Premio Nazionale “Poesia senza confine” 2015 – Agugliano

pallinoPremio Nazionale “Poesia senza confine” 2015 – Agugliano
scadenza il 28 febbraio 2015

Premio Nazionale “Poesia senza confine” 2015 XII edizione – In scadenza il 28 febbraio il concorso di poesia aperto a versi in dialetto e in italiano.

La Poesia non ha confine, nessun limite, nessuna restrizione; la Poesia non può essere confinata, forse non può nemmeno essere definita

Il premio nazionale “Poesia senza confine” 2015, in scadenza il 28 febbraio, promosso dall’associazione culturale La Guglia, in collaborazione con i Comuni di Agugliano e Polverigi, patrocinato da Regione Marche e Provincia di Ancona (regolamenti e modalità di adesione su www.associazionelaguglia.it) è giunto alla dodicesima edizione, il concorso è anche quest’anno a tema libero, per poesie inedite di massimo 35 versi, ed è articolato in tre diversi regolamenti: quello “riservato ai poeti dialettali”, quello “aperto a tutti i poeti che scrivono in lingua” e infine, il bando “riservato agli studenti marchigiani”. A valutare i componimenti saranno due giurie tecniche composte da esperti: in palio ci sono premi in denaro, trofei e targhe, per gli studenti buoni acquisto libri e per tutti copie dell’antologia del Premio.

La denominazione del premio “Poesia senza confine”, intende sottolineare l’apertura sempre maggiore dell’evento a tutto il territorio, regionale, nazionale ed oltre “confine”, per contribuire a valorizzare le espressioni artistiche e culturali più diverse ed originali, ancorché non appartenenti alla cultura locale, con l’intento di favorire una “contaminazione” tra generi, pensieri e riflessioni originali, e offrire alla cittadinanza contenuti poetici sempre più innovativi e di qualità.

La poesia muta, cambia forma, si trasforma e si adatta alle stagioni, al tempo, persino ai tempi. La poesia impera dal suo silenzio, dalla sua apparente posizione elitaria. Scrivere è un bene comune come l’acqua, non appartiene ad un ristretto circolo di eletti, non gode di attenzione. Eppure nella stanchezza e nella confusione dei popoli che fanno fatica a muoversi, a scrollarsi di dosso la cosiddetta crisi, a basare la vita su una speranza di futuro, essa fa muovere, fa camminare, fa intervenire.

Per chi non ha a che fare con la poesia questa nostra riflessione coincide con una pia illusione e allora che pia illusione sia, e lo sia per sempre.

Per valorizzare al meglio la Poesia nelle giornate del 21 marzo (riservato agli studenti) e del 27 giugno (giornata dedicata alle premiazioni) si terranno anche due incontri/convegni: “MIGRANTI IMMEMORI” (sulla poesia dell’emigrazione)

I flussi migratori in uscita hanno caratterizzato il ‘900 italiano e di conseguenza anche la terra marchigiana. Migliaia di persone nei primi anni del secolo e poi in una seconda fase negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, hanno lasciato i “borghi natii” per cercare fortuna, o forse è giusto dire una vita dignitosa, viaggiando in maniera anche perigliosa fino ad approdare negli stati che all’epoca rappresentavano una speranza di benessere economico.

I milioni di migranti che raggiunsero l’Argentina, l’Uruguay, il Brasile e gli Stati Uniti non furono di certo accolti con il tappeto rosso ma al contrario trattati in maniera discriminatoria e impiegati quasi esclusivamente nei lavori più umili. Ciò non impedì ad essi di essere colonna portante per lo sviluppo economico delle nazioni che avevano scelto. Oggi l’Italia sembra aver dimenticato questo passato o forse lo ha soltanto rimosso come si fa con i ricordi scomodi.

La letteratura e in particolar modo la poesia resta invece vigile e attenta tanto da sostituirsi spesso alla memoria storica. Molti autori marchigiani del secondo novecento, a partire dal fermano Luigi Di Ruscio anch’egli emigrato in Norvegia, hanno scritto sul tema dell’emigrazione anticipando le necessità di integrazione e accoglienza rispetto all’emigrazione verso l’Italia e le Marche iniziata alla fine del secolo scorso. I flussi migratori non smettono di sorprenderci e continuano a definire la sostanza dei paesi.

Molti giovani studiosi, ricercatori e anche poeti, hanno negli ultimi anni lasciato la precaria Italia per emigrare verso quegli stati che fanno dello sviluppo culturale la loro cifra evolutiva. Così ancora una volta ci si ritrova a doversi confrontare con lo smembramento delle famiglie, con le distanze, con le malinconie per il paradiso perduto. Così come le nuove tecnologie alleviano questa malinconia, la poesia la racconta, la scruta la rende letteratura.

Tutte le poesie devono pervenire via mail a info@associazionelaguglia.it oppure per posta a Associazione La Guglia onlus, Casella postale 55, 60020 Agugliano (farà fede il timbro postale o la data di spedizione dell’e-mail).