La voce del corpo – Franco Losvizzero – XXS Aperto al contemporaneo – Palermo

Franco Losvizzero

La voce del corpo

30 | 08 – 29 | 09 | 2018

Inaugurazione giovedì 30 agosto 2018 dalle ore 19,00
Evento in collaborazione con Costantini Art Gallery

Secondo Losvizzero il corpo è portatore di sensazioni, immagini e ricordi sintetizzati in simboli e rituali che ci accompagnano dalla notte dei tempi e che se ben “ascoltate” fanno riaffiorare segni di un tempo lontano ove il mostro, l’animale, l’uomo si incontrano col divino. E’ lì che l’artista va a cercare: – è come immergere il braccio in un buco nel terreno, ciò che trovo sorprende spesso anche me!- (F.L.).
La voce del corpo è il sibilo della sibilla, la voce interiore che sà. Dove, “il sonno della ragione genera mostri”ª, dove “la merda che ci appartiene” fiorisce e si trasforma in Oro!
“La voce del corpo” è una mostra sulle ombre, sulle metamorfosi, sulle immagini che appaiono e che rimangono mistero non solo dentro di noi; dove le grandezze sono alterate e la visione si apre non al reale ma all’infinito mondo surreale che ci appartiene e che, come un sub degli abissi, l’artista esplora. Non senza il timore di incontrare se stesso.

“Piove un suono, piove mentre lunghe gocce, alle pareti, negli anni,

si sono aperte nelle vie casuali delle crepe,

e fondono piccole zone, territori di variazione del silenzio, forme apparentemente leggere,

e bordi azzurri, appena, e profili che aumentano le lunghezze

ormai scarne di una voce che nessuno più rintraccia..” *

“…vieni sotto questa pietra, immergiti con me nel regno di tutte le mancanze.

una caverna d’acqua e i nostri cuori giù, giù, sprofondano un battito d’oro scuro,

un mostro che mi era venuto in sogno da bambina e che la donna che sono ora porta nel petto come un volto che è stato deformato, un rapace a cui si è allargata smisuratamente una pupilla interna

e non più luce, non più luce per vedere ma scendere in questa vasca di pietra giù, giù, sprofondare un battito e incontrare nei movimenti lenti e scossi l’ombra..” *

*dal testo di Tiziana Cera Rosco