggi sensazioni di vitalità che coinvolgono come quando rappresenta figure ed oggetti.

Non è d’altra parte ignoto ormai più a nessuno che ogni elemento sia animato che inanimato della realtà quotidiana determina linee di forza che nel loro incontrarsi o nel loro divergere producono campi energetici variamente influenti sulla psiche dell’osservatore; riuscire a riproporre, a ritrasmettere una simile complessità di stati emozionali, spesso al limite della percettibilità, rappresenta il massimo traguardo non solo per ogni operatore d’arte, ma anche per ogni individuo che in qualche modo voglia comunicare con i suoi simili nel tentativo di voler realizzare un continuo arricchimento spirituale. (Fiorello Fortunato Ardizzon)

Pacata in apparenza, con una estroversione che nasconde introspezioni nel  profondo,  Giovanna Raffaelli  appartiene alla natura, superiore, degli artisti di oltre la superficie. Per tentare una forma valida per tale natura di Artista, appartiene  non, alla immaginazione orizzontale, ma a quella verticale […]. E aggiunta evidente e qualificante, una  mente  geometrica e simultaneamente musicale. Difatti le sue architetture dipinte, sotto forma di cavalli persino, hanno quasi le fondamenta per davvero stare in piedi. Ciò provoca uno scatto nella fantasia di chi guarda l’opera e vi si immerge per il viaggio interiore. Quel viaggio senza itinerario che ogni opera, se c’è poesia dentro, promette e fa attuare.

Prova di tale saldezza di impostazione, con resa nel sentimento, può essere data analizzando le preferenze nella  sua figuratività. La base è una dualità quasi segno-firma dell’Artista. Giovanna Raffaelli dipinge gli amati archi dei Fori romani. Li prende a modello come nati dall’immagine dell’uomo, a due gambe. Sono simbolo della dualità unificata dell’arco. In una di queste tele, come anche in altre, dettate dagli archi di Roma, si nota […] che l’epicentro dell’immagine è il doppio basamento.

La Raffaelli capovolge l’usuale  focalizzare il centro dell’immagine. E’ un proprio di più come artista  figurativa. L’immagine  del  cavallo è spesso  duplicata. C’è certo, la poesia del colloquio, dell’Eros : cavallo e cavalla  in  gioco di amore […].

L’architetto-pittore, o viceversa, dando primato alla vocazione del pittore, lo incrociamo ancora nel dedalo di cupole  nel paesaggio  romano. Pure qui si dà spesso  preferenza ad ampliare due cupole sulle altre, nel  raggio  visivo. Si dirà che quello è il punto di veduta da cui l’Artista parte, dal vero. Ma la scelta della  veduta fa parte della meditazione e della qualità interiore del pittore. Così nella Raffaelli.

Queste ed  altre situazioni, tecniche ed emozionali, sono analizzabili in Giovanna Raffaelli, per chiarire : la notazione di dualismo in unità, risponde alla esigenza dell’Arte di essere polivalente nei significati, specie quando è figurativa secondo le apparenze della realtà. Anche se questa è poeticizzata, come nei cavalli […]. Con un’Artista come la Raffaelli, le considerazioni diventano a catena. Resta, nella memoria visiva, un intrico al limite dell’astrazione reso con  immagini prese dalla stretta realtà, sempre con diffusione ed infusione di colori[…], in albe e meriggi […] in cui i cavalli sono fuga vivente dai loro piedistalli di pietra. La pietra : torna il sigillo dell’architettura, arte madre.  (Giuseppe Selvaggi)


GIOVANNA RAFFAELLI CAPRILLI
Mostra personale
23 ottobre – 3 novembre 2012
Galleria L’Agostiniana

Galleria L’Agostiniana
Sale A e B
Piazza del Popolo 17
00186 Roma

Opening: 23 ottobre ore 18:00

Presentazione di Fiorello F. Ardizzon

Aperto da lunedì a sabato  10:00-13:00  15:00- 19:00
Ingresso libero
Ufficio stampa: RossoCinabro
Sito:
www.giovannaraffaelli.it

Email: artegio@giovannaraffaelli.it