I paesaggi forti di Verena D’Alessandro – Spoleto Arte – Spoleto

pallinoI paesaggi forti di Verena D’Alessandro – Spoleto Arte – Spoleto
fino al 24 luglio 2014

I paesaggi ‘forti’ e le atmosfere evocative nell’arte di Verena D’Alessandro alle mostre di ‘Spoleto Arte’ curate da Vittorio Sgarbi

I paesaggi ‘forti’ e le atmosfere evocative delle opere di Verena D’Alessandro hanno riscosso particolare interesse e suscitato attenzione alle mostre di Spoleto Arte 2014 curate da Vittorio Sgarbi. L’esposizione dal titolo “Variazioni sul paesaggio”, presentata nel settecentesco palazzo Leti Sansi nel cuore nevralgico della cittadina umbra, si è tenuta dal 27 giugno fino al 24 luglio.

venera-d-alessandroPittrice con origini di fotografa, Verena D’Alessandro ha sempre tenuto ben distinte e separate le due forme espressive – pittura e fotografia – poiché ha concentrato e focalizzato la ricerca sul piano esecutivo e sul linguaggio specifico di ognuna di esse, sviluppando un doppio percorso tanto atipico quanto originale.

Frequente nella sua pittura – sia che raffiguri un paesaggio urbano, suburbano o naturale – il punto di visione dall’alto. Un taglio dell’immagine “a cavaliere”, come ha fatto notare Vittorio Sgarbi nella presentazione delle opere della pittrice, che restituisce vedute particolarmente ariose e suggestive. Peculiare anche lo stile esecutivo della D’Alessandro: dai suoi dipinti emerge una gestualità fluida realizzata con colpi veloci, raschiature, striature e lisciature di spatola, che raggiungono un’essenzialità del segno e una modulazione materica al limite dell’informale nella tecnica di stesura del colore. Nei suoi paesaggi si avverte un duplice orientamento: da un lato la propensione verso la componente lirica, dove risalta la bellezza e la forza della natura, dall’altro l’intento di distaccarsi da una rappresentazione del paesaggio strettamente descrittiva.

“Nella pittura di paesaggio basta poco per cadere nel descrittivismo naturalistico”, spiega Verena D’Alessandro. “Uno dei motivi per cui nei miei quadri non parto mai dalla fotografia dei luoghi che dipingo è proprio per evitare di cadere nell’illustrazione. Basandomi sui ricordi e sull’immaginazione come unici referti per la costruzione dell’immagine, posso usare il segno pittorico in maniera più libera e svincolata dai luoghi reali. Nei miei quadri mi interessa soprattutto far emergere l’atmosfera dei posti e che immagino essere variamente presente nei diversi ambienti.

Perciò, le forme che prendono corpo sulla tela non sono rappresentazioni della realtà ma luoghi immaginati o visioni filtrate attraverso il ricordo”. Significativo, a questo proposito, il commento dal vivo di Vittorio Sgarbi nella presentazione dell’esposizione a Spoleto: “Ho trovato di una grande qualità e di bellissimo impegno esecutivo nello scegliere i soggetti, Verena D’Alessandro: un’artista che in questi paesaggi visti in lontananza, visti ‘a cavaliere’ parte da una suggestione che sembra quella di Sironi ma la rende lirica, non legata al mondo delle periferie industriali: un paesaggio romantico interpretato in una luce corrusca, fosca e con un gusto molto compiuto”.