JOSEP MAYNOU | SELF BAZAR
UN ASSAGGIO DELLA MOSTRA SELF BAZAR DI JOSEP MAYNOU
UNA è lieta di condividere un assaggio di Self Bazar, prima mostra personale in Italia di Josep Maynou (*1980, Barcellona) che aprirà in galleria il 2 ottobre.
Snodandosi tra pratica performativa e utilizzo di oggetti quotidiani, Maynou propone una forma di narrazione contemporanea, una visione immaginaria della vita di ogni giorno raccontata attraverso l’ironia dei suoi oggetti. Come un diario, questi elementi raccontano la storia di un momento specifico, costituendo il riferimento storico e contenutistico della pratica dell’artista.
Qualsiasi oggetto di uso quotidiano può diventare la base per le opere di Maynou: un tavolo, una sedia, il telaio di una finestra, un pannello di legno o piatti di ceramica. Dipinte a mano, le opere della serie Gallerists’ Favourites si presentano come i piatti più conosciuti della tradizione italiana e, ancor di più, quelli preferiti dalle galleriste di UNA. L’uno vicino all’altro, i piatti di Maynou hanno il potere di evocare una storia a lungo termine, fatta di quotidianità, famiglia, calore e poesia…
Nella serie Chocolate Diaries Josep affronta con spirito ironico la mancanza di materiali di lavoro durante il lockdown del 2020 utilizzando gli involucri delle barette di cioccolato, divorate durante le ore trascorse in casa, come una sorta di “quaderni per gli appunti”, sui quali vengono annotate idee per lavori non ancora realizzati, stralci di conversazione che sembrava importante non dimenticare, frammenti di esercizi di una lezione di francese, disegni…
La serie Lamps nasce da una fascinazione infantile per “il punto luce”. Realizzate a partire da oggetti trovati e assemblati tra loro, le lampade sono una sorta di “scultura funzionale”, utilizzata da Josep per illuminare le mostre e le sue performance in modi alternativi.
“Le luci al neon nella galleria possono essere spente e si può usare solo la luce delle lampade. Possono essere usate come fonte di illuminazione per altre opere oppure possono essere usate per leggere un libro prima di andare a letto. Luci spente. Luci accese. Luci spente, di nuovo.”
Dopo piatti, sedie e lampade, il repertorio di Josep si arricchisce di oggetti funzionali come una mazza da baseball e una sega. Entrambi questi oggetti riportano scritte che alludono ironicamente alla loro funzione reale o presunta. Boomerang è la marca della mazza che, negli anni, si sta incurvando fino a raggiungere la forma a cui allude il suo stesso titolo. Not Here è la scritta, dipinta a mano dall’artista, che diventa un monito, ironico e giocoso, rivolto a chi entrerà in galleria a visitare la mostra.