Green Italia – Conservatorio Bellini – Palermo

Green Italia – Conservatorio Bellini – Palermo
15 dicembre 2013

Green Italia rilancia la propria impresa politica a partire da Siracusa e Palermo, città simbolo della "Grande bellezza italiana" ma entrambe escluse dalla candidatura a capitale europea della cultura. Da qui si ricomincia, con un incontro palermitano al conservatorio Bellini, per parlare di cultura e ripresa sociale, ambiente, bellezza e sviluppo.

Sia Siracusa che Palermo, infatti, pagano il prezzo dell’attuale deserto nelle politiche regionali e della mancanza di rappresentatività nazionale. Per queste ragioni Green Italia desidera lanciare un messaggio politico nuovo, per ricostruire dove attualmente non si trova che un vuoto sterile e paludoso.

Di tutto questo si discuterà a Palermo, domenica 15 dicembre presso il conservatorio Bellini di Palermo a partire dalle ore 10.00.

“Vogliamo aprire un dialogo con la Sicilia dell’impresa turistica e del teatro per costruire una stagione nuova – ha detto Fabio Granata, di Green Italia – e crediamo che questo sia possibile solo puntando sulla cultura . Per questo riteniamo indispensabile elaborare una strategia che salvi i grandi teatri siciliani da una lenta e intollerabile agonia, figlia dell’incompetenza e dell’indifferenza del Governo regionale. A Palermo ribadiremo la nostra assoluta contrarietà all’abolizione della Tabella H, che ha distrutto le tantissime associazioni culturali e i teatri per i quali – ha aggiunto Granata – serviva una legge ad hoc.

Dal Bellini all’Orchestra Sinfonica siciliana ai grandi Teatri di prosa bisogna tornare sulla decisione e destinare somme certe e prestabilite in grado di assolvere al fondamentale ruolo pubblico di queste grandi istituzioni culturali siciliane”. Per Green Italia è estremamente urgente applicare realmente l’articolo 9 della Costituzione italiana, che recita “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. E, relativamente al turismo, Green Italia vuole sottolineare che la Sicilia è la regione italiana con la più alta concentrazione di siti inseriti nella world heritage list dell’ Unesco. Attorno a questo dato va costruita una politica specifica di valorizzazione e promozione che metta in rete la produzione agroalimentare e artigianale di qualità, il commercio, la ricerca il mondo scolastico e universitario. Il tutto attraverso la creazione di una struttura che abbia questa missione, in collaborazione con i rami interessati dell’amministrazione regionale e con particolare attenzione alle risorse comunitarie, anche quelle ulteriori rispetto al complemento di programmazione, parte delle quali già perdute per mancanza di progetti adeguati provenienti dal territorio. Il “brand”Unesco Sicilia può diventare un logo per merchandising e promozione della qualità e dell’eccellenza. Il cambiamento, per Green Italia, inizia anche da qui.

All’incontro parteciperanno:

Fabio Granata, promotore nazionale Green Italia
Francesco Guttadauro, sovrintendente Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
Leandro Jannì, presidente Italia Nostra Sicilia
Roberto Alajmo, direttore dell’Ente Teatro Biondo Stabile di Palermo
Eduardo de Filippis, consigliere di circoscrizione comune di Palermo
Giorgia Butera, sociologa della comunicazione, esponente di Emergency
Giuseppe Marano, Verdi/Green Italia Milazzo
Sebastiano Tusa, sovrintendente del Mare
Guido Meli, direttore Ente Parco Archeologico “Villa Romana del Casale”
Simona Sanfilippo, Green Italia
Marco Salerno, dirigente assessorato regionale BB. CC. E dell’identità siciliana
Carmelo Sardegna, coordinatore regionale partito ecologista
Giorgio Franco, Green Italia
Pasquale Maggiore, rappresentante associazione culturale Nomos, Palermo
Mimmo Fontana, presidente Legambiente Sicilia
Aurelio Angelini, presidente Comitato scientifico per il Decennio dell’educazione allo     sviluppo sostenibile (UNESCO)
Guido Meli
Pino Grado
Beatrice Filangeri
Gianfranco Zanna direttore di Legambiente Sicilia
Nuria Aguade e Pierluigi Greco, fotografi