Mary Obering – Architetture di Luce – E-lite studiogallery – Lecce

Mary Obering – Architetture di Luce – E-lite studiogallery – Lecce
31 ottobre 2012

mercoledì 31 ottobre alle ore 18.30 pressogli spazi di E-lite studiogallery a Lecce inaugura la prima personale nella capitale del Barocco dell’artista newyorkese Mary Obering, dal titolo Architetture di Luce, un coinvolgente percorso in quella sua particolare sintesi tra il rigore astratto della tradizione minimalista americana e il senso della forma, la sensualità cromatica, l’amore per la preziosità delle tecniche e dei materiali, ispirati al Medioevo e al Rinascimento italiano.

La mostra, curata da Marina Pizzarelli, sarà presentata con una conferenza stampa lunedì 29 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso gli spazi del MUST, Museo Storico della Città di Lecce, seguirà la preview per la stampa e per i collezionisti presso gli spazi di E-lite studiogallery. Mary Obering sarà presente.

"L’incontro con Mary, racconta Claudia Pellegrino, art director della galleria, è avvenuto, dopo mesi di corteggiamento telefonico, durante la serata di inaugurazione dello spazio lo scorso Aprile. 

È stato amore a prima vista: il colpo di fulmine tra l’artista e l’architettura in pietra leccese che conforma gli spazi di E-lite, i suoi occhi azzurri illuminati dall’empatia instauratasi con lo spazio, e la proposta di realizzare da noi la sua prima mostra qui a Lecce, con una selezione di opere dalla sua collezione personale e con una serie di lavori realizzati ad hoc".

Lo stretto legame tra la Obering e il Salento (da lei eletto luogo ideale per ispirarsi e in cui ama trascorrere la primavera e l’autunno in una quotidianità divisa tra la casa di Novaglie e lo studio di Specchia) è evidente nel ciclo di opere selezionate per la mostra, che mettono in risalto il risultato di un dialogo privilegiato fra l’artista e l’architettura salentina, con un particolare apprezzamento alla severità dell’architettura normanno-sveva, le masserie, le costruzioni povere salentine.

Un dialogo che l’ha portata a mettere alla base della sua ricerca il modulo parallelepipedo del mattone di pietra leccese, elemento primario dell’architettura salentina e a giocare sul rapporto di questo stesso elemento con il colore e con l’oro.*

L’artista americana dimostra, una volta di più, di essere in grado di portare avanti una carriera artistica di alto livello, iniziata oramai da oltre quarant’anni. Un fascino visuale, una potenza espressiva e uno slancio vitale che, nella fusione tra il piacere della forma classica e mediterranea con l’alfabeto minimal della recente tradizione americana,“sembrano voler condurre per mano il visitatore a guardare le cose con gli occhi incantati dell’artista”,come afferma la curatrice nel saggio sulla Obering pubblicato nel volume “Verso Sud”.

Flavia Lanza
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