LA TERRA E’ STANCA – Giovanni Spiniello – Scoglio di Quarto – Milano

LA TERRA E’ STANCA
Lo spazio d’arte Scoglio di Quarto, inaugura il 2 aprile dalle ore 18.00 la mostra di Giovanni Spiniello. In occasione della mostra si presenterà il catalogo con i testi di Cristina Rossi e di Enrico Finzi. Sarà possibile visitare la mostra fino al 19 aprile. A cura di Cristina Rossi e di Enrico Finzi.

Dal testo di Cristina Rossi:

Le mie monocalcografie colorate “Dipingere è amare ancora” Henry Miller
Giovanni Spiniello è pittore, scultore, incisore, ceramista: la sua lunga ricerca poetica, che si è espressa nel tempo attraverso i linguaggi più diversificati, è sempre ancorata alle origini, al suo amato territorio irpino e il suo coinvolgimento con l’estetica di questi luoghi è totale e consapevole. “Io credo nella ricerca continua e concreta, nel lavoro di laboratorio, come quello dei contadini nei campi, ma dichiaro che ogni conquista nell’ambito della propria ricerca non deve diventare proprietà privata”. Ed è proprio questo modo di intendere il lavoro artistico che gli consente di dilatare lo sguardo, da un’arcaica e innocente visione della realtà, dall’aneddoto che vive di una deliberata ingenuità, a quel sentore di eternità, di bellezza, intesa soprattutto come anelito a una comunicazione di senso. (…)

Dal testo di Enrico Finzi:

Giovanni Spiniello è un artista irpino. Non solo perché in provincia di Avellino è nato e cresciuto, ha imparato il mestiere, ha operato tutta la vita nella sua straordinaria bottega di pittura, scultura, ceramica con annessi forni di cottura, postazioni di intaglio de legno, ecc.. No, il Maestro è irpino anche perché, pur viaggiando, esponendo, vendendo in Italia e non solo, ha mantenuto – come oggi si dice – uno stretto rapporto col suo territorio: cioè con la gente, i valori, le esperienze, le storie, le fatiche di un popolo antichissimo e ancora quasi sconosciuto, specie nell’Italia settentrionale.
Dall’Irpinia Spiniello ha preso anzitutto i colori, che non sono quelli della scabra dorsale appenninica ma quelli – vivaci, variegati, solari – di un’area verdissima grazie alla ricca dotazione d’acqua, che l’avellinese cede anche a Napoli, Salerno, Foggia e oltre. (…)


BIOGRAFIA di Giovanni Spiniello

Giovanni Spiniello è nato a Grottolella il 5 marzo 1944. Le sue opere affrontano, da sempre, il rapporto tra terra e mito, folclore e favola. La sincresia tra Tradizione (la rielaborazione dei temi folclorici) e Innovazione (le tecniche proprie dell’artista) è la sua caratteristica
distintiva. Alla fine degli anni ‘60 ha elaborato una nuova tecnica, la fossilizzazione oggettuale. Viene notato da Giorgio Trentin che lo propone alla Biennale di Venezia del 1968. Nel 1979 è segnalato da Enrico Crispolti nel catalogo Bolaffi con la seguente motivazione: “rinnova efficacemente la tecnica incisoria attraverso l’impronta rivolta ad accogliere memorie oggettuali molteplici, con esito di intenso lirismo”. Negli anni ’80 ha innovato la tecnica della tempera antica. Fin dagli anni ’60 ha promosso la funzione dell’arte nel sociale, attualizzandola nei ’90 tramite il gesto del contadino nella sua “Semina del colore” e poi con L’Albero Vagabondo. Ha partecipato, tra l’altro, a Roma, nel 1975 alla X Quadriennale “La Nuova Generazione”; nel 1990 alla Seduzione dell’Artigianato.
È presente presso: Museo di Civitanova Marche, Provincia di Avellino, Comune di Vicenza, Comune di Abbiategrasso (MI), Museo Pedrotti Cantoni in Guidizzolo (MN), Banca della Campania, Citibank Milano e Citibank Roma, Istituzione Teatro Carlo Gesualdo di Avellino (murales), Museo del Duomo (2000–2006), Museo Irpino (2000–2004), Ospedale G. Moscati. Opere pubbliche si trovano presso i Comuni di Grottolella, Villamaina, Volturara Irpina, Stadio Partenio di Avellino, Cairano. Documentazione dell’attività artistica è depositata presso l’Archivio Storico della Biennale dell’Incisione Contemporanea di Venezia e presso il Centro Documentazione di Pavia. Maggiori informazioni su www.giovannispiniello.it , presente su www.wikipedia.