Il soffitto delle meraviglie dello Steri – Il progetto di restauro – Palermo

pallinoIl soffitto delle meraviglie dello Steri – Il progetto di restauro – Palermo
Se ne parlerà a Le Vie dei Tesori

Il “soffitto delle meraviglie” dello Steri voluto da Manfredi III – Il progetto di restauro da 2 milioni di euro e il “giallo” delle tavolette fuori posto – Se ne parlerà a Le Vie dei Tesori

Gli Argonauti, Giasone e Medea, una testa di Cristo di stampo giottesco, le due madri del giudizio di Salomone, Susanna al bagno, cortigiani e falconieri. Le storie dell’Antico Testamento, la guerra di Troia, i drammi d’amore legati ai cicli di re Artù e Carlo Magno; e ancora, iscrizioni, stemmi araldici, temi vegetali, temi geometrici e drôleries: il soffitto ligneo della sala Magna al piano nobile del palazzo dei Chiaramonte va letto come una vera e propria enciclopedia medievale, realizzata per volere di Manfredi III tra il 1377 e il luglio 1380.

Soffitto delle meraviglieE’ un sistema complesso di immagini “popolari, vero esempio di “pitture da soffitto” che occupano uno spazio di quasi ventotto metri per otto metri e mezzo: 24 travi a sezione rettangolare sostenute da mensole, divise da una larga fascia longitudinale. Tempo e agenti esterni, umidità e termiti l’hanno molto danneggiato ed oggi ha addirittura problemi di stabilità: è quindi ancora più urgente un intervento di restauro affidato ai Servizi Tecnici dell’Università, con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali e la preziosa collaborazione di specialisti del settore. Il progetto, che partirà nel 2016, costerà oltre due milioni di euro (2.392.958,32 per l’esattezza, di cui 1.811.325,12 euro per i lavori) finanziato con fondi CIPE e compreso nell’accordo di Programma Quadro sottoscritto dall’Ateneo all’interno del Piano Nazionale per il Sud: un accordo che porta a Palermo sessanta milioni di euro per le opere e i restauri legati all’Ateneo. Il restauro del soffitto dello Steri, che verrà interamente smontato, durerà 20 mesi.

E’ già stato eseguito un primo step, un intervento pilota su alcune travi, due pannelli decorati e quattro tavolette, parte dei cosiddetti tasselli “fuori posto” del soffitto, oggetto di un piccolo “giallo” che sarà oggetto della conferenza e della mostra documentaria che apriranno la serie di eventi de le Vie dei Tesori, venerdì (2 ottobre) alle 18. La mostra è curata da Alessandro Marco e Costanza Conti.

Le tavolette, cosiddette “fuori posto”, erano conservate a Palazzo Abatellis: sono quattro – L’abbraccio dei due amanti; Capriolo; Donna seduta in verziere e Drolerie – furono affidate al museo in occasione dei restauri diretti da Giuseppe Patricolo a partire dal 1898: in questa occasione le tavolette furono smontate, furono protagoniste di un piccolo “giallo”, ma non furono mai ricollocate nel soffitto. Il loro restauro è stato realizzato in collaborazione tra l’Ateneo e Palazzo Abatellis.

In occasione della mostra organizzata per Le Vie dei Tesori, verranno esposti per la prima volta alcuni dei pannelli del soffitto di recente restaurati dopo un’attenta indagine diagnostica. Il Settore Restauri dell’Università ha scelto due dei pannelli più rappresentativi del soffitto, Fregio con doppio intreccio di fettuce a motivi geometrici, e Girali vegetali con la rappresentazione del volto di Cristo.

info: www.leviedeitesori.it
Ufficio stampa: Simonetta Trovato – 333.5289457

Il SOFFITTO LIGNEO DIPINTO

Il soffitto ligneo a copertura della sala magna dello Steri è stato realizzato tra il 1377 e il luglio 1380 per volere di Manfredi III. E’ una vera enciclopedia medievale: riporta novelle romanzesche, storie d’amore legate ai cicli di re Artù e Carlo Magno, i profeti, i patriarchi, le virtù, tutto rappresentato secondo le versioni più diffuse nel Medioevo. Iscrizioni, stemmi, temi vegetali, temi geometrici, mostri sono distribuiti principalmente sulle cornici piatte che racchiudono i  cassoncini, e ovunque rimanevano vuoti nella decorazione; le drôleries richiamano le pitture catalane e sono figure fantastiche metà umane e metà animali. Sulle 48 mensole delle travi maggiori sono dipinti gli stemmi araldici dei Chiaromonte e di altri nobili siciliani.

L’INTERVENTO PILOTA

Le indagini e gli studi del gruppo di lavoro hanno consentito di avviare già nel 2008, sotto la supervisione della Soprintendenza, un “intervento pilota” per verificare e definire nel dettaglio gli interventi di restauro e  consolidamento per il recupero dell’intero soffitto decorato. Smontando i pannelli decorati, si è scoperto un grave stato di degrado e dissesto delle travi principali a sostegno l’intero sistema, e che sono state consolidate. Il degrado è dovuto agli attacchi di insetti, soprattutto termiti, mentre le pellicole pittoriche risultano spesso distaccate e deformate. Il restauro di Patricolo agli inizi del ‘900 e lo strato di vernice chetonica che venne applicato, ha provocato il distacco delle pitture dal supporto, l’alterazione dei colori e dei rapporti cromatici delle tempere. Lo stato è stato aggravato dalla costruzione di un solaio in ferro negli anni  ’70 che ha creato una sorta di effetto serra che ha sviluppato un microclima adatto a parassiti, funghi e muffe. Prima di avviare il restauro sono stati scelti attentamente tecniche e materiali da impiegare, individuati in seguito ad un approfondito studio storico, e tecnico-scientifico.

CONSOLIDAMENTO DEI SUPPORTI LIGNEI

Le strutture in legno che sostengono i pannelli dipinti sono le più compromesse, in alcuni casi addirittura, gli spessori sono ridotti di più del 50%. Facile quindi comprendere come l’intero soffitto sia molto vulnerabile. E’ stato quindi deciso di smontare tutti i pannelli per procedere al consolidamento della struttura, cha deve essere adeguatamente areata, e quindi al restauro.