Alexandra von Burg – gallery Cà dal Pea Növ – ARZO (Canton Ticino)

Ad Arzo, la home gallery Cà dal Pea Növ organizza una speciale serata-evento

dedicata all’artista Alexandra von Burg

Alexandra von Burg

 

 

 

 

 

 

 

 

ALEXANDRA VON BURG – Mostra personale

Visita guidata a cura di Emanuela Rindi: DOMENICA 26 NOVEMBRE 2017, alle ore 16.00

CA’ DAL PEA NOV – Canton Sott, 9 – ARZO (Canton Ticino)

La mostra sarà visitabile su appuntamento fino al 10 dicembre 2017

Per informazioni:

Franca e Luciano Felber

Tel. (+41) 091 646 08 00 | efef4@bluewin.ch


Domenica 26 novembre, alle 16.00, presso la home gallery Cà dal Pea Növ di Arzo, si terrà una speciale serata-evento dedicata alla mostra personale di Alexandra von Burg con una visita guidata a cura della critica d’arte Emanuela Rindi. Chi non avesse ancora avuto l’occasione di visitare l’esposizione potrà così scoprire le ultime creazioni dell’artista nel contesto di un’esperienza piacevole e conviviale all’insegna dell’arte e della creatività, in compagnia di altri appassionati e dell’autrice stessa.

L’esposizione, visitabile su appuntamento fino al 10 dicembre 2017, raccoglie le opere più recenti, di grandi e piccole dimensioni, realizzate in acrilico e tecnica mista, ispirate alle figure e ai temi su cui, nel tempo, la pittrice ha impostato la propria ricerca. La straordinaria libertà creativa di Alexandra von Burg sfugge, intenzionalmente, ad ogni possibile definizione tradizionale; il suo intenso e appassionato sperimentalismo la porta a spaziare dal figurativo all’astratto, da una pittura di superficie ad una resa esplicitamente materica, dalla scelta di soggetti estrapolati dal reale alla rappresentazione di elementi e di contesti che ci trasportano in un’atmosfera fantastica, ideale, luminosa, pervasa da un’energia positiva dal fascino misterioso. La forza attrattiva delle sue composizioni conduce immediatamente l’occhio dell’osservatore su pochi elementi essenziali, sapientemente individuati, per poi lasciarci liberi di spaziare seguendo un movimento -a volte radiale e a volte ondivago- che ci conduce alla scoperta dei tanti, molteplici, dettagli che compongono l’opera. Le sue immagini sono vivaci, potenti, vivono di contrasti eppure i singoli dettagli sono disposti secondo un’architettura ben calibrata che li racchiude in un equilibrio precario, dinamico, mutevole. E’ forse proprio in questo ritmo incalzante che è possibile identificare l’unicità di Alexandra, ravvisare il suo impegno nel sovvertire l’ordine prestabilito tra le cose per scuotere le coscienze dal torpore rassicurante delle abitudini, nel tentativo di risvegliare la capacità immaginativa che molti di noi hanno sepolto sotto il peso della quotidianità. L’artista non impone ma suggerisce, offre spunti visivi e intellettuali sapendo che saranno poi liberamente interpretati.

Nella serie dei paesaggi invita ad immergersi in una natura incontaminata, ad assaporare la vastità degli spazi, la loro sospensione temporale ed il silenzio che li avvolge. Tutto predispone alla contemplazione: il grande formato della tela, la linea dell’orizzonte, il cielo plumbeo squarciato da un bagliore luminoso o acceso da un tramonto vivissimo, le canne mosse dal vento, le increspature di colore che creano interessanti effetti di luce e di ombra. Le atmosfere marine del nord Europa rimandano ad un’idea di natura selvaggia, orgogliosa e indomabile; i panorami collinari appaiono più dolci e sereni, in virtù dei morbidi profili dei declivi e degli alberi, di un delicato  sfondamento prospettico, della scelta di toni più caldi e tersi, di una maggiore interpretazione in chiave astratta. Sempre in chiave astratta e materica sono alcune visioni urbane: scorci di borghi dal carattere antico in cui la pittrice sollecita, ancora una volta, la fantasia a rincorrere elementi realistici e descrittivi distinguendoli da altri elementi, dichiaratamente irreali, dall’aspetto talvolta fiabesco.

In queste dimensioni sospese, fantastiche, dominate da forze ed energie ancestrali, trova spazio, talvolta, anche la figura umana. Quando compare, assume il ruolo da protagonista. Ha le sembianze di una silhouette esile e slanciata, definita nella parte alta del corpo e appena accennata nella parte bassa, tagliata dalla cornice del dipinto. Il volto è volutamente irriconoscibile, nascosto da una maschera; quella maschera che indossiamo tutti i giorni, non tanto per nasconderci quanto per proteggerci, per sfuggire ai giudizi e ai pregiudizi. Quella maschera che dopo aver offerto un riparo sicuro diventa col tempo soffocante ed opprimente. Quella maschera che Alexandra ci invita a levare per respirare nuovamente, liberamente, la stupefacente bellezza della vita che ci circonda.


 Sito personale dell’artista:

https://www.alexvonburg.com/