Salvatore Farinella – Gandolfo Felice Bongiorno – Geraci Siculo

Salvatore Farinella – Gandolfo Felice Bongiorno – Geraci Siculo
13 Aprile 2018

BCsicilia – Per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali

Nell’ambito dell’iniziativa di BCsicilia 30 Libri in 30 Giorni si presenta a Geraci Siculo il volume “Gandolfo Felice Bongiorno architetto nelle Madonie”

Nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni” si presenta venerdì 13 Aprile 2018 alle ore 19,00, presso il Risto Pub Alla Vucciria in Corso Vitt. Emanuele a Geraci Siculo, il volume di Salvatore Farinella: “Gandolfo Felice Bongiorno architetto nelle Madonie del secondo Settecento”. La manifestazione è promossa da BCsicilia, l’Associazione che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, in collaborazione con il Forum di Giovani, la Parrocchia di S. Maria Maggiore e il Museo Ecclesiastico di S. Maria Maggiore.

Dopo l’introduzione di Don Francesco Sapuppo, Presidente BCsicilia Sede di Geraci Siculo e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia presenterà il libro, tra parole ed immagini Salvatore Farinella.


Per informazioni: Email: segreteria@bcsicilia.it – Tel. 346.8241076 – Fb: BCsicilia – Tw: BCsicilia. Sede locale: Piazza del Popolo, Geraci Siculo – Tel. 370.1369605 – Email: geracisiculo@bcsicilia.it – FB: BCsicilia Geraci Siculo.


Il libro: Il libro di Salvatore Farinella, “Gandolfo Felice Bongiorno Architetto nelle Madonie del secondo Settecento fra rococò e avvio del nuovo classicismo 1751-1794”, propone la figura di un architetto madonita già noto ma ora descritto come un vero “professionista” piuttosto che un dilettante come finora è stato inteso: la quantità e la qualità di opere progettate e realizzate, e la circostanza che dai suoi contemporanei egli era indicato col “titolo” di architetto, insieme al fatto che per alcuni suoi lavori egli venne perfino remunerato, pongono senza dubbio il Bongiorno – gangitano di nascita ma madonita anche per ragioni di parentela – fra la folta schiera di architetti del Settecento che operarono in Sicilia.

Personalità culturale di rilievo, Gandolfo Pietro Felice Bongiorno (1722-1801) fu un personaggio eclettico nel senso più ampio del termine: appartenente a una autorevole famiglia aristocratica gangitana del Settecento, per circa un cinquantennio egli rappresentò l’epicentro della cultura locale e madonita, perfetto esemplare di patrizio della sua epoca, colto e raffinato ma anche arrogante e uomo d’affari, ma anche grande mecenate e vera “anima” culturale della famiglia. Autore di scritti ma soprattutto motore di quel fermento intellettuale che a metà del XVIII secolo caratterizzò il borgo di Gangi e tutte le Madonie, sembra che Gandolfo Felice Bongiorno prediligesse svolgere l’attività di architetto, e in tale veste la sua attività si distribuisce in circa mezzo secolo nel corso della seconda metà del Settecento: dalla ricerca d’archivio il Bongiorno esce come un abile e capace architetto, un progettista versatile nel campo dell’edilizia (chiese ed edifici pubblici), degli apparati decorativi (interni di chiese con decorazioni a stucco e pittoriche), del “design” (mobili, statue e apparati funebri), opere realizzate all’interno di un ambito geografico circoscritto (almeno finora) alle alte Madonie, fra Gangi a Geraci Siculo, da Petralia Soprana a Polizzi Generosa e che vengono descritte nel volume che costituisce il suo primo “catalogo”.


L’autore: Salvatore Farinella (Dumfries, Scozia, 1960), architetto, storico e saggista, vive a Gangi e lavora presso il Comune di Nicosia dove dirige l’Ufficio del Piano e del Centro Storico: è Presidente della Nuova Accademia degli Industriosi della Città di Gangi. È stato promotore e ideatore, curandone la realizzazione, di varie iniziative culturali, fra le quali l’apertura del Museo Archeologico (1995 ), l’istituzione dell’Archivio Storico del Comune di Gangi (1996), l’organizzazione della mostra Vulgo dicto lu Zoppo di Gangi (1997), l’apertura del Museo delle Armi e del Museo Etnoantropologico (2006). Come consulente del Comune di Gangi ha curato la mostra Filippo Quattrocchi gangitanus sculptor. Il senso barocco del movimento (2004) e le Celebrazioni del 250° anniversario dei dipinti del palazzo Bongiorno e della fondazione dell’Accademia degli Industriosi di Gangi (2008). Ha curato la progettazione grafica del volume di C. Valenziano, La Parusia per il Giudizio Universale dello “Zoppo di Gangi”Giuseppe Salerno (Palermo 2010). Nel campo della ricerca storico – archivistica è impegnato nell’approfondimento di temi legati alla storia, alla storia urbana, alla cultura etnoantropologica, alla cultura architettonica e figurativa di Gangi, delle Madonie e dell’area nicosiana. Ha pubblicato diversi volumi: La chiesa dello Spirito Santo in Gangi.

Fabbricazione, trasformazioni e fatti d’arte dal 1576 attraverso i documenti inediti (Edizioni Valdemone 1999), La chiesa di Santa Maria della Catena in Gangi. Guida alla storia e all’arte (2003), Filippo Quattrocchi gangitanus scupltor (2004), I Ventimiglia. Castelli e dimore di Sicilia (Editori del Sole 2007), Di cu cci dìcinu. Cognomi e ‘ngiurie a Gangi dal XIV al XX secolo (2008), Il palazzo dei Bongiorno a Gangi. La famiglia, il palazzo, i dipinti (2008), Storia delle Madonie. Dalla Preistoria al Novecento (Edizioni Arianna 2010), Engyon. Dal Mito alla Storia (Edizioni NovaGraph 2010), L’abbazia di Santa Maria di Gangi Vecchio. Storia, arte e misteri dell’antico cenobio benedettino (edizione digitale 2013), Nicosia Civitas Costantissima. L’aspetto della città demaniale fra Cinquecento e Seicento con una lettura del coro ligneo dei Li Volsi (2017), Il Circolo di Cultura “Giuseppe Mazzini” di Gangi. 150 anni di storia (1866 – 2016) (2017) , Il giorno dello Spirito Santo a Gangi. Culto, festa e processione fra storia e tradizione (2017), Gandolfo Felice Bongiorno Architetto nelle Madonie del secondo Settecento fra rococò e avvio del nuovo classicismo 1751 – 1794 (2017) , Gangi. La Storia dal Medioevo al Novecento. 1 – Dalla fondazione normanna alla fine dell’Età Medievale (XII – XV secolo) (2017), Il “beato” Egidio da Mola e santa Rosalia: due Santi per una peste (2018), oltre a numerosi articoli e saggi in convegni e in collaborazioni editoriali.