VICTORY La Mattanza – LOREDANA LONGO – Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea – Milano

LOREDANA LONGO

VICTORY La Mattanza
curated by Agata Polizzi

loredanalongo

Il Consolato Generale Italiano a New York

in collaborazione con

Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea Palermo / Milano

26 Settembre 2017 – ore 18:00
(Presentazione dell’edizione Monografica sull’artista ed. Gli Ori)

Consulate General of Italy – 690 Park Ave, New York, NY 10065, US


Tempo fuori dal tempo

di Agata Polizzi

Celebrare una vittoria presuppone il superamento di ostacoli o difficoltà di vario genere, preceduti da un iniziale scontro e seguiti da una risoluzione. La Vittoria è dunque un processo complesso che coinvolge inevitabilmente più soggetti e per questa sua intima contraddizione nasconde un lato oscuro, proprio quello che è centro dell’interesse della ricerca di Loredana Longo: lo sguardo privato della gloriosa accezione di supremazia e piuttosto lucido sulle conseguenze che, dietro al successo, lasciano tracce spesso indelebili.
VICTORY La Mattanza prosegue la ricerca iconografica di Loredana Longo attingendo alle sollecitazioni che provengono dalla rete alla ricerca di un significato più ampio da attribuire ad alcuni fenomeni sociali e geopolitici della contemporaneità.
Il suo è un metodo classificatorio, analitico, la sua attenzione si rivolge ai fatti senza implicazioni di tipo moralistico, è certamente politico ma nel senso ampio del termine, ovvero come osservazione di un “fatto umano”.

Con la serie di arazzi VICTORY Longo raccoglie un archivio di immagini che trasferiscono cronache sotto forma di input visivi, immagini spesso crude ma sempre reali, falsate solo dall’utilizzo di un medium dissonante come è il velluto, che accoglie e restituisce, suo malgrado, storie di uomini e di donne in transito. Un transito non solo fisico ma soprattutto culturale.

L’intervento dell’artista si sovrappone così all’immagine stessa, lasciandone integra tutta l’intensità, anzi gravando su essa mediante l’impressione a fuoco, azione caustica che fissa, come un tatuaggio, una verità storica.

In occasione del progetto espositivo presso il Consolato Generale Italiano a New York, Loredana Longo amplia la sua riflessione affondando lo sguardo su un contesto fertile come è il Mediterraneo che Longo qui celebra proponendo una vecchia carta geografica su cui ha voluto lasciare appunti personali; guarda alla Sicilia, terra natale, alla centralità che l’isola ha sempre avuto come avamposto strategico e insieme approdo, instaura parallelismi storici tra un passato denso e un presente problematico, al quale l’esperienza non ha conferito nessuna consapevolezza.

La serie VICTORY La Mattanza è infatti un tentativo di sincretismo tra immagini e significati che riportano in mente pratiche millenarie delle tradizioni legate al mare, metafora di una lotta in cui uomo e animale diventano facce di una medaglia, uniti da una bestialità che non è nel genere ma nella incapacità di riscattarsi attraverso la pietà. Prigionieri entrambi di un destino che prescinde da essi e li sovrasta inesorabilmente.
Ancestrale e dolente la metafora suggerisce l’idea di una “camera della morte” come estrema ultima tappa di un viaggio cruento, dall’esito quasi mai fausto. Sguardo sull’impotenza con cui assistiamo alla disperata corsa attraverso quello stesso mare che immoto e imperturbabile resta scenario di vite in balia degli eventi.

Le opere si sfaldano e diventano reti, brandelli che trattengono speranze e illusioni, trattengono meschinità e inganni, indifferenza, disperdono lacerti di vite che attendono e meritano di essere vissute.

Opere potenti che abbandonano l’ambiguità mediata dal velluto per significare tutta la tragicità che le anima, non solo idealmente ma anche formalmente. Trame come trame intrecciate sono le verità che costruiscono il vissuto di ciascuno di noi e ci rendono parte di una comunità che assiste e partecipa alla circolarità, anch’essa lucida e spietata, deltempo che puntualmente si ripete. Fedele solo a sé stesso, l’unico capace di comprendere e dissolvere tutto il resto.